Nei portafogli obbligazionari degli italiani, la quota investita in BTP è considerevolmente aumentata nell’ultimo anno. Una situazione inedita visto che, fino ad un anno fa, ai titoli di stato era riservata una quota di netta minoranza nei portafogli, giusto per dare un tocco di massima sicurezza e sapendo che il rendimento derivante da quella componente sarebbe stato molto basso.
Il radicale cambiamento del contesto di riferimento con il ripetuto rialzo dei tassi da parte della BCE ha determinato un forte incremento del guadagno che si può ottenere inserendo BTP su misura delle proprie esigenze nel portafoglio obbligazionario. Tenendo conto che le previsioni BTP 2023 continuano ad essere positive per quello che riguarda i rendimenti, c’è da scommettere sul fatto che la componente di titoli di stato dei portafogli continuerà ad essere rilevante.
Tutto questo non deve assolutamente stupire visto che nell’ultima asta è stato addirittura piazzato un BTP che, per rendersi attraente, proponeva una cedola lorda del 4,35%.
Va bene i BTP ma attenzione ai rendimenti reali!
Con RisparmiOggi siamo testimoni dello spostamento di interesse da strumenti più speculativi ai BTP. Del resto se un tempo i bond sovrani era solo un porto dove mettere i risparmi per non correre rischio (e ottenere pochissimo), ora sono a pieno titolo nella lista degli investimenti più redditizi 2023. Questo è avvenuto proprio grazie ai rendimenti che si possono trovare tanto in asta quanto sul secondario con questa classe di attivi.
Attenzione però perchè se l’intento è quello di inserire nel portafoglio BTP per combattere l’inflazione si è del tutto fuori strada. I rendimenti dei BTP saranno tonici ma quelli reali di certo non battono l’inflazione anche perchè l’indice dei prezzi al consumo, pur essendo in ribasso, a giugno era sempre al 6,4% e dinanzi a questo dato non c’è rendimento top che tenga.
Secondo Richard Woolnough, gestore di M&G Investments, per avere un quadro realistico su quelle che sono le reali possibilità di guadagno è fondamentale che la performance di un’obbligazione venga sempre raffrontata con le attese di inflazione nel medio-lungo periodo. Il target BCE è il 2% ed è opinione dell’analista che sarà raggiunto.
Rendere più ricco il portafogli affiancando ai BTP i PAC
Volendo rendere più ricco il portafogli è necessario attuare una buona diversificazione inserendo classi di attivi che sono di semplice gestione, come è il caso dei BTP, e che magari possono arrivare ad offrire rendimenti interessanti sia pure con un profilo di rischio più alto (che viene ridimensionato grazie proprio all’allocazione sui bond italiani).
Strumenti come i conti deposito, attualmente capaci di garantire un rendimento fino al 4,5% in 12 mesi come nel caso di Risparmio X di Banca AideXa (maggiori informazioni nella nostra recensione), non ci sembrano adattati allo scopo di arricchimento del portafoglio se non in una componente molto stretta. Ultimamente tirano molto i PAC su ETF che permettono di investire automaticamente somme di denaro anche molto piccole in date periodiche. La flessibilità dei PAC è massima (si può sempre recedere o cambiare data periodica) e solitamente bastano anche 3,4 ETF per creare un un buon Piano di Accumulo di Capitale. Il successo dei PAC su ETF è dovuto anche alla diffusione di piattaforme come la tedesca Trade Republic che consentono di creare un PAC su ETF con solo tre passaggi ma soprattutto non prevedono commissioni sull’ordine né un deposito minimo per iniziare (più informazioni sulla pagina ufficiale).
Una curiosità: pur essendo il Centro/Nord Europa il mercato di riferimento dei Piani di Accumulo (non è quindi un caso che Trade Republic sia tedesca), anche in Italia questi strumenti si stanno diffondendo rapidamente soprattutto tra gli investitori nati negli anni Ottanta in su.
Ecco due risorse operative utili:
I BTP italiani offrono i rendimenti più alti tra i titoli di stato europei
C’è di meglio oltre ai BTP per rendere ricchi i portafogli obbligazionari? L’erba del vicino sarà pur sempre migliore, tuttavia il rendimento dei bond italiani non ha eguali in Europa. Ad esempio i bund tedeschi rendono appena il 2,3%, quasi la metà dei BTP. Ed ecco spiegato perchè il BTP da inizio anno ha raccolto oltre 150 miliardi di dollari tanto che il Tesoro si è preso pure il lusso di dimezzare il programma aste di agosto.
Un’insidia all’appeal dei BTP italiani potrebbe arrivare dai titoli di stato americani. Senza dover per forza ricorrere a lunghe scadenze, Treasury americano offre per un anno un rendimento di ben 5,25%, nettamente sopra il 4% del titolo a 5 anni e il 3,7% di quello a 10 anni.
Insomma tra BTP e titoli di stato di altri paesi ma altrettanto competitivi è possibile inserire in portafoglio asset di bilanciamento che si possono rivelare molto preziosi in tempi di turbolenza economica (non va dimenticato che lo scenario 2023 è sempre recessivo).
Per capire quali BTP mettere in portafoglio per renderlo più ricco, possono tornare utili queste guide:
- Migliori BTP a lunga scadenza (e non) da acquistare nel 2023: rendimenti più alti
- Garantirsi una rendita di 3 anni con il BTP che offre il 7,25% di cedola annuale
- Ci sono 2 BTP a cedola povera che in 2 anni ti danno oltre 7% di resa cumulata
- Vi parliamo del BTP con cui vi garantite un rendimento di oltre il 4% annuo
Alla prossima!