Quanto costano i piani di accumulo di capitale? Orientarsi tra le varie proposte non è semplice anche perchè nel capitolo “costi” rientrano spese molto differenti tra loro e così il calcolo del costo complessivo del PAC diventa complicato. Se sei un tantino fissato con la semplificazione ad ogni…costo mi spiace deluderti ma i piani di accumulo allora non fanno proprio per te. Se c’è una cosa che ho imparato investendo in PAC è che i cosiddetti costi non solo sono determinati da fattori molto diversi tra loro ma tendono anche a variare. A prescindere da quale sia la composizione del tuo PAC e da quale sia la piattaforma usata per crearlo, i costi totali non sono mai fissi.
Ecco perchè dovesti calcolare a quanto ammontano in tutto prima di procedere con l’operazione. Questo perchè se il costo del pano è alto, allora anche il tuo margine di potenziale profitto si riduce mentre PAC su cui gravano minori costi sono logicamente più redditizi.
Nei prossimi paragrafi farò il punto su quali sono i costi di un piano di accumulo di capitale facendo anche un esempio pratico che deriva dalla mia esperienza con i PAC.
Indice
Quali sono i costi in un Piano di Accumulo
Sgombriamo anzitutto il campo da ogni equivoco: in questo articolo parliamo dei costi di PAC in ETF. Esistono anche i PAC sui fondi comuni (quelli a gestione attiva), tuttavia su di essi ho molto riserve e inoltre se già per i PAC in ETF il calcolo di tutti i costi è un tantino complesso per quelli sui fondi attivi lo è ancora di più (e questo è di per sé un buon motivo per lasciarli perdere).
In questo articolo parlerò quindi dei costi dei PAC in ETF senza starlo a specificare ogni volta per non appesantire.
Premessa chiusa.
E ora veniamo alla classificazione dei costi in un piano di accumulo di capitatale.
Ce ne sono un bel pò e quindi preferisco elencarteli:
- commissioni di trading
- commissioni di gestione dell’ETF (il cosiddetto Total Expense Ratio)
- costi di piattaforma
- spread di mercato
- costi di cambio
- costi di uscita
- spese amministrative
Ben sette differenti costi possono gravare sulla creazione di un PAC in ETF.
Da cosa dipendono i costi di un PAC
I 7 tipi di costo elencati nel precedente paragrafo ti hanno già spaventato? In realtà è raro che possano tutti i costi elencati vengano applicati tutti assieme e questo perchè un broker che si dovesse comportare così sarebbe automaticamente fuori dal mercato.
Proprio la scelta della piattaforma con cui creare il PAC è uno dei fattori da cui dipendono i costi complessivi di un PAC. Ci sono costi fissi quando si ha a che fare con piani di accumulo in ETF come ad esempio il TER, ma poi ci sono anche costi variabili che dipendendo essenzialmente dal broker. Ad esempio i PAC di XTB non prevedono costi di creazione e gestione mentre altri broker hanno mantenuto queste spese in quanto per loro fonte di profitto.
Insomma la scelta del broker fondamentale.
Ma poi bisogna scegliere l’ETF per il PAC e anche in questo ci sono costi quasi fissi e altri che invece possono essere ridotti o cancellati.
Un costo fisso è quello relativo al cambio. Gli ETF che sono domiciliati fuori dall’area Euro sono sempre zavorrati dalle spese di cambio. Per evitare questo costo si può fare sola una cosa: inserire nel PAC unicamente gli ETF che presentano la dicitura UCITS, un marchio di qualità che indica la conformità dell’ETF stesso alle regolamentazioni dell’Unione Europea sulla protezione dei risparmiatori. Un costo variabile connesso all’ETF che invece puoi gestire tu è quello relativo alle commissioni di trading.
Anche in questo caso ci sono broker che per rendere più competitiva la loro proposta offrono piani di accumulo con costi di trading ridotti oppure del tutto assenti per ETF selezionati. In alcuni casi viene proposta una lista di ETF senza commissioni che però è spesso limitata mentre in altri casi tutti gli ETF che puoi inserire nel tuo piano sono senza commissioni semplicemente rispettando alcuni requisiti (ne ho parlato nella guida su come investire in PAC a zero commissioni).
Ti ricapitolo i concetti chiavi da fissare dopo aver letto questo paragrafo:
- il tipo di ETF che inserisci nel PAC impatta sul costo totale del piano di accumulo
- il broker scelto per creare il PAC in ETF impatta sulla spesa complessiva
- le spese di cambio si possono eliminare restringendo la scelta degli ETF sono a quelli domiciliati in Europa (verifica la dicitura UCITS)
- ci sono broker che hanno cancellato le commissioni di trading legate all’acquisto di tutti gli ETF per PAC se rispetti alcuni requisiti.
Il costo totale del PAC non deve essere una ossessione
Breve intermezzo.
I costi del tuo PAC non devono mai diventare una sorta di ossessione. Va bene tenerne conto perchè come saprai se spendi di più per il piano di accumulo, il margine di potenziale profitto si contrae, ma il costo complessivo non deve mai essere il solo fattore che consideri.
Faccio questa puntualizzazione per un motivo ben preciso: spesso mi sono imbattuto in broker che proponevano costi quasi a sconto per creare PAC con loro. In pratica c’era solo il TER dell’ETF, il cambio (dove presente) e poco altro. Niente commissioni di trading, costi di piattaforma, commissioni di uscita, spread, niente di niente. Ma poi sono andato a vedere meglio nella proposta ed ecco il prezzo che avrei dovuto pagare per tutto questo: neppure 100 ETF tra cui scegliere.
Scegli sempre broker che ti permettono di scegliere tra tanti ETF e soprattutto di tipi differenti. Un numero che mi sono imposto è 200. Se un broker mi permette di scegliere tra meno di 200 ETF lo lascio subito perdere anche se i costi che propone sono stracciati.
Il gioco non vale sempre la candela.
Se sei un investitore principiante lo imparerai a tue…spese.
Analisi su tutti i costi di un PAC
Ricordi l’elenco che ho fatto ad inizio articolo su tutti i costi di un PAC? Ecco è arrivato il momento di analizzarli uno per uno.
Niente lunghi discorsi ma soprattutto, legata ad ogni singola voce di costo, anche una nota su come puoi fare per ridurla. Ti ricordo sempre che non si tratta di consigli finanziari ma semplicemente della mia opinione a riguardo.
Commissioni di Trading
Tra i costi dei PAC su ETF sono quelle più odiate in assoluto fondamentalmente perchè sono imprevedibili in quanto molto legate al broker scelto. Le commissioni di trading sono un costo di acquisto e, analogamente a ciò che avviene quando compri un singolo titolo azionario, anche comprando una share dell’ETF per il tuo piano di accumulo sarai soggetto ad un costo. I costi di acquisto possono essere fissi oppure possono essere espressi in percentuale sul valore comprato. Se fissi raramente puoi trovare qualcosa sotto ad 1€ per ordine, mentre i costi percentuali solitamente partono dallo 0,05% e arrivano fino ad un massimo dello 0,5.
Cosa puoi fare per ridurre le commissioni di gestione?
Semplicemente dovresti orientarti sulle piattaforme che presentano commissioni di trading basse o addirittura nulle. Tali condizioni hanno spesso valenza promozionale e sono applicate solo su alcuni degli ETF disponibili. Per evitare di essere costretto a ripiegare solo sugli ETF a zero commissioni, taglia la testa al toro optando per quei broker che non prevedono se rispetti alcuni requisiti. Ad esempio con XTB tutti gli ETF da inserire nei PAC sono senza commissioni se non superi i 100.000€ di volume mensile (maggiori informazioni sul sito ufficiale). Si tratta di un ammontare molto alto che, raramente, un investitore medio varca.
Costi di gestione dell’ETF
Si tratta del Total Expense Ratio o TER, una commissione di gestione annuale che rappresenta il costo della gestione interna dell’ETF. Può oscillare tra un minimo dello 0,05% e un massimo 0,5% all’anno, a seconda della complessità dell’ETF, dell’indice replicato e delle dimensioni del fondo. Questo costo viene automaticamente dal rendimento dell’ETF (rendimento lordo – TER). Concretamente, quindi, non dovrai pagare nulla.
Puoi fare qualcosa per ridurre i costi di gestione dell’ETF?
Con i costi di gestione hai davvero poco margine. Il TER è infatti indicato nelle condizioni dell’ETF. Apri la scheda del prodotto e tra le tante voci c’è appunto quella del Total Expense Ratio. Se dovesse balenarti l’idea di cambiare broker sperando di trovare TER più bassi, lascia perdere. Si tratta di un costo fisso legato all’ETF e la piattaforma che usi non centra assolutamente nulla. Puoi scegliere gli ETF per il tuo PAC in base al TER? Te lo sconsiglio proprio perchè anche il più alto dei TER impatta davvero poco sul rendimento ed è del tutto sbagliato selezionare gli ETF per il PAC adottando come criterio unico un costo che arriva a poche decine di euro all’anno nella peggiore delle ipotesi.
Costi di piattaforma o PAC
Di solito sono applicati dalle banche e non dai broker che, proprio per essere più competitivi rispetto alle tradizionali banche, tendono a cancellarli. Ad ogni modo si tratta di commissioni per il servizio di PAC in ETF e di solito variano tra un minimo di 1€ a 3€ per ogni versamento. Più versi nel tuo PAC e più paghi. Non è un problema se effettui un versamento al mese, lo diventa se decidi di effettuare più versamenti in presenza di una situazione generale dei mercati che reputi favorevole.
Cosa puoi fare per ridurre i costi di piattaforma?
Lasciar perdere i PAC delle banche e confrontare le proposte dei broker. Quasi tutte le piattaforme, infatti offrono PAC in ETF senza costi aggiuntivi di piattaforma.
Spread di mercato
Gli ETF hanno uno spread bid-ask, ossia una differenza tra prezzo di acquisto e di vendita, che ovviamente incide sui costi totali del tuo PAC. Nel caso di ETF molto liquidi, lo spread è minimo (tra 0,01% e 0,05%), mentre per ETF meno negoziati può essere più alto.
Puoi fare qualcosa per tenere sotto controllo i costi del PAC legati agli spread?
Ma assolutamente si perchè a prescindere dalla questione dei costi, io preferiscono inserire nel mio PAC sempre ETF molto liquidi. Se il loro spread è anche basso è ancora meglio.
Costi di uscita dal PAC
Uscire dal piano di accumulo non dovrebbe avere alcun costo. Ovvio che se nel tuo PAC figurano ETF ad accumulazione, uscendo con una plusvalenza dovrai saldare il tuo conto con il fisco perchè in quel momento stacca la tassazione sui PAC. Ad ogni modo se ti imbatti in PAC che prevedono costi di chiusura lascia perdere e cambia piattaforma. La gestione dei piani di accumulo (dall’ingresso all’uscita dovrebbe essere sempre gratuita).
I costi di uscita sono veri e propri balzelli che riguardano soprattutto i PAC in fondi comuni (quelli tanto spinti delle banche) configurandosi come penali penali in caso di uscita anticipata rispetto alla scadenza prefissata. Possono addirittura arrivare al 3%…proprio per questo non investo in PAC su fondi attivi.
Esempio rapido di costo totale di un PAC
Supponiamo di voler creare un piano di accumulo da 100€ al mese (1.200€ all’anno totali). Ecco i costi che andresti a sostenere:
- Commissione di acquisto (trading): ammettiamo sia 1€ per transazione vale a dire 12€ all’anno (ma scegliendo XTB ti basta restare sotto ad un volume d’affari di 100.000€ per azzerarla)
- TER dell’ETF: 0,2% nel caso dell’ETF che hai scelto. Costo fisso, non lo puoi eliminare e quindi su un investimento annuo di 1200€, il costo sarà di circa 2,4€
- Spread: scegliendo ETF molto liquidi lo puoi abbattere e quindi l’impatto sulla spesa complessiva è minimo.
- Costi legati al cambio: è la conversione valutaria e scatta solo se l’ETF è domiciliato fuori dall’Europa
- Costi di piattaforma: zero
- Costi di uscita: zero
Sommando le varie voci si arriva ad un costo totale di circa 15-16€. Comunque molto basso (ed è proprio per questo motivo che i costi nei PAC sono si importanti ma non devono mai essere il criterio prevalente per stabilire la composizione del piano di accumulo).
Costi dei PAC e importo minimo dell’investimento
I costi di un PAC non vanno mai confusi con l’importo minimo dell’investimento. Si tratta di ambiti completamente diversi tra loro. I costi sono le spese (e ne ho parlato fino ad ora), l’importo mimo dell’investimento è quanto ti serve versare per creare il tuo primo PAC. Di solito l’importo è alto se scegli i piani di accumulo delle banche e molto più basso optando per i broker. Con XTB l’importo minimo d’investimento per i Piani di accumulo è di soli 15€.
Cosa puoi fare per gestire i costi del PAC
In tutti i migliori PAC puoi avere un quadro complessivo dei costi che andrai a sostenere prima di fare START e avviare l’accumulo. Se la piattaforma che stai usando non ti permette di visionare questo report dettagliata, lasciala perdere perchè come minimo non è trasparente.
Detto questo, nel corso del tempo, ho personalmente messo a fuoco una lista di fattori che possono controllare per riuscire a gestire al meglio il costo complessivo del piano di accumulo e magari risparmiare qualcosa.
- mi concentro prima sull’investimento (scelta mercato, scelta ETF, allocazione) e poi sui costi. Scelgo quindi sempre broker che mi permettono di scegliere tra almeno 200 ETF se non di più
- non essendo interessato ai PAC su fondi, prediligo i broker online ed evito le banche
- contengo i costi di acquisto puntando sugli ETF senza commissioni per mio PAC. In quest’ottica prediligo i broker che offrono tutti gli ETF a zero commissioni se si rispettano alcuni requisiti piuttosto che le piattaforme che ne offrono solo una lista ristretta
- considero sempre il TER nella scelta dell’ETF
- tengo conto del livello di liquidità non solo per ragioni pratiche ma perchè essa mi impatta sullo spread
- nel PAC prediligo gli ETF ad accumulazione, meglio se UCITS
- sto alla larga da piattaforme che prevedono balzelli vari come i costi di uscita che sono roba da fondi di investimento
Quelli elencati non sono consigli per investire ma è semplicemente quello che io faccio quando investo in PAC.
XTB è un broker che nell’ultimo anno si è imposto sul mercato dei PAC in ETF con una proposta molto concorrenziale:
- massima semplicità nella comunicazione grazie anche all’interfaccia intuitiva della piattaforma che uso per creare i PAC
- ampia diversità: oltre 350 ETF disponibili per il PAC
- massima trasparenza: tutte le info sugli ETF sempre sotto occhio a partire dal TER fino ad arrivare al rendimento passato
- accessibilità garantita: basta un deposito minimo di 15€ per creare il primo piano di accumulo
- niente costi extra: non ci sono commissioni se resti sotto ai 100.000€ di volume mensile, poi 0,2% su minimo di 10€
- costo di conversione valuta dello 0,5% se scegli ETF non europei
- flessibilità totale: apri e chiudi il PAC quando vuoi, non ci sono costi di deposito
E se poi non me la sento di investire e voglio attendere la giusta occasione, la liquidità che ho depositato mi viene remunerata praticamente senza fare nulla. Sono i cosiddetti interessi XTB che logicamente si stanno via via abbassando con il taglio dei tassi BCE ma restano ancora molto interessanti.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa.
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