Oggi il Tesoro ha effettuato un’asta con ben 4 BTP in offerta e tutti caratterizzati da cedole molto alte. L’interesse era soprattutto per la nuova emissione del BTP a 3 anni e questo a causa di due diversi motivi: il tradizionale appeal che accompagna sempre i nuovi titoli di stato (senza dubbio più attraenti rispetto ai semplici collocamenti di nuove tranche di BTP già in corso di emissione) e la cedola altissima offerta dal bond triennale.
Come annunciato dal MEF, infatti, al nuovo titolo a 3 anni era legata una cedola di ben il 3,5%, qualcosa di inimmaginabile fino a pochi mesi fa ma comprensibile se si considera che oramai anche con i BOT annuali siamo su rendimenti superiori al 2%.
Il nuovo BTP a 3 anni ha mantenuto fede alle premesse della vigilia? Come è andata l’asta di oggi? Quale è stato il rendimento esitato dalla nuova emissione a brevissimo termine? Analizziamo tutto nel dettaglio.
BTP 15 gennaio 2026: come è andata l’asta di oggi 13 ottobre 2022
Iniziamo con l’identificare per bene il titolo oggetto di questo articolo. In sede di comunicazione (si può constatare nel post di riferimento sulle prossime aste BTP), al nuovo bond statala a 3 anni non era stato assegnato alcun codice ISIN. Ciò avviene sempre quando si tratta di collocamenti di nuovi titoli di stato e non di semplice emissioni di nuove tranche. L’ISIN del BTP a 3 anni emesso oggi e in scadenza il 15 gennaio 2026 é IT0005514473).
Per chi volesse seguire l’andamento delle quotazione di questo BTP sul mercato secondario, è sufficiente inserire il codice corrispondente nella barra di ricerca sul sito istituzionale di Borsa Italiana.
Ma torniamo all’esito del collocamento. Il MEF ha emesso il nuovo titolo a 3 anni per un ammontare pari a 3,75 miliardi di euro. Si tratta dell’estremo massimo della forchetta compresa tra 3,25 e 3,75 miliardi di euro che era stata stabilità dal MEF. Come ampiamente prevedibile e grazie al forte appeal esercitato da una cedola (3,5%) quasi allucinante se si considera la durata del titolo (3 anni), i risparmiatori hanno fatto la fila per comprarlo. Le richieste sono state pari a 5,61 miliardi di euro, dato che equivale ad un rapporto di copertura di 1,5. Innegabile il vero e proprio boom delle richieste anche perchè va sempre tenuto in considerazione che oggi erano in asta anche tre altri BTP.
BTP 15 gennaio 2026 rendimento lordo e netto
Per quello che riguarda l’aspetto più interessante, il rendimento lordo esitato dal BTP gennaio 2026 è stato pari al 3,56% in forte aumento rispetto al rendimento lordo del BTP scadenza agosto 2025 che era stato collocato dal MEF. Allora, infatti, il rendimento strappato fu pari al 2,757%. In pratica c’è mancato poco a nono assistere ad un rialzo del rendimento di 1 punto percentuale che sicuramente fa rumore se rapportato alla durata di cui stiamo parlando.
Vero è che c’è sempre la tassazione BTP da considerare, ma anche al netto il rendimento del BTP gennaio 2026 fa gola essendo pari al 3,112%.
Chi ha comprato il BTP a 3 anni in asta oggi ha fatto un affare. Adesso si tratta di attenere il 17 ottobre per la pubblicazione dei regolamenti o le prossime emissioni BOT/BTP previste per ottobre.