Cosa sono i certificati finanziari
Cosa sono i certificati finanziari: una guida informativa (www.risparmioggi.it)

I certificati finanziari, noti anche come investment certificates o certificati di investimento, sono strumenti derivati cartolarizzati che offrono agli investitori una vasta gamma di opportunità di investimento. Questi strumenti sono emessi da istituzioni finanziarie e rappresentano una combinazione di contratti finanziari incorporati in un titolo negoziabile, simile a un’azione. I certificati sono particolarmente apprezzati per la loro flessibilità, permettendo agli investitori di scegliere tra diversi profili di rischio e rendimento, in linea con le proprie esigenze finanziarie.

Negli ultimi anni si sta assistendo ad una forte crescita della diffusione dei certificati sia per quello che riguarda le nuove emissioni che per quanto concerne il numero di investitori. Grazie anche alla sempre più puntuale copertura del mercato garantita da broker specializzati in certificates, l’appeal verso questa tipologia di investimento è in costante aumento con tanti nuovi trader che si affacciano per la prima volta a questo mercato.

Nei prossimi paragrafi partiremo proprio dall’ABC spiegando cosa sono i certificati finanziari, quante e quali sono le tipologie presenti e quale è il rapporto tra rischi e vantaggi.

Come funzionano i certificati finanziari

I certificati finanziari operano replicando l’andamento di un determinato sottostante, che può includere azioni, indici, materie prime o valute. Gli investment certificates offrono la possibilità di partecipare ai movimenti di mercato del sottostante, ma con caratteristiche specifiche che possono includere protezioni del capitale, pagamenti di coupon e altre opzioni finanziarie.

❓Per comprendere meglio il funzionamento dei certificati: consideriamo l’esempio di un Bonus Certificate legato al titolo Eni. Supponiamo che il valore di mercato di Eni all’emissione del certificato sia di 16 € (100%) e che il certificato preveda un livello Bonus di 20,8 € (130%) e una barriera a 12 € (75%). Se il titolo Eni non scende al di sotto della barriera durante la vita del certificato, l’investitore riceverà un rimborso a scadenza pari al livello Bonus, ovvero 130% del valore iniziale. Se invece la barriera viene superata, l’investitore sarà esposto alle fluttuazioni del titolo Eni sia al rialzo che al ribasso.

Vantaggi e rischi dei certificati finanziari

I certificati finanziari offrono diversi vantaggi, tra cui la possibilità di personalizzare l’investimento in base alle proprie esigenze e la flessibilità di accesso ai mercati finanziari senza la necessità di aprire conti specifici per derivati. Inoltre, i certificati a capitale protetto garantiscono che l’investitore non perda il capitale inizialmente investito, purché vengano rispettate determinate condizioni.

Tuttavia, è importante considerare anche i rischi associati a questi strumenti. Il valore dei certificati dipende dall’andamento del sottostante, e in alcuni casi, come nei leverage certificates, le variazioni di mercato possono amplificare le perdite. Inoltre, la mancanza di trasparenza nei prezzi e la liquidità ridotta in mercati meno attivi possono rappresentare ulteriori sfide per gli investitori.

Differenze tra certificati e altri strumenti finanziari

I certificati finanziari condividono alcune somiglianze con altri strumenti, come gli ETF, ma presentano anche differenze significative. Mentre gli ETF replicano passivamente l’andamento di un indice o di un paniere di asset, i certificati offrono un maggiore grado di personalizzazione e possono includere protezioni del capitale o leve finanziarie.

Tuttavia, gli ETF tendono a essere più trasparenti e liquidi, il che li rende più adatti agli investitori che cercano strumenti di investimento più semplici e con minori costi impliciti.

Per quello che invece riguarda il lato fiscale, la tassazione dei certificati di investimento è identica a quella di tutti gli altri strumenti finanziari (eccezione fatta per i titoli di stato e ETF sui titoli di stato) ossia 26% e possibilità di portare in compensazione le minusvalenze.

Principali tipologie di certificati: dettagli e funzionalità

Esistono numerose tipologie di certificati sul mercato, ognuna delle quali offre caratteristiche specifiche. Di seguito, una panoramica delle principali categorie:

  • Certificati a Capitale Garantito: garantiscono il rimborso del capitale investito alla scadenza, a condizione che il sottostante non scenda al di sotto di una soglia prestabilita. Questi certificati sono ideali per gli investitori che cercano una protezione del capitale con un’esposizione limitata al rischio.
  • Certificati a Capitale Condizionatamente Protetto: offrono una protezione del capitale solo se il sottostante non supera un determinato livello barriera. La barriera può essere continua, dove il raggiungimento della soglia durante la vita del certificato annulla la protezione, o a scadenza, dove la protezione si perde solo se il sottostante è al di sotto della barriera alla scadenza. Rientrano in questo tipo i certificati Cash Collect, prodotti in cui il rimborso è subordinato al verificarsi di un certo evento alla scadenza.
  • Certificati a Capitale Non Protetto: replicano l’andamento del sottostante senza offrire alcuna garanzia di rimborso del capitale. Sono indicati per gli investitori che desiderano partecipare integralmente ai movimenti di mercato, sia positivi che negativi.
  • Discount certificates: si tratta di certificati non protetti che permettono di investire a sconto su un sottostante o su una attività. Solitamente prevedono un CAP che va a limitare il rendimento in caso di performance molto positiva del sottostante.
  • Certificati a leva fissa: questi strumenti amplificano le variazioni di prezzo del sottostante, offrendo un’esposizione più che proporzionale. Ad esempio, un certificato con leva 3x aumenterà o diminuirà di tre volte rispetto alla variazione del sottostante. Sono strumenti adatti principalmente a trader esperti.
  • Autocallable Certificates: questi certificati prevedono il rimborso anticipato se il sottostante raggiunge un determinato livello prima della scadenza. Pagano cedole periodiche, ma il capitale può essere a rischio se il sottostante scende al di sotto di una barriera predefinita.
  • Certificati Turbo: molto utili in uno scenario volatile, permettono di implementare strategie di long e short trading e inoltre possono essere usati con finalità di copertura (hedging).

A prescindere dalla tipologia di certificato, tutti sono quotati in borsa proprio come avviene con le azioni.

Certificati di investimento e certificati a leva

Nonostante i tipi di certificati di investimento presenti sul mercato siano tantissimi e soprattutto siano in costante aumento, possiamo comunque individuare due grandi macro-aree: quella dei certificates con una maggiore vocazione all’investimento e quella dei certificati basati sulla leva.

I primi sono puri prodotti di investimento, si limitano a seguire l’andamento di un asset sottostante e sono negoziati in borsa dove sottostanno a specifiche norme. I certificati a leva, invece, consentendo un’esposizione ad uno specifico mercato più che proporzionale, non si limitano semplicemente ad eguagliare il valore del sottostante ma lo riflettono in modo amplificato sia al rialzo che al ribasso. Ciò significa che il potenziale di profitto che i certificati a leva sono in grado di offrire è maggiore rispetto a quello dei tipi di certificates più da investimento.

Ovviamente le due macro-tipologie di certificati hanno un canale distributivo diverso: mentre i certificati classici sono collocati soprattutto dalla banche o comunque direttamente dagli emittenti, i certificates a leva possono essere acquistati sulle piattaforme di broker specializzati in questi strumenti.

Come si può vedere dalla guida su come investire in certificati di investimento, in Italia ci sono poche piattaforme per fare trading sui certificati. Si tratta di broker con una esperienza pluriennale alle spalle che nel corso del tempo hanno maturato un’offerta sempre più completa per quello che riguarda i certificati a leva garantendo anche condizioni economiche molto interessanti.

Parliamo di:

  • IG
  • Fineco

1 – IG

logo di IG

Per investire in modo efficiente sui certificati di investimento è necessario usare broker con piattaforme specializzate in questi strumenti. IG, forte di quasi 50 anni di esperienza nel trading, è stato uno dei primi broker ad inserire i certificates nella sua proposta. In particolare l’offerta di IG si orienta soprattutto verso i certificati a leva articolandosi in tre prodotti ben precisi:

  • i certificates leva fissa
  • i certificati Turbo che, nel caso di IG, assumono la denominazione commerciale di Turbo 24
  • i covered warrants

I primi due nomi di questa lista sono noti visto che li abbiamo citati nella lista sui vari tipi di certificati di investimento presenti sul mercato italiano. I covered warrants ci interessano invece di meno essendo usati soprattutto sul mercato americano.

Tutte e tre le tipologie di certificati presenti sulla piattaforma IG (desktop e app per mobile trading) si rivolgono al trader al dettaglio e possono sopportare una perdita massima che non può accedere l’investimento iniziale.

Questo è una delle condizioni applicate da IG proprio per evitare che gli investitori in certificati alle prime armi subiscano perdite eccessive a causa proprio della leva che amplifica si il potenziale guadagno ma aumenta anche i rischi.

Per fare trading sui vari tipi di certificati disponibili su IG la procedura da seguire è sempre la stessa:

  • apertura di un conto certificati (ecco la pagina diretta)
  • scelta del tipo di certificates
  • selezione dell’ordine e della scadenza
  • impostazione della dimensione dell’operazione del rischio massimo
  • inoltre dell’ordine  e successivo monitoraggio.

Non c’è alcun obbligo di iniziare con soldi reali come invece avviene ad esempio con Fineco. IG offre anche sul conto certificati la versione demo con possibilità di esercitarsi per imparare ad investire senza correre il rischio di perdere soldi veri. La fase di trading simulato può ad esempio essere usata per capire quali sono i tipi di certificati più adatti al proprio profilo di investitore. Ideale sarebbe oi affiancare alla pratica anche le teoria ricorrendo alle risorse educative gratuite disponibili presso la IG Academy.

E per quello che riguarda le commissioni? Anche esse dipendono dalla tipologia di certificati di investimento:

  • sui certificati a leva fissa e CW non sono applicate commissioni
  • sui certificati turbo le commissioni sono zero se si superano i 300 euro di controvalore

Rispetto alle commissioni applicate da altri broker, la proposta di IG è estremamente competitiva.

2 – Fineco

Dal punto di vista della tipologia di certificati di investimento su cui è possibile investire, la proposta di Fineco è simile a quella di IG ma più ridotta. Con la piattaforma Fineco, infatti, è possibile investire solo su due tipi di certificates:

  • i certificati a leva fissa: presentano una leva costante per tutta la durata dell’investimento
  • i certificati turbo: offrono variazioni amplificate grazie alla leva dinamica

I primi hanno come sottostante gli indici azionari europei, quelli di Wall Street e le materie prime mentre i secondi presentano una maggiore varietà di sottostanti inglobando anche i cross valutari.

Sia i certificati a leva che i turbo non presentano commissioni. E’ quindi possibile fare trading a zero commissioni ma anche con orario esteso che varia a seconda del sottostante:

  • Fino alle 21.55 su certificati fineco con sottostanti su indici europei o futures su indici europei.
  • Fino alle 22.55 su certificati Fineco con sottostanti indici americani, cross valutari e materie prime.

Ricapitolando, ecco le tipologie di certificati presenti sulla piattaforma Fineco:

  • Turbo: ideali se si cerca una leva dinamica e una forte reattività sui mercati
  • Long: se si punta al rialzo dei sottostanti
  • Short: se si punta al ribasso dei sottostanti
  • Leva fissa: per amplificare i risultati con effetto leva costante
  • Top performance: i certificates che stanno meglio performando

Fineco non propone un conto demo gratuito ma al tempo stesso non viene neppure richiesto un deposito minimo per iniziare.

Tipologie di certificati: tabella riassuntiva

Tipologia di CertificatoCaratteristicheProfilo Investitore
Certificati a Capitale ProtettoGarantiscono il rimborso del capitale investito alla scadenza, se il sottostante non scende sotto una soglia.Investitori che cercano protezione del capitale.
Certificati a Capitale Condizionatamente ProtettoOffrono protezione del capitale solo se il sottostante non supera una barriera predefinita.Investitori che accettano una protezione limitata.
Certificati a Capitale Non ProtettoReplicano l’andamento del sottostante senza garanzia di rimborso del capitale.Investitori che desiderano partecipare pienamente ai movimenti di mercato.
Certificati a leva (compresi leva fissa e Turbo)Amplificano le variazioni di prezzo del sottostante, con esposizione più che proporzionale.Trader esperti.
Autocallable CertificatesPrevedono il rimborso anticipato se il sottostante raggiunge un livello specifico, con cedole periodiche.Investitori che accettano un potenziale rimborso anticipato e rischio di capitale.

Domande Frequenti sui Certificati Finanziari

Cosa sono i certificati finanziari?
I certificati finanziari sono strumenti derivati cartolarizzati emessi da istituzioni finanziarie, che replicano l’andamento di uno o più asset sottostanti come azioni, indici o materie prime.

Dove sono quotati i certificati?
I certificati sono quotati sul mercato Sedex di Borsa Italiana e su altri mercati regolamentati europei, dove possono essere negoziati durante gli orari di apertura del mercato.

Quali sono i principali vantaggi dei certificati?
I certificati offrono flessibilità, protezione del capitale e accesso semplificato ai mercati finanziari. Tuttavia, possono comportare rischi significativi, inclusa la possibilità di perdite amplificate e una trasparenza limitata dei prezzi.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa.
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