La seconda asta BOT del mese di maggio, in programma domani 26, potrebbe entrare negli annali delle emissioni di titoli di stato. Il motivo farà sicuramente piacere agli amici investitori: ci sono tutte le condizioni affinchè i rendimenti esitati siano da record. Contrariamente a quanto ipotizzato nei mesi scorsi, la curva dei rendimenti BOT continua ad essere ascendente. Quell’inversione, spesso prospettata, non si è ancora verificata.
Attenzione però perchè c’è anche un risvolto della medaglia: l’asta BOT di domani 26 maggio 2023 potrebbe segnare il picco massimo. In poche parole la migliore occasione per mettere in portafoglio Buoni Ordinari del Tesoro perchè dalle prossime il trend potrebbero perlomeno attenuarsi.
Adesso che abbiamo dato la buona notizia, possiamo passare alla parte più tecnica del post che siamo soliti pubblicare sempre alla vigilia di ogni asta di titoli di stato: il biglietto da visita del bond protagonista dell’emissione.
Asta BOT domani 26 maggio 2023: il profilo del titolo
Dopo che nei mesi scorsi la seconda asta BOT del mese era stata l’occasione per effettuare riaperture di ogni tipo, il collocamento di domani è classico e limpido allo stesso tempo: in emissione andrà un nuovo BOT a 6 mesi scadenza 30 novembre 2023. Un semestrale tranquillo tranquillo ma non per il MEF che sembra puntare al tutto esaurito considerando che sul piatto verranno messi 6 miliardi di titoli.
Un montante considerevole che si spiega anche in considerazione del fatto che proprio a fine mese scadranno BOT semestrali per 5.423,000 milioni di euro. Per conoscere le altre caratteristiche dell’asta BOT di domani 26 maggio 2023, la pagina di riferimento è sempre la stessa (basta cliccare qui).
Asta BOT 6 mesi 26 maggio 2023: che rendimenti in vista!
Spulciando il sito istituzionale di Borsa Italiana a caccia di raffronti, si può fare una scoperta interessante: il rendimento lordo dei BOT a 6 mesi in circolazione è oramai arrivato al 3,4%. Si tratta di un livello impensabile fino a pochi anni fa. E tenendo conto che, per loro struttura i Buoni Ordinari del Tesoro sono senza cedola e che quindi il profitto è dato semplicemente dallo scarto tra prezzo di rimborso e prezzo di emissione, si può tranquillamente dire che quel 3,5% sia tutto profitto.
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L’asta BOT di domani 26 maggio dovrebbe esitare un rendimento almeno simile se non addirittura maggiore.
La prospettiva, quindi, è da capogiro.
Già immaginiamo che qualche amico investitore, magari attivo sul mercato già da anni, potrebbe sollevare due obiezioni:
- il rendimento dei BOT si prospetta certamente alto ma ci sono anni in cui è andata molto meglio
- tutta la curva dei titoli di stato italiani offre alti rendimenti con i BTP decennali che rendono oltre il 4%, perchè mai accontentarsi di un BOT che comunque offre di meno rispetto ai benchmark?
Rispondiamo rapidamente:
- per trovare rendimenti dei BOT più alti rispetto a quelli che si prospettano nell’asta di domani è necessario andare a ritroso fino al 2011 quando l’Italia era ad un passo dal default (crisi del debito sovrano) con lo spread BTP Bund che pareva inarrestabile. Oggi il differenziale è molto contenuto, non c’è nessuna crisi del debito e il rialzo dei rendimenti è sostenuto dai tassi alti della BCE (infatti le previsioni sul rendimento BOT 2023 sono sostenute proprio dall’EuroTower).
- è innegabile che i BTP rendano di più ma il BOT semestrale ha una durata che nessun bond sovrano italiano può mai eguagliare: appena un semestre.
Dal secondo punto si può dedurre anche quella che potrebbe essere la carta di identità del sottoscrittore-tipo: semplicemente chi sa che per 6 mesi può rinunciare a una certa liquidità e quindi, piuttosto che lasciare soldi sul conto (dove il rendimento è zero) li investe in BOT con l’intento di farli fruttare. Il taglio minimo di emissione è di 1000 euro e quindi accessibile a tutti.
Il collocamento di domani fa calare il sipario sulle emissioni di Buoni Ordinari del Tesoro del mese corrente. A questo punto resta solo un appuntamento medio lungo termine come indicato nel programma aste BTP/BOT maggio 2023.