L’Italia mostra notevoli differenze regionali quando si tratta di tassi ipotecari per l’acquisto di abitazioni. Le regioni del Sud tendono ad avere tassi di interesse più elevati rispetto a quelle del Nord. In particolare, Catanzaro si distingue come la città con il mutuo a tasso fisso più costoso, mentre a livello regionale, il Molise guida la lista, seguito da Calabria e Sicilia. D’altra parte, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia offrono tassi relativamente più bassi.
Mutuo a tasso fisso e variabile: incremento dei costi
Secondo l’analisi della Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI), il costo dei mutui ha subito un incremento significativo. Questo aumento varia da regione a regione, con alcune che hanno registrato un aumento fino al 6,25%. Questi cambiamenti possono essere attribuiti in parte alla revisione delle valutazioni del rischio da parte delle banche e agli effetti dell’inflazione. In particolare, coloro che hanno optato per mutui a tasso variabile stanno risentendo dell’incremento dell’Euribor, che ha subito un’impennata di 450 punti nell’ultimo anno.
Mutuo a tasso fisso vs mutuo a tasso variabile
Il recente aumento dei tassi da parte della BCE ha influenzato principalmente i mutui variabili. Tuttavia, anche i mutui a tasso fisso sono diventati più costosi per i nuovi acquirenti. Mentre il tasso variabile dipende dall’andamento dell’Euribor, il tasso fisso si basa sull’Irs. L’Irs determina la rata per chi ha già un mutuo, ma influenza il costo dei nuovi prestiti. Questo rincaro dei mutui ha portato a variazioni nei costi in diverse regioni e città, non sempre correlati ai trend del mercato immobiliare.
Una panoramica sui tassi regionali
La distribuzione dei tassi di interesse nei mutui a tasso fisso evidenzia una chiara divisione tra il Nord e il Sud dell’Italia. Ad esempio, a Catanzaro un mutuo di 150.000 euro ha una rata mensile di 1.000 euro, mentre a Bologna la stessa somma comporta una rata di soli 800 euro. La differenza nei tassi di interesse tra le regioni del Nord e del Sud può essere attribuita a diversi fattori. Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI, ha affermato che le banche considerano più rischioso erogare mutui nel Sud a causa delle economie regionali più deboli, del maggior numero di fallimenti aziendali e della maggiore instabilità occupazionale.
L’andamento futuro dei tassi
Il contesto attuale vede i tassi Irs a lungo termine più elevati rispetto agli Euribor a breve termine. Questa situazione ha reso i mutui a tasso variabile più costosi rispetto a quelli a tasso fisso. Tuttavia, gli esperti prevedono un cambiamento in questa tendenza. Nonostante queste previsioni, vi è preoccupazione sul futuro dei tassi, in particolare dopo le recenti dichiarazioni della presidente della BCE, Christine Lagarde, che ha sottolineato la necessità di ulteriori aumenti dei tassi fino a quando l’inflazione non si stabilizza.
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Tassi mutui nelle Regioni italiane: la tabella
Ecco le Regioni dove il tasso è più alto e quelle dove il tasso è più basso, in media (elaborazioni Fabi sui dati della Banca d’Italia aggiornati al mese di giugno 2023).
REGIONE | TASSO MUTUI |
Molise | 6,25% |
Calabria | 6,23% |
Sicilia | 6,14% |
Campania | 6,02% |
Puglia | 5,91% |
Basilicata | 5,87% |
Abruzzo | 5,65% |
Sardegna | 5,61% |
Liguria | 5,57% |
Umbria | 5,50% |
Veneto | 5,33% |
Toscana | 5,21% |
Marche | 5,20% |
Trentino Alto Adige | 5,09% |
Piemonte | 4,68% |
Valle d’Aosta | 4,55% |
Friuli Venezia Giulia | 4,50% |
Lombardia | 4,48% |
Lazio | 4,24% |
Emilia Romagna | 4,03% |