Se vuoi mettere i tuoi risparmi in un conto deposito, preferendolo a un conto corrente perché il primo strumento garantisce un rendimento sulle somme “parcheggiate”, devi scegliere tra l’opzione di un conto deposito libero o di un conto deposito vincolato. Le differenze tra queste due tipologie di conti risultano piuttosto significative, soprattutto considerando i tassi di interesse.
Indice
Conto deposito libero: cos’è e come funziona
Un conto deposito libero permette di depositare delle somme ma al tempo stesso consente l’accesso immediato alla somma, che pertanto non è vincolata. Facendo un esempio pratico, se decidi di investire 10.000 euro in un conto deposito libero, avrai la possibilità di prelevare denaro in qualunque momento da questo conto. Lo svantaggio principale sta nel fatto che il rendimento sulle somme depositate sarà inferiore rispetto a quello che avresti se optassi per un conto vincolato.
Conto deposito vincolato: cos’è e come funziona
Un conto deposito vincolato, quindi, offre un rendimento più elevato sulla somma depositata. L’inconveniente è che se hai bisogno di liquidità, non potrai prelevare denaro dal conto, perché per l’appunto su quella somma poni un vincolo temporale, che può essere, ad esempio di 2 anni, e il tasso di interesse è applicato proprio sulla stessa somma per tutta la durata del vincolo.
Nel caso tu voglia recedere anticipatamente, alcuni istituti possono prevedere penali, mentre nella maggior parte dei casi gli interessi maturati fino al momento della rescissione non sono corrisposti, venendo quindi persi e vanificando i vantaggi dello strumento. A questo proposito fa fede quanto scritto nel foglio informativo, che illustra le condizioni contrattuali tra il cliente e la banca dove è stato aperto il conto.
Rendimento e garanzie
Il conto deposito rappresenta uno strumento di risparmio e investimento allo stesso tempo, perché preservando una determinata somma prelevata dai propri risparmi, la alimenta nel tempo con un rendimento certo e garantito. Inoltre, i soldi immessi in un conto deposito sono assicurati dal Fondo Interbancario di Tutela, che preserva tutte le somme e i relativi rendimenti fino a un massimo di 100.000 euro.
Come abbiamo scritto in precedenza, il conto vincolato offre un rendimento maggiore rispetto a un deposito di tipo libero. A meno che non ci siano allettanti offerte in corso, i conti liberi offrono generalmente un tasso di interesse annuo lordo tra lo 0,50% e lo 0,80% (in media), mentre la maggior parte dei conti vincolati attesta il proprio tasso annuo lordo, in media, tra l’1,5% e il 2%. Anche qui è bene sapere che periodicamente certi istituti propongono offerte molto accattivanti, che vedono in una maggiorazione del rendimento il miglior vantaggio.
Oneri fiscali e imposta di bollo
Tuttavia occorre prestare attenzione ai classici oneri fiscali, nonché all’imposta di bollo. Il rendimento sopraccitato risulta lordo in quanto alle somme comprensive degli interessi bisognerà sottrarre il 26% di ritenuta fiscale, percentuale che riduce l’importo. Dunque è preferibile verificare il vantaggio di un conto guardando agli interessi netti. Non va dimenticata neppure l’imposta di bollo, che è dello 0,20% sulle somme depositate.
Conto deposito libero e vincolato: quale conviene
Dopo aver visto le differenze tra conto deposito libero e conto deposito vincolato, è spontaneo e logico pensare che la convenienza di una tipologia o l’altra dipenda da esigenze soggettive. Se ad esempio hai bisogno di parcheggiare della liquidità, mantenendoti però la possibilità di prelevare in caso di emergenza o necessità, il conto libero è la soluzione migliore, a fronte però di un rendimento minore sui depositi. Se invece hai una somma che sai non toccherai per un certo periodo di tempo, allora il conto vincolato è la soluzione preferibile. Invero, se scegli questo strumento per vedere crescere (anche se di poco) i tuoi risparmi, il vincolo è sempre l’opzione preferibile.
Se temi di aver bisogno di una certa liquidità per far fronte a urgenze improvvise, il consiglio è quello di tenere da parte una certa percentuale delle somme che hai da parte e investire in un conto deposito la parte restante, sulla quale sarà applicato il rendimento. Se poi ne avrai possibilità, al termine del primo periodo di vincolo potrai ragionare con la banca per un eventuale prolungamento dello stesso, in modo tale da accrescere ulteriormente il rendimento e avere comunque una parte di liquidità con te (quella che hai lasciato sul conto corrente o comunque non hai messo sul deposito) per spese impreviste.