La seconda asta settembrina di Buoni Ordinari del Tesoro è in agenda per oggi 27 settembre 2023. Come sempre l’appuntamento numero 2 del mese vedrà come protagonisti i BOT a 6 msi. Contrariamente ad altre occasioni, nell’appuntamento del 27 settembre non ci saranno riaperture ma al contrario l’emissione di un BOT semestrale nuovo di zecca.
E’ segno dei tempi che un evento come quello in agenda tra poco più di 24 ore sia in grado di intercettare un interesse altissimo da parte degli investitori attratti dalla possibilità di ottenere ottimi rendimenti su arco temporale di appena un semestre e a rischio zero. Poco più di un anno fa tutto questo sarebbe stato semplicemente impensabile tenendo conto che i BOT semestrali in asta offrivano rendimenti quasi piatti e, prima ancora, addirittura negativi.
Tutta questa premessa per evidenziare, questa volta ad inizio articolo, come l’asta BOT del 26 settembre 2023 possa essere una ultimissime occasioni per inserire in portafoglio titoli dal rendimento molto alto. Tutte le indicazioni analitiche, infatti, fanno ipotizzare che già dai prossimi mesi i tassi i BCE possano restare invariati per poi iniziare a scendere con il nuovo anno. La curva dei rendimenti BOT (qui le previsioni 2023) è quindi decisamente al suo picco.
Prima però di parlare di ipotesi sull’esito dell’asta BOT a 6 mesi del 27 settembre 2023, vale la pena spendere due parole sull’identità dei titoli che andranno in collocamento.
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Asta BOT oggi 27 settembre 2023: le caratteristiche essenziali
I BOT sono titoli di stato zero coupon e poichè non prevedono una cedola, il guadagno lato compratore è dato dalla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto. Esperienza insegna che quando in collocamento ci sono Buoni Ordinari del Tesoro semestrali, i compratoti tendino a conservare i titoli acquistati per tutta la durata della loro vita anche se è sempre possibile vendere BOT prima della scadenza.
Il BOT in asta tra poche ore scadrà il 28 marzo 2024. La sua durata è quindi di 181 giorni, un arco temporale breve ma, grazie all’attuale dinamica dei tassi, sufficiente per far fruttare i risparmi senza tante preoccupazioni. Il codice ISIN dell’emissione è ovviamente da assegnare.
Molto consistente l’ammontare di emissione che sarà pari a 6,5 miliardi di euro. Tra l’altro come riportato nella scheda specifica alla pagina sulle prossime aste BOT, il 29 settembre scadranno BOT a 6 mesi per un totale di 8,57 miliardi di euro.
E a questo punto possiamo si affrontare l’aspetto dell’asta che più interessa gli investitori: i rendimenti attesi.
Asta BOT 27 settembre 2023: le stime sui rendimenti
Nella riunione di settembre della BCE è stato deciso un aumento dei tassi di 25 punti base che ha portato il costo del denaro al 4,5%. Questo è il contesto migliore affinchè dall’asta BOT del 27 settembre possa esitare un rendimento molto alto. Di quanto?
Probabilmente con tassi di interesse ai massimi, anche i rendimenti sono destinati ad essere ai massimi da oltre 10 anni. Considerando quello che è l’attuale andamento sul secondario, si prospetta per l’emissione del nuovo BOT a 6 mesi un rendimenti del 3,85%,
Nella precedente emissione di BOT semestrali, tenutasi lo scorso 29 agosto, la tranche del titolo identificato dall’ISIN IT0005557365 in scadenza il 31 gennaio 2024, esitò un rendimento lordo del 3,829%, in leggero rialzo rispetto al 3,815% dell’asta semestrale di luglio. Ecco la stima per un ulteriore leggero rialzo dei rendimenti.
Asta BOT 6 mesi domani 27 settembre 2023: quale è il guadagno con questi rendimenti?
Alla luce dei rendimenti previsti per la seconda asta BOT di settembre, si può calcolare anche il guadagno che gli amici investitori potrebbero avere. Il taglio minimo per comprare BOT in asta è di 1.000 euro.
Un rendimento del 3,85% implica un prezzo di emissione di 98,25 centesimi (quello di agosto fu di 98,39 a dimostrazione di come i numeri siano tutti molto prossimi tra di loro).
Detto questo l’investitore che acquista 1.000 euro di BOT spende circa 982,5 euro. Quei 17,5 euro sono il guadagno al lordo. C’è la tassazione dei titoli di stato da considerare e poi ci sono anche le commissioni per comprare BOT e BTP che variano a seconda dell’intermediario. Il guadagno, comunque, non sarebbe affatto male anche perchè l’orizzonte temporale è di 6 mesi e il rischio è nullo.
Attendere che ci possa essere una ulteriore risalita in un contesto simile (ieri è stato reso noto che l’indice IFO tedesco ha registrato una leggera flessione a settembre) può essere autolesionista.