Anche sui buoni fruttiferi postali si paga l’imposta di bollo: possiamo chiamarla la tassa di fine anno, ma è bene sapere come si calcola, quando e quanto si paga, soprattutto per chi ha sottoscritto un buono postale di recente e questo è il suo “battesimo” per quanto riguarda la tassazione.

Quando si paga l’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali

L’imposta di bollo si calcola il 31 dicembre di ogni anno, ma viene accantonata e addebitata al momento della richiesta del rimborso. Questo vuol dire che, seppur calcolata alla fine di ogni anno, l’imposta viene “messa da parte”, per poi essere pagata al momento del rimborso dei buoni: in questo modo, al titolare del buono postale sarà rimborsata la quota capitale e gli eventuali interessi maturati: al totale andrà sottratta l’imposta di bollo accumulata negli anni di sottoscrizione del prodotto.

Imposta di bollo sui Bfp: quanto si paga

Sui buoni fruttiferi postali, sia cartacei sia dematerializzati, emessi dopo il 1° gennaio 2009, si prevede il pagamento di un’imposta di bollo, ma solo se il valore del rimborso dei titoli al 31 dicembre risulta superiore a 5.000 euro. L’imposta si calcola però su tutto il valore nominale del portafoglio complessivo. Quindi, se si hanno sottoscritti due o più buoni fruttiferi postali, la soglia dei 5.000 euro comprende tutti e non vale per ogni singolo buono.

Come spiega Cassa Depositi e Prestiti, al 31 dicembre di ogni anno è calcolato il valore di rimborso del patrimonio in buoni fruttiferi postali. Se questo valore è superiore a 5.000 €, l’imposta viene calcolata per ogni anno sul valore nominale di ciascun buono fruttiferi postale che risulta in essere e viene accantonata. L’imposta è dovuta nella misura minima di 1 €.

L’aliquota, a partire dal 2014, è dello 0,20%. Per il 2012 l’imposta di bollo era prevista nella misura proporzionale dello 0,1%, mentre nel 2013 salì allo 0,15%, fino a passare al 2 per mille dal 2014. Sempre dal 2014 è stata abolita l’imposta minima per le persone fisiche pari a 34,20 euro. Invece, per le persone giuridiche, l’imposta massima è stata elevata a 14.000 €.

Le novità dal 2018

Nel 2018 è entrata in vigore la normativa MiFID2, che ha stabilito come la rendicontazione del deposito debba avvenire con periodicità trimestrale e come conseguenza anche l’imposta di bollo sui Bfp viene calcolata con periodicità trimestrale e rapportata al trimestre in base al criterio “pro rata temporis”.

Infine, ricordiamo che oltre allo 0,2% di imposta di bollo, il titolare del buono postale deve pagare anche il 12,50% di imposta sostitutiva sugli interessi maturati ogni anno. Si tratta di una tassazione agevolata, e il titolare del buono dovrà pagare solo questi due oneri, di cui il primo grava solo se il valore complessivo del rimborso dei buoni supera i 5.000 euro.