Con ottobre oramai agli sgoccioli, le possibilità che il MEF possa autorizzare l’emissione di nuovo BTP Valore entro fine anno tendono ad assottigliarsi sempre di più. In effetti ci sono tutta una serie di segnali che sembrano aver ridotto al lumicino l’ipotesi di lancio di nuovo BTP Valore nel 2024. E poco importa se in estate da alcuni autorevoli esponenti del governo Meloni erano arrivati segnali di apertura ad una nuova emissione del BTP Valore nei mesi autunnali. Nel giro di pochi mesi il quadro sembra essere del tutto cambiato e adesso sembra proprio mancare lo “spazio” tecnico e operativo per emettere un nuovo titolo retail. Tutto rimandato al 2025 quindi?
Se così dovesse essere il 2024 per il BTP Valore si chiuderebbe quindi con l’emissione di maggio (la quarta per questa tipologia di titoli di stato), quella che portò il MEF ad incassare alla fine circa 11 milioni di euro (tra l’altro l’ammontare in assoluto più basso rispetto a quello delle precedenti tre emissioni).
In estate il lancio di un nuovo BTP Valore nei mesi autunnali era possibile
Nel corso del meeting Ambrosetti di Cernobbio il sottosegretario all’Economia Federico Freni aveva lasciato intendere che nei mesi successivi il MEF avrebbe potuto considerare l’emissione di nuovi titoli retail. In quella circostanza Freni non aveva fatto il nome del BTP Valore, tuttavia, tenendo conto che lo scenario per l’eventuale collocamento di nuovo BTP Italia era alquanto proibitivo e che l’altro titolo retail, il BTP Futura di contiana memoria è da tempo già preistoria, il pensiero andò subito ad un possibile nuovo BTP Valore.
Il punto è che già dalle dichiarazioni di Freni non si avevano indicazioni precise sulle tempistiche della nuova emissione retail che quindi sarebbe potuta avvenire sia in autunno che direttamente in inverno ossia nel 2025. Ad ogni modo, come spesso avviene quando si procede con le interpretazioni, l’apertura del sottosegretario ai nuovi titoli retail e la conferma dell’apprezzamento del governo verso questa tipologia di titoli di stato, alimentarono le indiscrezioni sul possibile lancio di un nuovo BTP Valore entro fine anno.
Tutto questo avvenne perchè l’ultima emissione di BTP people risaliva a maggio, in estate non era stato effettuato alcun nuovo collocamento e quindi, per deduzione, i mesi autunnali potevano essere il periodo ideale.
Nessuna comunicazione sul BTP Valore nel programma trimestrale di emissione del Tesoro
Nel programma trimestrale di nuove emissioni BTP riferito all’ultimo trimestre dell’anno (ottobre – dicembre) non c’è alcun traccia di possibili nuovi BTP Valore. Sicuramente non è quello il documento più indicato per simili comunicazioni visto che, anche nelle passate 4 emissioni non c’era stato alcun annuncio anticipatore nel programma trimestrale in precedenza pubblicato. Tuttavia, più praticamente, anche un semplice cenno avrebbe potuto mantenere viva una piccola speranza. E invece niente.
Nel programma viene segnalato il lancio di un nuovo BTP 3 anni con scadenza 15 ottobre 2027 e di un nuovo BTP 7 anni con scadenza 15 novembre 2031, viene anche comunicata l’intenzione di procedere con ben 5 riaperture di titoli già in corso di circolazione (nel dettaglio il BTP scadenza 28/08/2026 e cedola 3,10%; il BTP scadenza 15/07/2027 e cedola 3,45%; il BTP scadenza 1/10/2029 e cedola 3,00%; il BTP scadenza 15/07/2031 e cedola 3,45% e per finire il BTP scadenza 01/02/2035 e cedola 3,85%) ma non c’è traccia di possibili nuove emissioni retail.
Perchè un nuovo BTP Valore per fine anno è inverosimile
Il quadro dei rendimenti dei titoli di stato emerso a partire dall’estate ma delineatosi meglio proprio ad ottobre è del tutto diverso rispetto a quello di maggio quando il MEF effettuò la quarta emissione del BTP Valore. Nulla è avvenuto a caso. Nel board di giugno la BCE ha abbassato i tassi di riferimento dello 0,25% e da quel momento la corsa dei rendimenti dei bond si è arrestata. Dopo l’estate, con il taglio di altri 25 punti base del saggio di riferimento nel board EuroTower di settembre e l’ulteriore -0,25% deciso nella riunione BCE di ottobre, si è invece assistito ad un vero e proprio ritracciamento.
Le ultime aste BTP hanno esitato rendimenti in ribasso ad esempio il rendimento del BTP luglio 2027 collocato l’11 ottobre scorso (è questa l’asta più vicina in attesa di quella di fine ottobre) è più basso di quasi mezzo punto percentuale rispetto a quello del pari titolo emesso a settembre. Insomma il trend è chiarissimo: man mano che la BCE procederà con i tagli, anche i rendimenti dei BTP di abbasseranno. Nulla di strano visto che lo avevamo previsto nell’analisi sui rendimenti BTP di fine 2024.
Insomma non c’è più il contesto ideale per una nuova emissione del BTP Valore. Se per assurdo il MEF dovesse tenere un nuovo collocamento negli ultimi mesi dell’anno, la cedola che potrebbe offrire sarebbe poco attraente con conseguente scarsa domanda da parte degli investitori retail. Ecco perchè il MEF è intenzionato a lasciar perdere.
Cosa centra il collocamento di Poste Italiane con un eventuale nuovo BTP Valore
C’è poi anche una seconda ragione per cui un nuovo BTP Valore per fine anno è inverosimile. Il MEF si appresta a lanciare il collocamento di una quota pari al 14% del capitale di Poste Italiane. Si tratta di una operazione a lungo attesa il cui obiettivo è quello di rastrellare risorse per ridurre l’enorme debito italiano. L’operazione annunciata prima per fine ottobre è stata poi rinviata essenzialmente per motivi di timing visto che il 5 novembre è prevista la riunione del consiglio di amministrazione di Poste Italiane con all’ordine del giorno l’approvazione dei conti dei primi nove mesi dell’esercizio. Ad ogni modo il collocamento di azioni Poste Italiane ci sarà e i potenziali compratori sono proprio gli stessi investitori retail a cui sarebbe destinato un eventuale nuovo BTP Valore.
Insomma per ragioni di opportunità è chiaro che non sia conveniente per il MEF procedere con il collocamento di Poste e, in simultanea o poco dopo, con il lancio di un nuovo BTP Valore. Soprattutto se il fabbisogno del Tesoro per l’anno corrente è prossimo ad essere completato.
Insomma ci sono tutta una serie di ragioni che lasciano ipotizzare che il Tesoro possa davvero non offrire un bond retail nell’ultima parte dell’anno con buona pace di chi si attendeva un nuovo BTP Valore nella sessione autunnale dei collocamenti.
L’ultima volta che ciò avvenne fu nel lontano 2015. Non resta che consolarsi con le prossime aste BTP.