Il nuovo BTP Valore Ottobre 2028, replicando un meccanismo già collaudato, prevede una cedola via via crescente (step-up) a cui si aggiunge un premio fedeltà finale per chi conserva il titolo fino alla scadenza naturale. Obiettivo di questo meccanismo è indurre i risparmiatori che comprano in fase di emissione a non vendere sul mercato secondario. Ma cosa succede se invece chi ha sottoscritto il titolo dovesse decidere di vendere prima dell’ottobre 2028, data di scadenza naturale? Ovviamente questo ipotetico investitore perderebbe sia il premio fedeltà finale che le cedole che scattano successivamente alla data di vendita.
Fin qui si tratterebbe di un mancano guadagno. Detta in questi termini può sembrare semplice ma le cose si complicano se dalla teoria si decide di passare alla pratica. Infatti se è vero che il capitale è garantito a scadenza, è altrettanto vero che in caso disinvestimento prima della scadenza naturale del titolo, non viene garantito il recupero dell’intero capitale sottoscritto. Tutto dipenderà dal prezzo a cui viene effettuata al vendita.
Assumendo come ipotesi di partenza proprio un investimento di 10.000 euro, che è quello medio che tanti italiani stanno facendo per acquistare il nuovo BTP Valore Ottobre 2023, quale sarebbe la perdita in caso di vendita anticipata del titolo? E’ grossomodo questo l’interrogativo che un amico investitore ha sollevato in privato sottolineando come in questi giorni (dal 2 al 6 ottobre è il periodo in cui si può sottoscrivere il nuovo titolo retail) stiano circolando tante ipotesi su quanto si guadagna investendo una certa somma sul nuovo BTP Valore, mentre siano ben poche le proiezioni su quello che si perderebbe vendendo prima della scadenza.
Il nuovo BTP Valore si può vendere non appena inizia la quotazione sul MOT
Il BTP Valore comprato dallo stato in fase di emissione può essere sempre venduto ad altri privati fin dal momento dell’avvio della quotazione sul mercato secondario. Sotto questo punto di vista, quindi, il nuovo titolo retail funziona come tutti i titoli di stato tradizionali (BTP e BOT).
L’unico momento in cui il BTP Valore Ottobre 2023 non può essere venduto è proprio quello in corso ossia non non possibile che titoli comprati ad esempio oggi siano venduti domani ma questo semplicemente perchè non è ancora partita la quotazione sul Mercato Obbligazionario Telematico di Borsa Italiana essendo in corso la fase di collocamento diretto.
Il regolamento del BTP Valore Ottobre 2023 prevede che al termine dell’emissione (venerdì 6 ottobre ma già dal 4 ottobre il MEF può decidere per la chiusura anticipata), vengano comunicati i tassi cedolari minimi definitivi e, successivamente, il codice ISIN con cui il nuovo titolo verrà quotato sul mercato secondario. L’attuale codice ISIN IT0005565392 vale solo nel periodo di collocamento.
Con questi due dati in sacca, è sempre possibile vendere il nuovo BTP Valore. Teoricamente i titoli comprati possono essere già ceduti al primo giorno di scambi. In realtà questa possibilità vale solo in teoria perchè è ovvio che, essendo il titolo rivolto ad investitori piccoli, il suo acquisto è avvenuto in ottica investimento quindi guardando al futuro.
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Cosa non si guadagna vendendo il BTP Valore prima della scadenza
La struttura del nuovo BTP Valore (cedole step-up e premio extra finale) punta a scoraggiare la vendita in anticipo. La perdita, nel caso in cui si dovesse decidere di vendere prima della scadenza, sarebbe duplice. Tanto per iniziare salterebbe subito il premio fedeltà dello 0,5% a prescindere da quella che è la data della cessione sul mercato secondario.
Non essendo la cedola extra ripartita annualmente, ma vendendo invece staccata in una sola soluzione alla scadenza, è quindi indifferente il momento in cui avviene la vendita perchè comunque lo 0,5% extra va a farsi benedire. E attenzione perchè non è previsto il trasferimento del benefit al compratore visto che premio fedeltà extra vale solo se si compra il titolo dallo Stato ovvero in emissione (2 – 6 ottobre 2023).
Discorso diverso per le cedole che, per la prima volta, saranno staccate ogni trimestre. In questo caso, infatti, il momento della vendita pesa tantissimo su quanto si andrebbe a perdere.
Per ora i dati di riferimento sono quelli minimi ossia:
- 4,10% lordo per il primo, il secondo e il terzo anno;
- 4,50% lordo per il quarto e quindi anno
I tassi cedolari definitivi verranno resi noti al termine del collocamento. Solo in quel momento sarà possibile fare un calcolo più preciso su quanto si va a perdere vendendo prima della scadenza.
Per calcolare quando si perde vendendo il BTP Valore prima della scadenza, fondamentale è il prezzo alla vendita
In fase di collocamento, il nuovo BTP Valore viene venduto ai clienti retail a 100 (valore nominale). Non ci commissioni ed è prevista la normale tassazione del 12,5%. Quando il titolo verrà listato sul MOT, il suo prezzo inizierà ad oscillare riproducendo l’equilibrio naturale tra domanda e offerta.
E’ altamente probabile che, almeno all’inizio, le oscillazioni del prezzo possano essere molto contenute.
Ad esempio il primo BTP Valore, scadenza giugno 2027, viene scambiato oggi a 97,38 centesimi quindi sotto la parità. Da giugno fino a fine agosto è quasi sempre rimasto poco sopra o poco sotto 100. Btp Valore Gn27 Eur, questa la denominazione ufficiale, a partire da settembre ha iniziato un calo che proprio nelle ultime settimane è diventato repentino come si può vedere dal grafico in alto. Scendendo i prezzi, anche i rendimenti hanno subito ripercussioni e ora per vendere un lotto di 1.000 euro del BTP Valore servono 973 euro.
Diciamo che anche il titolo retail sta facendo i conti con la recente impennata dei rendimenti dei titoli di stato. Il nuovo BTP Valore, al momento dello sbarco in borsa, si troverà a fare i conti con questa situazione.
Con 10.000 euro investiti, quanto si perde vendendo il BTP Valore prima della scadenza
Se i tassi cedolari finali dovessero restare quelli minimi garantiti, il rendimento medio annuo lordo ponderato del nuovo BTP Valore dovrebbe essere attorno al 4,26%.
Con un’ipotesi di investimento di 10.000 euro, il rendimento per il primo anno sarebbe di 358,75 euro. Stesso importo per il secondo e il terzo anno. Alla luce del meccanismo step-up invece, nel quarto e quindi anno si sale a 393,75 euro all’anno. C’è poi il premio fedeltà finale che, sempre basandosi su capitale investito di 10.000 euro, sarebbe di circa 43,7 euro.
Vendendo prima della scadenza, proprio i 43,7 euro di premio extra sarebbero i primi a volatilizzarsi. Per quello che invece riguarda la perdita di rendimento, tutto dipende dal momento in cui viene effettuata al vendita. Se ad esempio dopo un anno ci dovesse essere esigente di liquidità per cui l’investimento non può essere più mantenuto, allora il guadagno sarebbe pari a soli 358,75 euro e la perdita, rispetto alla prospettiva iniziale, di oltre 1500 euro. Ovviamente i 10000 euro di investimento sarebbero rimborsati.
Ma questo scenario vale nel caso in cui il rendimento sul secondario dovesse essere quantomeno in linea con quello che emergerà in fase di sottoscrizione. In caso contrario il peso dei prezzi sarebbe decisivo per effettuare i calcoli e dal mancato guadagno si potrebbe passare alla perdita nel senso che potrebbe non garantito il recupero dell’intero capitale sottoscritto.