E anche per i BTP arriva il primo appuntamento del nuovo mese. Oggi 14 febbraio 2023 si terrà infatti l’emissione di 3 BTP di diversa lunghezza per un ammontare totale pari a 8 miliardi di euro. L’appuntamento è molto atteso soprattutto in ottica rendimenti. Dopo che nell’asta BOT del 10 febbraio scorso è stato strappato un rendimento addirittura migliore delle già positive previsioni (3,2% VS il 3% atteso), adesso c’è chi scommette anche anche la prima asta BTP del mese possa esitare rendimenti migliori delle attese.
In questo post parleremo proprio dei rendimenti previsti nell’emissione BTP di oggi 13 febbraio. Prima di scendere nel dettaglio, ci sembra giusto fare il punto sui 3 BTP che verranno collocati dal MEF tra poche ore.
- BTP a 3 anni scadenza 15 gennaio 2026 e cedola 3,50% ISIN IT0005514473 (nona tranche, ammontare compreso tra 3 e 3,5 miliardi di euro
- BTP a 7 anni scadenza 15 dicembre 2029 e cedola 3,85% ISIN IT0005519787 (settima tranche, ammontare compreso nel range 3-3,5 miliardi di euro)
- BTP a 15 anni scadenza 1 marzo 2038 cedola 3,25% ISIN: IT0005496770 (sesta tranche, ammontare compreso tra 1-1,5 miliardi di euro).
Queste le indicazioni generali, per tutti i dettagli si rimanda alla pagina sulle prossime aste BTP.
Come balza subito all’occhio, quindi, le tre scadenze sono completamente differenti. La possibilità di scegliere tra 3,7 e 15 anni ossia tra breve, medio e lunghissimo termine può rilevarsi molto interessante per gli investitori che puntano a diversificare i risparmi.
I tre BTP in asta oggi hanno una scadenza completamente diversa tra loro tuttavia hanno lo stesso minimo comun denominatore: in tutti e tre i casi si tratta di nuove tranche e non nuove emissioni. Ciò significa che non sarà questa l’asta in cui il Tesoro darà attuazione alle nuove emissioni previste nel calendario primo trimestre 2023.
Indice
Asta BTP oggi 14 febbraio 2023: quali sono i BTP più appetibili?
Quando in una emissione ci sono ben 3 BTP tra cui scegliere, capire dove orientare il proprio interesse potrebbe essere niente affatto semplice. Essendo noi in primis degli investitori, ci rendiamo conto come siano il BTP a 3 anni e quello a 7 anni i titoli più interessanti per una famiglia in cerca di soluzioni dove mettere i risparmi senza rischi. Il BTP a 15 anni è più indicato per chi ha un approccio speculativo.
E tra il BTP a 3 anni e quello a 7 anni? In questo caso, adottando sempre il punto di vista dell’investitore medio italiano, è il settennale quello più appetibile.
E ora è arrivato il momento di fare il punto sui rendimenti che si possono prevedere.
Rendimento atteso BTP scadenza 15 dicembre 2029 (ISIN IT0005519787)
Visto che il bond più adatto al profilo di risparmiatore è il BTP a 7 anni, proprio da questo iniziamo la nostra analisi sui rendimenti prevedibili.
Il settennale scade nel dicembre 2029 è presenta una cedola molto interessante. Quel 3,85% è un dato al loro ma, considerando la tassazione BTP in vigore, comunque si arriva al 3,37%. lordo corrisponde a circa il 3,37% netto. Vero è che poi ci sono anche le tasse di bollo sul conto deposito titoli, ma ad ogni modo siamo sempre su un rendimento attorno al 3,15%. Trattandosi dell’emissione di una nuova tranche di titolo già in corso di emissione, abbiamo anche il punto di riferimento del secondario dove il settennale propone un rendimento del 3,75% ovvero una quotazione pari a 102,22 (duration modificata 5,82).
Rendimento atteso BTP scadenza 15 gennaio 2026 (ISIN IT0005514473)
Sempre basandoci sull’appeal presso l’investitore medio italiano, è il BTP a 3 anni il secondo titolo più appetibile tra quelli in asta oggi. Anche in questo caso è prevista una cedola niente affatto male (3,5% lordo). C’è però un punto da non tralasciare: sul secondario questo titolo quota sopra la pari e quindi il rendimento si lima a circa il 3,3% o poco più.
Quindi non è da escludere che l’investitore possa arrivare alla scadenza con un rendimento reale addirittura negativo. Il punto è che un periodo di tempo di tre anni è troppo stretto per poter recuperare rendimento grazie alla flessione dell’inflazione. Appunto per questo motivo tra BTP a 3 anni e BTP a 7 anni, è il secondo quello preferito dagli investitori.
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Rendimento atteso BTP scadenza 1 marzo 2038 (ISIN: IT0005496770)
Infine abbiamo il BTP a 15 anni. Come detto questa è una lunghezza che attrae poco gli investitori italiani. Eppure il titolo è interessante con una cedola del 3,25% lordo.
Sul secondario, considerando i prezzi dell’investimento, questo BTP stacca una cedola che vale il 3,63%. Ci sono le tasse e quindi di scende al 3,20%, una remunerazione che può essere considerata poco sostanziosa se rapportata all’inflazione ma molto interessante se si guarda la curva in prospettiva. Attualmente il BTP a 15 anni propone un premio dello 0,25% sul “benchmark” a 10 anni. Un dato che si allinea con quello che è stato il trend degli ultimi anni. Il prezzo sul secondario è basso e una sua risalita implicherebbe una flessione dei rendimenti in area 3,25%.
Vedremo quali saranno le indicazioni dell’asta di oggi.