Dall’asta di titoli di stato che si è tenuta oggi 25 luglio sono arrivati due segnali preoccupanti che sembrano sostenere l’ipotesi raffreddamento dei rendimenti dopo mesi di faville. In collocamento c’erano un nuovo BTP Short Term a 26 mesi e la tranche NR 18 del BTP indicizzato all’inflazione europea scadenza maggio 2033. Due titoli particolari che non offrono una rappresentazione esaustiva delle possibili dinamiche. Tuttavia visto che entrambi i bond hanno esitato rendimenti in calo rispetto ai precedenti collocamenti della stessa tipologia, sarebbe un errore se non si tenesse conto di tutto questo.
Risultati asta BTP Short Term settembre 2025: prezzo e rendimenti esitati
La grande novità dell’asta Short Term – BTP€i del 25 luglio 2023 era rappresentata del collocamento del nuovo titolo corto. Il MEF ha assegnato al bond codice ISIN IT0005557084. Le altre caratteristiche erano già note e quindi scadenza 26 settembre 2025 e cedola annuale del 3,6%.
La domanda da parte degli investitori è stata molto forte. Sono infatti arrivati ordini per complessivi 5,45 miliardi di euro e considerando che l’estremo alto del range di emissione era stato fissato (vedi scheda alla pagina nuova emissione BTp Short Term) a quota 3,75 miliardi di euro, il rapporto di copertura esitato è stato pari a 1,45.
E vediamo ai dati salienti. Tenendo conto che il prezzo di aggiudicazione scaturito dal collocamento è stato pari a 99,88, il rendimento complessivo esitato è ammontato al 3,69% che al netto (tassazione BTP al 12,5%) scende al 3,228%. Per valutare il risultato dell’asta Short Terme settembre 2025 è necessario fare un raffronto con il collocamento precedente dello stesso tipo. Ebbene dal collocamento del BTP Short Term scadenza marzo 2025 che si è tenuto a giugno, emerse un rendimento del 3,71%. Siamo quindi dinanzi ad una flessione frazionale che è si di poco conto ma potrebbe essere il segnale che qualcosa sta cambiando.
Risultati asta BTP indicizzati all’inflazione europea: prezzo e rendimenti esitati
Sempre nell’asta odierna, è avvenuto il collocamento della 18esima tranche del BTP€i maggio 2033. Il titolo paga una cedola reale annua dello 0,1%.
Anche in questo caso la domanda è stata molto forte con ordini per 1,96 miliardi di euro che, tenendo conto dell’ammontare massimo di emissione fissato a 1,25 miliardi di euro) si sono tradotti in un rapporto di copertura dell’1,57%.
Premesso che i BTPEI indicizzati all’inflazione europea funzionano in modo particolare, si possono fare alcune considerazioni sui rendimenti. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 84,38 che implica un rendimento lordo complessivo dell’1,86%. Il punto è che ci si attendeva qualcosa di più (l’1,95%) e invece il dato finale è stato più basso dell’emissione dello stesso tipo effettuata nel mese precedente.
Cosa dedurre dai risultati dell’asta Short Term e BTP indicizzati all’inflazione europea di fine luglio? Fermo restando che servirà il riscontro che solo l’asta medio e lungo termine di fine mese può dare, si può pensare che passaggio ad una fase nuova con i rendimenti sembra essere già in atto. Staremo a vedere anche alla luce delle decisioni che la BCE adotterà nel meeting di giovedì 26 luglio.
Per gli appuntamenti residui del mese >>> Aste BOT/BTP luglio 2023, la guida aggiornata per tutto il mese