Le azioni Yahoo un tempo erano quotate a Wall Street. La crisi che travolse il motore di ricerca, effetto dell’incapacità di competere con i rivali di Google, determinò il delisting della società. Sono passati circa 6 anni da quando Yahoo disse addio alla borsa americana. Quando però si parla di finanza, i colpi di scena non mancano mai e così stanno facendo molto clamore le indiscrezioni sul possibile ritorno in borsa di Yahoo. In che modo avverrebbe questa operazione? Ovviamente attraverso un’Offerta Pubblica Iniziale.
Ed ecco che l’IPO Yahoo ridiventa tema di grande dibattito tra gli investitori interessati al trading sulle IPO anche perchè, il mercato globale delle IPO è reduce da una profonda crisi e solo adesso sta dando dei segnali di ripresa. In particolare, negli ultimi mesi, proprio dal settore tecnologico sono arrivati spunti interessanti con la possibile divisione di Alibaba in 6 unità in ottica IPO e SoftBank Group Corp. che starebbe preparando un’offerta per Arn.
Ipotesi IPO Yahoo: a parlarne è lo stesso CEO della società
Quando si parla di ipotesi, è fondamentale tenere ben presente la fonte. Nel caso dell’IPO Yahoo non ci sono dubbi sull’attendibilità: a paventare un ritorno in borsa delle azioni Yahoo è stato lo stesso CEO della società Jim Lanzone nel corso di una intervista al Financial Times. Il manager ha detto chiaramente che Yahoo punta quotarsi facendo leva sul suo ottimo bilancio e sull’alta redditività che è stata conseguita grazie al risanamento avviato negli scorsi anni. In poche parole la Yahoo che potrebbe tornare a Wall Street non centra nulla con la Yahoo che 6 anni fa era costretta a lasciare la borsa Usa in piena crisi finanziaria e di identità.
In realtà, Yahoo sarà stata certamente sanata in questi anni, tuttavia, come lo stesso Lanzone ha ammesso, pur restando tra i primi tre motori di ricerca a livello globale per traffico totale, è ancora troppo piccola per poter pensare di competere con Bing e con Google. La strada per tornare nell’Olimpo è quindi lunga ma Lanzote si è detto ottimista che Yahoo possa tornare su livelli alti, anche grazie alla carta dell’intelligenza artificiale.
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IPO Yahoo: quando ci potrebbe essere?
Lanzote non ha fornito alcuna indicazione sulle tempistiche dell’eventuale IPO Yahoo. Non c’è quindi alcuna timeline e questo lascia intendere, come sempre avviene in questi casi, che si tratti di un’ipotesi di lungo termine e niente di più.
La prima IPO di Yahoo si ebbe nel lontanissimo 1996. Era il mese di aprile e Yahoo era sulla cresta dell’onda grazie alla sua doppia natura di motore di ricerca e servizio e-mail. Negli anni a seguire la crescita fu impressionante tanto che Microsoft nel 2008 si fece avanti mettendo sul piatto 47 miliardi di dollari. L’allora management di Yahoo rifiutò la proposta e come andarono a finire le cose è noto a tutti: Microsoft si fece il suo motore di ricerca Bing e Yahoo iniziò a perdere rapidamente terreno a causa della concorrenza spietata di Alphabet (Google).
In questo contesto nel 2015, Yahoo venne comprata dal colosso delle telecomunicazioni Usa Verizon ad un costo nettamente inferiore rispetto a quello proposto da Microsoft in precedenza (ma il valore delle azioni Yahoo era già in caduta libera e anche i fondamentali della società erano debolissimi). Verizon comprò Yahoo prima e AOL poi (nel 2017) sborsando 9 miliardi di dollari.
Già nel 2018, però, i nodi vennero al pettine e Verizon comunicò una svalutazione di 4,6 miliardi di dollari sui suoi asset del comparto media. La decisione di Verizon di puntare su Yahoo e AOL fu quindi fallimentare. Da qui la decisione del colosso telco di vendere (o svendere) sia Yahoo che AOL al fondo Apollo Global Management per una cifra di appena 5 miliardi di dollari. L’operazione di M&A si è conclusa nel 2021 e da lì ha poi avuto inizio il duro risanamento che il fondo ha tenacemente portato avanti.
La rinascita di Yahoo, quindi, è da ascrivere unicamente ad Apollo. E infatti è proprio Apollo a puntare molto sull’IPO e sul ritorno a Wall Street di Yahoo! 6 anni dopo il delisting.