Cosa sono questi certificati Worst of di cui su RisparmiOggi abbiamo iniziato a parlare a proposito di una recente emissione di questo tipo effettuata da Unicredit? Cosa si intende con queste parole inglesi prese a prestito dalla denominazione internazionale certificates Worst of? E soprattutto, trattandosi di prodotti di investimento, come è che funzionano anche in rapporto alle altre tipologie di certificates?
Le domande a cui daremo una risposta sono più di una e quindi è il caso di scendere subito nel dettaglio. Adotteremo un approccio sempre analitico ma molto rapido in modo tale da consentire al risparmiatore di capire subito se i certificati Worst of fanno al suo caso oppure no.
Cosa si intende per certificati Worst of
Il termine inglese worst of si può tradurre con “peggiore di“. Questo aggettivo lascia intendere qualcosa ma metterlo in relazione con i certificati di investimento non è affatto semplice. I certificates sono prodotti derivati cartolarizzati che replicano l’andamento di un portafoglio di asset come ad esempio le azioni. L’aggettivo worst of fa proprio riferimento all’asset con la performance peggiore tra quelli che compongono il paniere sottostante.
Siamo quindi dinanzi ad un certificato di investimento sui generis rispetto alla consuetudine e anche rispetto alla logica. Nei certificati Worst of, infatti, diventa centrale l’andamento del peggiore degli asset del paniere replicato. Per la cronaca anche i certificati Worst of in quanto tipologia di investement certificates, sono negoziati in borsa proprio come avviene con un singolo titolo azionario (il loro mercato a Piazza Affari è quindi il SeDex ma è possibile trovarli listati anche su tanti altri mercati).
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Cosa sono i certificati Worst of
Sperando di aver aiutato gli amici risparmiatori ad intuire cosa si intende con worst of quando si parla di certificates, possiamo ora fare un passo in avanti in più rispondendo alla domanda più specifica su cosa sono i certificati Worst of.
Tecnicamente si tratta di una tipologia di certificates che rientra nel gruppo più vasto dei cash collect con premi, barriere e effetto memoria. E infatti proprio l’emissione di Unicredit che abbiamo citato ad inizio articolo era denominata Cash Collect Worst of Autocallable con effetto memoria. Diciamo pure che sono un sottotipo la cui caratterista saliente è data proprio da quel “peggiore di” inglobato nella loro denominazione.
In pratica la prestazione di tutti i certificati Worst of, ovviamente considerati come singolo titolo poichè è questo che avviene con gli investment certificates, è legata al sottostante che presenta il rendimento peggiore tra tutti quelli che formano l’indice rispetto allo strike price comunicato al momento dell’emissione stessa. Nella quasi totalità dei casi questo paniere sottostante è formato unicamente da azioni quotata il più delle volte sullo stesso indice. Proprio in quest’ottica sono molto diffusi i cash collect Worst of con basket sui titoli azionari italiani.
Essendo legati alla prestazione peggiore tra quelle delle azioni inglobate nell’indice, il certificati Worst of si collocano al polo opposto dei Best of che invece sono legati al sottostante che registra la prestazione migliore. La tassazione applicata su Worst of è ovviamente quella classica di questi prodotti di investimento.
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Come funzionano i certificati Worst of
Tanto per iniziare il meccanismo worst of si può adattare a tantissimi tipi di certificato di investimento con qualsiasi sottostante replicato. La struttura dei Worst of, infatti, è tipicamente flessibile.
A prescindere anche da quella che è la durata, quindi, nel momento in cui il certificato arriva a scadenza, si aprono due opzioni dinanzi al sottoscrittore:
- PRIMO CASO: se il valore finale del titolo con il peggior rendimento presente all’interno dell’indice sottostante replicato è più basso del Livello Barriera, allora si perde la protezione sul capitale investito e la quota rimborsata riflette l’andamento del sottostante stesso
- SECONDO CASO: se il valore finale del titolo con il peggior rendimento presente all’interno dell’indice sottostante replicato è almeno pari o superiore al Livello Barriera, allora viene rimborsato il prezzo di emissione con in più un premio prefissato (solitamente previsto dai certificati cash collect).
Come si può vedere da questi due scenari tra loro antitetici (nel senso che o c’è il primo o il secondo), il rendimento finale del certificato dipende proprio dalla prestazione del peggior titolo inglobato nell’indice replicato.
A chi sono adatti i certificati Worst of
Determinare la tipologia di investitore che meglio si presta ai vari tipi di un prodotto derivato e strutturato come sono i certificati di investimento non è mai semplice. Una cosa possiamo però dirla alla luce della nostra esperienza con i certificati Worst of: essi si adattano di più ai risparmiatori che hanno prospettive ribassiste sul mercato azionario.
In pratica se c’è la convinzione che il Ftse Mib sia destinato a deprezzarsi a causa di un certo evento impattante in negativo o più semplicemente perchè è sopravvalutato, allora i certificati Worst of rappresentano una buona soluzione di investimento per cavalcare il trend al ribasso di Piazza Affari (abbiamo fatto riferimento ad un ipotetico certificato Worst of su basket di azioni italiane proprio per semplificare al massimo).