Le voci di corridoio sulla possibilità che il MEF potesse rivedere leggermente al rialzo i tassi cedolari del BTP Valore Ottobre 2028 sono state definitivamente smentite dai fatti. Il Tesoro, al termine dell’emissione del nuovo titolo retail, ha confermato il sistema dei tassi cedolari comunicato lo scorso venerdì prima dell’avvio del collocamento del nuovo titolo retail.
Diciamolo francamente: a stupirsi di questa conferma saranno stati solo quei pochi che magari confidavano in una magnanimità da parte del Tesoro. Una esigua minoranza di ottimisti che magari aveva trovato degli elementi a supporto della propria aspettativa nel rally registrato proprio negli ultimi 10 giorni da numerosi titolo di stato europei, compreso il BTP a 10 anni che è arrivato a rendere il 5% livello massimo dal 2012.
Del resto, come poteva esserci delle sorprese dinanzi ad un andamento della domanda da parte dei risparmiatori retail che, ogni giorno fin dall’apertura dell’emissione avvenuta lo scorso 2 ottobre, ha sempre mostrato di essere tonico? Certo il record di raccolta raggiunto dal primo BTP Valore, quello emesso a giugno scorso e in scadenza nel 2027, non è stato raggiunto ma i numeri sono comunque stati molto alti confermando l’appeal di cui il anche il nuovo titolo retail ha mostrato di godere.
Proprio dai risultati finali del collocamento iniziamo la nostra esamina finale.
Collocamento BTP Valore Ottobre 2028: come è andata [risultati finali]
Alle ore 13,00 di oggi 6 ottobre 2023 si è chiuso la finestra temporale utile per acquistare il nuovo BTP Valore. Il MEF, come da regolamento, avrebbe potuto chiudere anticipatamente tutto a partire già da mercoledì ma, come prevedibile, ha proseguito fino all’ultimo minuto e questo per un semplice motivo: non c’era ragione di chiudere dinanzi ad una domanda tonica e al fatto che non fossero previsti tetti massimi di emissione.
Alla fine il risultati hanno premiato la strategia tenacemente perseguita dal MEF: la richiesta complessiva è stata pari a 17,19 miliardi di euro (precisamente 17.190,004 milioni di euro) mentre il medio di ogni contratto si è attestato a circa 27mila euro. Complessivamente i contratti registrati nei 5 giorni di emissione del BTP Valore sono stati pari a 641.881.
A titolo di confronto, il BTP Valore giugno 2027 ebbe una richiesta pari a 18,19 miliardi di euro. In pratica tra la prima e la seconda emissione c’è stata una differenza di circa 1 miliardo per quello che riguarda la raccolta. Anche questo dato, comunque, non sorprende più di tanto perchè risultava già evidente dopo i primi giorni di emissione, che ci sarebbe stato un divario di circa 1 miliardo nella raccolta (su RisparmiOggi lo avevamo evidenziato nel post provocatoriamente titolato bene, ma non benissimo.
Ad ogni modo, il fatto che la raccolta sia stata inferiore di 1 miliardo non cambia di una virgola il risultato che resta eccezionale. Lo scarso potrebbe essere da imputare all’assenza, nella seconda emissione, dell’effetto sorpresa che invece c’era a giugno. Non è comunque da escludere che possa aver pesato anche il fatto che il BTP Valore Ottobre 2023 ha una durata di 5 anni mentre il suo predecessore di soli 4 anni. Magari qualche investitore non se l’è sentita.
Cosa porta a casa chi ha comprato il nuovo BTP Valore
Visto che adesso i giochi sono chiusi e che non ci sono più elementi ancora in dubbio, non è più un problema mettere nero su bianco quello che definitivamente si porteranno a casa gli investitori che hanno deciso di acquistare il nuovo BTP Valore Ottobre 2028.
Tanto per iniziare c’è quello che gli analisti definiscono che l’elemento che più ha fatto breccia tra gli investitori poichè manifestazione di sicurezza e affidabilità. Parliamo dei tassi cedolari che, fino a poche ore fa, era provvisori e ora sono definitivi.
Basati sul meccanismo step-up (crescenti nel corso del tempo) saranno così distribuiti:
- 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno;
- 4,50% per il 4° e 5° anno
Stesso ammontare di quelli annunciati lo scorso 29 settembre che, comunque, erano superiori alle previsioni della vigilia.
C’è poi il premio fedeltà dello 0,5% che però si potrà avere solo portando a scadenza il titolo ossia mantenendolo fino al 10 ottobre 2028 (questa la data di scadenza) senza venderlo sul secondario. Vendere prima della scadenza il nuovo BTP Valore comparta la perdita del rendimento extra e anche delle cedole (oltre al rischio di non riavere il capitale nel caso in cui la quotazione al momento della cessione dovesse essere sfavorevole).
Oltre a tutti questi vantaggi, chi ha inserito in tasca il bond retail si porta a casa anche quelli che sono gli aspetti meno apprezzabili del titolo. Ne abbiamo parlando nel post sulle 5 cose che non fanno piacere del nuovo BTP Valore (che, tra l’altro, è stato molto apprezzato dagli amici lettori).
E concludiamo questo post, con una tirata di conti (altro post molto apprezzato dai lettori): quanto frutta all’anno mettere 15.000 euro sul BTP Valore tra cedole (ora definitive) e premio extra.