Il mercato degli investimenti in ETF sta andando dritto dritto verso una radicale rivoluzione generazionale. Stando ai risultati di un recente sondaggio condotto da YouGov per conto del fondo Usa BlackRock, saranno sempre di più i giovani e i giovanissimi a sostenere la crescita degli investimenti in ETF in Europa.
Già quest’anno, infatti, ben il 54% degli investitori in ETF ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni e tra questi preponderante è la quota dei principianti ossia di chi si è affacciato per la prima volta al mondo degli investimenti. Quanto in atto non è causale ma è facilitato dal crescente interesse verso strumenti particolari come i PAC su ETF che stati ideati proprio per chi non solo è anagraficamente giovane ma ha anche una quota molto limitata di capitale da poter investire. I PAC sugli ETF rispondono perfettamente alle esigenze dei giovani investitori europei anche perchè oramai si possono comprare su piattaforme specializzate.
La crescita dei giovani che investono in ETF è quindi in realtà crescita dei Piani di Accumulo in ETF che vengono sistematicamente preferiti alle forme di acquisto tradizionale dei fondi in banca o anche con i broker. Del resto, i PAC vitano di dover fare i conti con i classici errori legati agli investimenti tradizionali in ETF a partire dal rischio emotività che viene neutralizzato dall’automaticità dei piani di accumulo.
I giovani preferiscono i PAC su ETF agli investimenti in ETF tradizionali
Anni fa per comprare ETF era necessario andare in banca e farsi assistere da un consulente. I costi erano spesso esorbitanti e questo ha tenuto alla larga tantissimi soggetti potenzialmente interessati dagli investimenti. L’arrivo sul mercato dei broker ETF ha favorito l’inclusione ma il vero e proprio punto di svolta c’è stato con i PAC sugli ETF.
I piani di risparmio sui fondi a gestione passiva possono essere attivati direttamente online e già questo è un primo punto a favore verso un target molto giovanile.
I numeri del sondaggio commissionato da BlackRock sono molto chiari: stando alle previsioni ben 41% dei giovani nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni che nel 2023 investiranno in ETF sono degli esordienti ossia ragazzi che hanno preso la mano con il mondo degli investimenti operando unicamente online. Molti di loro non hanno mai avuto a che fare con una banca per investire mentre si trovano perfettamente a loro agio sulle piattaforme ad alto profilo tecnologico che, spesso, con pochissimi click consentono di attivare un Piano di Accumulo resta sempre sotto il loro controllo. Proprio i piani di risparmio di Trade Republic sono noti per richiedere tre TAP per essere creati.
La tendenza dei giovani a preferire i PAC sugli ETF agli investimenti tradizionali in ETF è diffusa in tutta Europa. L’Italia, che pure è partita in ritardo (e infatti nel nostro paese non ci sono piattaforme specializzate in PAC su ETF a differenza della Germania dove è attiva anche Scalale Capital), farà comunque la sua parte. Stando al sondaggio, infatti, i giovani investitori italiani faranno crescere del 39% il mercato nazionale degli ETF nel 2023.
Il ruolo delle piattaforme digitali nella crescita dei PAC in ETF
Le prime piattaforme digitali di investimento arrivarono alcuni anni fa. Come sempre accade quando ci sono novità, l’accoglienza è stata progressiva. Negli ultimi anni, però, grazie alla diffusione del web, i principali players del settore si sono specializzati tantissimo offrendo soluzioni sempre più avanzate a costi sempre più bassi e garantendo al tempo stesso un’accesso semplificato.
In Europa le piattaforme di investimento hanno asset in gestione per complessivi 2.000 miliardi di dollari. Dal 2019 ad oggi c’è stata una crescita annuale sistematica del 20%. Praticamente ogni anno negli ultimi 4 anni, le piattaforme hanno aumentato le messa gestite di 1/5 di punto percentuale. E’ il segno tangibile che i nuovi giovani investitori pesano tantissimo. Non è tanto una questione di capitali investiti ma proprio di numero di investitori.
Le migliori piattaforme per creare PAC su ETF sono disponibili anche in Italia senza problemi. Tuttavia il nostro paese non ha dato natali a nessuna piattaforma digitale per investire in ETF con i PAC. Vero è che ci sono i PAC Moneyfarm ma viene richiesto un deposito di 5.000 e anche Fineco, banca online specializzata in investimenti, richiede l’apertura di un conto che invece con le piattaforme tedesche non serve.
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Le problematicità dei PAC su ETF
Fin qui abbiamo fatto riferimento ai punti di forza dei PAC su ETF e quindi alle motivazioni per cui spopolano tra i giovani. Ci sono però delle sfide da affrontare e la prima e più importante è quella dell’educazione.
Come evidenziato da BlackRock è necessario che si arrivi ad una maggiore conoscenza di come funzionano gli ETF anche dal punto di vista comportamentale.
Gli strumenti di investimento vanno spiegati a partire dalle caratteristiche in modo tale da garantire un buon. accesso. Secondo BlackRock, poi, se si guarda ai comportamenti dei clienti, si può notare come essi siano auto-segmentati con gli strumenti di nicchia che sono poco usati mentre quelli di più largo consumo sono molto più battuti.
Il web oggi è un buon alleato per il miglioramento dell’educazione. Ci sono tantissimi corsi a disposizione ma anche tanto materiale gratuitamente disponibile. Sul nostro sito, in piccolo, abbiamo pubblicato una guida per investire in ETF destinata ai principianti mentre, per quello che riguarda i piani di risparmi, c’è il report per scegliere gli ETF da inserire nei PAC. Ma basta fare un giro ragionato su internet per trovare tante risorse senza spendere nulla.