Questo pomeriggio il Tesoro ha reso noti i risultati del collocamento sindacato del nuovo BTP a 15 anni annunciato ieri pomeriggio. In emissione è andata la prima tranche del BTP scadenza 1 marzo 2038 identificato dal codice Isin IT0005496770. Il nuovo titolo a 15 anni sostituisce il bond pari durata con scadenza 1 marzo 2037 e offre un tasso lordo annuale del 3,25% pagato in due cedole semestrali.
Come annunciato nel pomeriggio di ieri, in emissione sono andati titoli per un controvalore massimo pari a 5 miliardi di euro. Impressionante la domanda (ma ciò è tipico dei collocamenti sindacati) che è stata pari a 24,78 miliardi di euro.
Grazie a questa forte domanda, il nuovo BTP a 15 anni è stato collocato al prezzo di 99,651, valore che corrisponde ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 3,305%. Vero è che si deve sempre considerare la tassazione BTP, tuttavia, anche al netto, il rendimento offerto dal nuovo titolo di stato a 15 anni ha completamente centrato le previsioni della vigilia. Già ieri pomeriggio, infatti, gli analisti avevano ipotizzato un range di rendimento annuo compreso tra il 3,2% e il 3,3%. Strappando il 3,305%, il nuovo BTP a 15 anni ha addirittura fatto meglio delle attese della vigilia!
Ad occuparsi del collocamento sindacato sono state le seguenti banche: Barclays Bank Ireland, Goldman Sachs Europe, JP Morgan, Nomura e Unicredit.
Rendimento BTP marzo 2038 VS rendimento attuale benchmark a 15 anni: chi vince?
Il rendimento offerto dal nuovo BTP a 15 anni isin IT0005496770 non solo è goloso di per sè ma lo è anche in relazione a quello dell’attuale benchmark a 15 anni.
Di suo perchè, essendo l’emissione avvenuta alla pari, la cedola lorda annuale che viene corrisposta ai risparmiatori è pari proprio al 3,305% lordo che, al netto, corrisponde a circa il 2,9%. Si tratta di un livello molto interessante poichè considerando nell’insieme il flusso di reddito che è possibile mettersi in tasca durante tutta la vita dell’investimento, esso batte la perdita di potere di acquisto causata dal boom dell’inflazione.
Ma al tempo stesso il rendimento del nuovo BTP a 15 anni è interessante anche in ottica comparativa. L’attuale benchmark a 15 anni presenta una cedola lorda che arriva a stenti allo 0,95%. Del resto la quotazione del titolo è passata dai 92 centesimi di inizio anno a 74 centesimi e spicci.
Il rendimento alla scadenza è praticamente il prezzo nudo e crudo. Non solo ma bisogna attendere per intascarlo. Ed ecco che arriva il jolly rappresentato dal nuovo BTP a 15 anni il cui rendimento (oltre il 3% al lordo) è lì pronto per essere incassato ogni anno fino alla scadenza (salvo vendita anticipata).
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