Se da un lato l’alta inflazione sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altro il panorama finanziario offre opportunità interessanti per chi è disposto a informarsi e a prendere decisioni ponderate. Di questi tempi tiene banco il BTP Valore di ottobre 2023, il nuovo titolo di Stato emesso i cui tassi sono stati annunciati ufficialmente di recente e che i risparmiatori potranno acquistare tra il 2 e il 6 ottobre. A questo punto, essendo il nuovo BTP Valore di durata quinquennale, cerchiamo di rispondere a una domanda che sorge legittimamente nelle teste dei nostri amici investitori: conviene di più il BTP Valore o il conto deposito?
Nuovo BTP Valore o miglior conto deposito: conviene acquistare BTP Valore?
Negli Stati Uniti, si assiste a rendimenti dei T-bill al 5,50%, un picco mai raggiunto da inizio millennio. In Europa, le dinamiche sono simili: i BoT italiani raggiungono quasi il 4%, mentre in Germania si attestano al 3,70%, livelli che non si vedevano dal crac di Lehman Brothers nel 2008.
In questo contesto, l’Italia ha lanciato il BTP Valore con scadenza a Ottobre 2028. Con una durata di cinque anni, questo strumento finanziario promette un rendimento annuo lordo del 4,10% per i primi tre anni e del 4,50% per gli anni successivi. Una particolarità è la distribuzione delle cedole ogni tre mesi, una novità nel panorama dei titoli di stato italiani.
Un ulteriore aspetto da considerare riguarda l’aspettativa d’inflazione. Guardando al BTp Italia 2028, si stima un’inflazione attesa del 1,40%. Sebbene questo valore possa apparire modesto, diventa particolarmente rilevante per calibrare le proprie aspettative di rendimento. Infatti, il BTp Valore 2028, tenendo conto della bassa inflazione prevista, potrebbe rivelarsi un’opzione generosa per gli investitori.
A ogni modo, qui è dove ti spieghiamo come comprare il nuovo BTP Valore ottobre 2028.
E il conto deposito?
Parlando di conti deposito, non tutti stanno rispondendo alle esigenze dei risparmiatori. Alcune offerte, come quella di Cherry Bank o Twist, offrono rendimenti rispettivamente del 4% e del 3,52%.
Un conto deposito differisce dal tradizionale conto corrente in quanto limita l’accessibilità immediata ai fondi depositati, offrendo in cambio rendimenti superiori. Parliamo soprattutto di conti vincolati, perché in quelli a deposito libero si può usufruire di una certa flessibilità e riavere il capitale investito, o parte di esso, quando si vuole (ma i rendimenti sono minori). In ogni caso, se si decide di investire una certa somma in un conto deposito, il vantaggio principale sta nel tasso di interesse garantito.
Recentemente, è possibile osservare proposte di conti deposito con durate di 10, 15 o 20 anni che offrono tassi interessanti del 5%, 6% o 7% rispettivamente. Questi conti sono ideali per chi ha una visione a lungo termine e può resistere alla tentazione di ritirare anticipatamente i fondi. Interessante è anche il Conto Arancio, che sui depositi vincolati offre il 3% di interesse annuo lordo in soli 12 mesi. Come si può vedere, più breve è la durata del deposito, minore sarà il rendimento. Più è lunga, com’è il caso dei Conti Futuro di Smart Bank, maggiore è il tasso di interesse (ma in quel lasso di tempo quanto valore perderà il denaro?).
Senza dimenticare il 5% sui conti deposito proposti da BBVA, l’imposta di bollo pagata da Banca Progetto per chi apre Conto Key (ne abbiamo parlato qui), che peraltro offre rendimenti fino al 4,75% per vincoli a 60 mesi, il 4% annuo per i nuovi clienti di SelfyConto Mediolanum (e qui ha un peso importante anche l’importo minimo, 100 euro).
Inoltre, l’atteggiamento restio da parte di molte banche di remunerare quanto si deve i depositi sui conti correnti o sui conti vincolati, ha spinto i risparmiatori sempre di più verso i titoli di stato, come evidenziato dal successo del primo BTp Valore lanciato a giugno. Sarà interessante osservare le dinamiche di mercato nelle prossime settimane e valutare come gli investitori reagiranno alle diverse opportunità offerte dal mercato.
Un altro aspetto interessante dei conti deposito riguarda la flessibilità nella scelta del beneficiario. Un nonno potrebbe, ad esempio, aprire un conto deposito per un nipote, assicurandogli un capitale per future necessità, come l’acquisto di una casa o le spese universitarie. Sotto questo aspetto, però, si vira soprattutto verso altri titoli altrettanto sicuri, ma con maggiori rendimenti: è il caso del Buono dedicato ai minori, che offre un tasso lordo a scadenza del 4,5%, il più alto tra i rendimenti dei buoni fruttiferi postali oggi.
BTP Valore e BTP Italia: investimenti con premi e protezioni
Di fronte alle proposte delle banche e a un impellente bisogno di soldi, lo Stato italiano non rimane a guardare. Per attrarre investitori, sono state ideate varianti dei tradizionali BTP. Il BTP Valore, ad esempio, propone un incentivo al risparmio sotto forma di premio fedeltà. Chi investe in questa tipologia di buono e mantiene l’investimento per l’intera durata prevista può beneficiare di un premio addizionale dello 0,5%.
Un’altra innovazione del BTP Valore è rappresentata dalla cedola trimestrale. Questa caratteristica permette agli investitori di ottenere una certa liquidità periodicamente, che può essere utilizzata per coprire spese immediate.
Tuttavia, per chi è particolarmente preoccupato dall’inflazione, potrebbe valutare l’opzione dei BTP Italia. Questi titoli, oltre ad offrire premi fedeltà legati alla crescita del PIL, garantiscono una protezione dall’inflazione. Se l’inflazione dovesse superare le previsioni, il rendimento dei BTP Italia si adeguerebbe di conseguenza, offrendo un vantaggio rispetto ai BTP tradizionali.
Nuovo BTP Valore vs miglior conto deposito: attenzione alla politica monetaria della BCE
Sia i conti deposito a lungo termine che i BTP offrono vantaggi unici per il tipo di strumento al quale ci si approccia. Ma a ben vedere, fare un confronto tra un BTP e un conto deposito non è poi così giusto, né onesto. Se il primo è un investimento finanziario a durata, il secondo è uno strumento di risparmio che genera interessi sulle somme vincolate.
La scelta dell’uno o dell’altro strumento dipenderà dalle esigenze individuali e dalla propria propensione al rischio.
Nel contesto finanziario attuale, in molti si chiedono se la Banca centrale europea continuerà a perseguire una politica monetaria restrittiva. Uno sguardo alle recenti mosse delle banche, soprattutto riguardo ai rendimenti dei conti di deposito vincolati, potrebbe suggerire che il settore bancario prevede una decelerazione nel prossimo futuro.
Dopo le ultime modifiche dei tassi, sembra che i conti con vincoli a breve termine, compresi tra 12 e 36 mesi, siano quelli con rendimenti più interessanti nel rapporto tra tempo e interessi maturati. Di fronte a questo scenario, c’è quasi l’impressione di vivere in un clima di costante incertezza: tutto e subito, sembra essere la parola d’ordine, soprattutto quando si guarda agli istituti bancari. E se notiamo, i BTP Valore emessi quasi con urgenza, sembrano ricalcare lo stesso leit motiv. Questo contrappone chiaramente i conti con vincoli a lungo termine, che non hanno visto grandi aggiustamenti nei loro rendimenti.