Come funzionano i certificati a leva fissa
Certificati a leva fissa: come funzionano (www.risparmioggi.it)

I certificati a leva fissa rappresentano strumenti finanziari avanzati progettati per aumentare l’esposizione a mercati specifici come indici azionari, valute e azioni. Questi strumenti amplificano la performance giornaliera dell’asset sottostante attraverso un fattore di leva predefinito, che può variare da 2X a oltre 7X, a seconda della propensione al rischio dell’investitore. Questo meccanismo consente di ottenere risultati finanziari significativi con un investimento relativamente modesto, pur mantenendo il rischio limitato al capitale iniziale.

Come funzionano i certificati a leva fissa

Il funzionamento dei certificati a leva fissa è relativamente semplice, ma richiede una comprensione approfondita delle dinamiche di mercato. Quando un investitore acquista un certificato a leva fissa, esso moltiplica la performance dell’asset sottostante secondo il fattore di leva scelto. Ad esempio, con una leva 4X, un movimento del 3% nel sottostante si tradurrà in un movimento del 12% nel certificato. Tuttavia, questo meccanismo si applica giornalmente: a fine giornata, la performance viene azzerata e ricalcolata il giorno successivo sulla base del nuovo prezzo del sottostante.

Strategie di investimento con certificati a leva fissa

I certificati a leva fissa sono strumenti flessibili che permettono di implementare diverse strategie di trading. Gli investitori possono adottare una posizione long se prevedono un aumento del valore dell’asset sottostante, oppure una posizione short in caso di aspettative ribassiste. La scelta della leva, che può essere personalizzata, consente agli investitori di adeguare il livello di rischio in base alle proprie previsioni di mercato e alla propria tolleranza al rischio.

Rischi e limiti

Nonostante i potenziali elevati rendimenti, i certificati a leva fissa comportano rischi significativi. Uno degli aspetti critici è l’effetto compounding, che influisce notevolmente sulle performance degli investimenti mantenuti per più di un giorno. L’effetto compounding, in un contesto di elevata volatilità o di movimenti avversi del mercato, può causare perdite sostanziali, anche se il rischio è sempre limitato al capitale iniziale investito. Inoltre, in caso di movimenti estremi del mercato, può attivarsi un meccanismo di Rettifica Infragionaliera della leva per prevenire la perdita totale del capitale, anche se non è sempre efficace nel proteggere dall’azzeramento del valore del certificato.

Costi associati

Un elemento importante da considerare quando si investe in certificati a leva fissa sono i costi associati. Questi strumenti prevedono una commissione chiamata Variable Management Fee (VMF), che viene calcolata giornalmente e incide sul valore del certificato nel tempo. Anche se non sono previste commissioni di trading per alcuni prodotti, la VMF può ridurre i rendimenti, specialmente in caso di investimenti di lunga durata. È essenziale che gli investitori comprendano appieno questa commissione e il suo impatto prima di aprire una posizione.

Esempi di trading con certificati a leva fissa

🔍Per comprendere meglio l’impatto della leva, consideriamo due scenari di trading. Nel primo caso, un investitore acquista un certificato con leva 4X sul DAX con un deposito di 1.000 €. Se il DAX aumenta del 3% in un giorno, il profitto dell’investitore sarà di 120 €, equivalente a un 12% del capitale impiegato. Tuttavia, se il mercato si muove in senso opposto, e il DAX perde il 3%, l’investitore subirebbe una perdita di 120 €.

🔍In un secondo scenario, un investitore acquista un certificato con leva 7X su azioni di una società con un deposito di 1.000 €, aspettandosi un aumento del prezzo delle azioni. Tuttavia, la società annuncia cattivi risultati trimestrali e il prezzo delle azioni crolla del 20%. Nonostante la perdita calcolata sia del 140%, l’investitore perderà soltanto il capitale iniziale di 1.000 €, grazie alla limitazione del rischio caratteristica di questi strumenti.

Vantaggi operativi dei certificati a leva fissa

I certificati a leva fissa offrono numerosi vantaggi operativi rispetto agli investimenti diretti in derivati. Tra questi, la gestione automatica delle scadenze dei contratti sottostanti (rolling) e l’assenza di requisiti di margine, che semplificano l’accesso ai mercati anche per gli investitori meno esperti. Inoltre, la possibilità di negoziare questi certificati direttamente su Borsa Italiana facilita l’operatività e la trasparenza dei prezzi di mercato.

Trattamento fiscale dei certificati a leva fissa

Dal punto di vista fiscale, i certificati a leva fissa possono offrire vantaggi significativi. Le plusvalenze generate da questi strumenti, se considerati derivati cartolarizzati, possono essere compensate con minusvalenze pregresse, riducendo così il carico fiscale complessivo. Tuttavia, è importante notare che su questi prodotti si applica l’Imposta sulle Transazioni Finanziarie (Tobin Tax), simile a quella prevista per i derivati e diversa da quella applicata alle azioni.

Cosa sono i certificati a leva fissa?

I certificati a leva fissa sono strumenti finanziari che amplificano le variazioni giornaliere di un asset sottostante, utilizzando un fattore di leva predefinito, che può variare da 2X a 7X.

Quali sono i rischi dei certificati a leva fissa?

Il rischio principale dei certificati a leva fissa è l’effetto compounding, che può portare a perdite elevate se mantenuti per più di un giorno, anche se il rischio è limitato al capitale investito.

Quali costi sono associati ai certificati a leva fissa?

I certificati a leva fissa prevedono una commissione chiamata Variable Management Fee (VMF), che viene applicata giornalmente e incide sul valore del certificato nel tempo.

Leggi anche