Il conto corrente, strumento essenziale per la gestione quotidiana delle finanze, è tradizionalmente utilizzati per pagare bollette, effettuare transazioni e gestire spese quotidiane. Tuttavia, se i clienti italiani si attendono una significativa remunerazione sui loro depositi, potrebbero essere sorpresi dalla realtà. Il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, ha evidenziato come questi conti siano principalmente strumenti di transazione e non necessariamente fonti di rendimento. Insomma, lasciare i soldi sul conto corrente, soprattutto oggi, non è la mossa ideale.
Perché lasciare i soldi sul conto corrente oggi è sbagliato
Parlando alla Bank of America Financial Conference, Orcel ha sottolineato che la vera competizione tra banche riguarda principalmente i costi associati ai conti correnti piuttosto che la loro remunerazione. Infatti, ha citato le recenti iniziative di UniCredit per ridurre le commissioni, con un taglio che ha beneficiato i clienti di circa 250 milioni di euro. In un ambiente in cui i tassi di interesse rimangono bassi, queste riduzioni di commissioni possono fare una differenza significativa per i clienti.
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L’attuale panorama dei tassi
Nonostante gli incrementi dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, la remunerazione media dei conti bancari si aggira ancora intorno allo 0,8%. Questa percentuale si divide tra il 3,36% dei conti deposito e lo 0,4% dei conti correnti. Con la recente decisione della BCE di offrire una remunerazione del 4% alle banche per la liquidità, sorge la domanda: come si tradurrà questo per i depositanti?
Lasciare i soldi sul conto corrente non porterà a nulla: il consiglio di Orcel
Orcel si è mostrato ottimista riguardo al futuro, sottolineando l’impegno di UniCredit nell’adattare le sue strategie alle esigenze dei clienti. La banca ha previsto una diminuzione dei costi nel prossimo anno e ha anche intrapreso iniziative per estendere la durata dei mutui, aiutando così i clienti a navigare nell’attuale ambiente finanziario. Riguardo alle prospettive di rendimento, mentre i tassi attuali sono fissati al 4%, si prevede che rimarranno stabili per almeno la prima metà del 2024.
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Rispetto alla gestione dei risparmi in un periodo di inflazione, Orcel ha sottolineato l’importanza di considerare strategie di investimento alternative al semplice mantenimento dei fondi in un conto corrente. Ha fatto riferimento al fatto che molti italiani tendono a investire in titoli di stato e fondi di investimento, suggerendo che queste potrebbero essere scelte più fruttuose rispetto ai tradizionali conti deposito.