Grazie alla forte performance che il mercato azionario americano ha messo a segno nel 2024, l’ETF JEPI (JP Morgan Equity Premium Income) è balzato a un livello record. Il fondo, però, è ora ancora più esposto al rischio correzione. Uno scenario che si potrebbe realizzare nel 2025 e sul quale gli analisti già si interrogano. Tutto questo mentre, notizia di appena pochi giorni fa, JP Morgan ha lanciato la versione europea di JEPI infiammando ancora di più gli investitori italiani. Questo perchè JEPI non è solo il più grande ETF attivo del mondo ma per tutti i trader italiani è soprattutto l’ETF che paga dividendi mensili. Per gli investitori americani questa sarà pure una normalità ma sul mercato italiano non lo è affatto.
In questo articolo faremo il punto sulle previsioni JEPI 2025 per poi spiegare per bene cosa significa che JP Morgan ha lanciato una versione europea del celebre ETF.
Indice
ETF JEPI: il bilancio del 2024
L’ETF JP Morgan Equity Premium Income (JEPI è il suo Ticker) è stato lanciato in Usa nel a maggio 2020 e ha evidenziato da inizio 2024 un rendimento del 17%. Risultato molto apprezzabile nonostante il benchmark di riferimento, l’S&P 500, sia cresciuto nella stesso arco temporale del 26%. Il rendimento dell’ETF JEPI è fin qui stato più basso di un altro ETF molto popolare negli Stati Uniti e di riflesso anche in Italia, lo Schwab US Dividend Equity (SCHD) cresciuto del 19%.
Il successo di JEPI è implicito nella sua carta di identità. Il fondo, infatti, investe in circa 100 azioni dell’S&P500 tra cui tutte quella large cap da inizio 2024 hanno evidenziato performance da capogiro. Stiamo parlando di titoli come Nvidia che da inizio anno è cresciuta del 178% portando la market cap della quotata a oltre 3 trilioni di dollari o Apple (+31% da inizio anno e attuale società quotata più capitalizzata al mondo) o ancora Meta Platforms, Palantir e Alphabet, tutte con rialzi a doppia cifra nel corso dell’anno corrente.
Ecco, proprio la forte performance di questi colossi americani, è alla base del balzo dei rendimenti dell’ETF JEPI.
La stragrande maggioranza delle società replicate dall’ETF JP Morgan Equity Premium Income ha già pubblicato i conti dell’ultimo esercizio. Del resto oltre il 95% dei titoli quotati sull’indice S&P 500 ha svelato i propri risultati finanziari. Di questi il 75% hanno stupito il mercato per quello che riguarda l’utile per azione (EPS) mentre il 61% ha battuto le stime di consensus sulla voce “ricavi”. A completare il quadro, c’è poi stata la crescita media degli utili che è risultata pari al 5,8%. Per il quinto trimestre di fila questa voce è risultata in aumento.
Secondo gli analisti, è proprio questo il dato più interessante perchè se la crescita è stata fin qui forte, non è da escludere che possa anche proseguire nonostante le continue incertezze sull’andamento dell’economia Usa.
ETF JEPI previsioni 2025: perchè la correzione è molto probabile
Passiamo adesso alle previsioni per il 2025. Anello di congiunzione con l’anno in corso è rappresentato da una criticità che, in realtà, è già emersa nel 2024. Se l’ETF JEPI non è stato in grado di stare appresso alla prestazione dell’S&P500 è stato perchè i gestori hanno usato in modo massiccio la strategia della covered call. In poche parole c’è stato si un boom degli acquisti di asset dell’S&P 500 ma ci sono state anche forti vendite di opzioni call sugli stessi.
Tecnicamente quando si verifica una call, il fondo riceve denaro che finisce poi nelle tasche dei trader sotto forma di dividendo. Questa procedura ha limitato il rendimento ma non è stato il solo motivo per cui l’ETF JEPI ha sottoperformato l’indice S&P 500. A pesare è stato anche un ragionamento tecnico: quando l’indice S&P 500 aumenta, i potenziali pagamenti si riducono poichè viene raggiunto il prezzo strike.
Dal punto di vista tecnico, poi, per tutto l’anno l’ETF è rimasto sopra alle medie mobili esponenziali (EMA) a 50 e 100 giorni con i tori che continuano ad avere il controllo. Su anche gli indicatori tecnici MACD e Relative Strength Index (RSI). La crescita però sembra proprio essere arrivata alla fine perchè, tecnicamente, si sta delineando un cuneo ascendente e quindi lo scenario più probabile è quello di una correzione che farebbe scendere il valore dell’ETF JEPI fino a 55,9$ vale a dire circa l’8% in meno rispetto ai valori attuali.
Arriva la versione europea dell’ETF JEPI
Ironia della sorta ha voluto che questo peggioramento del quadro dell’ETF JEPI sia arrivato nello stesso momento del lancio della versione europea del fondo. Il fondo è denominato JP Morgan US Equity Premium Income Active UCITS (Ticker JEPI) ed è quotato sui mercati di Londra, Francoforte e Zurigo. JEPI è stato lanciato dal gestore assieme al “cugino” JP Morgan Nasdaq Equity Premium Income Active UCITS (Ticker JEPQ) anche esso quotato sugli stessi mercati.
Obiettivo dell’ETF è quello di fornire agli investitori un reddito mensile costante e un potenziale di crescita del capitale sfruttando l’andamento dei mercati azionari e mantenendo allo stesso tempo una volatilità ridotta. Questo equilibrio è garantito da un mix di portafogli azionari attivi e opzioni su indici grazie al quale è possibile un bilanciamento tra rendimento, crescita del capitale e livello di rischio. In particolare la versione europea dell’ETF JEPI punta a una distribuzione annua nel range tra il 7 e il 9% e dovrebbe garantire una volatilità inferiore rispetto a quella dell’S&P 500.
La strategia di investimento del gestore è basata sulle opzioni: ogni settimana il team d’investimento di JP Morgan vende opzioni su indici sui portafogli azionari long-only dell’ETF. I premi ottenuti dalla vendita delle opzioni sono distribuiti mensilmente agli investitori, insieme ai dividendi generati dalle stesse azioni sottostanti. Grazie proprio a questa caratteristica, l’ETF JEPI è da sempre molto popolare negli Stati Uniti e viene guardato con forte interesse anche dagli investitori europei.
Proprio un anno fa, JP Morgan portava in Europa anche l’ETF JP Morgan Global Equity Premium Income UCITS. Con i due nuovi arrivi, la gamma di ETF a premio azionario del gestore americano quotati in Europa ora è a tre.
Cosa puoi fare adesso?
Il primo passo per entrare nel mondo dei fondi passivi è informati su come comprare ETF in modo sicuro. Verifica se gli strumenti citati in questo articolo sono disponibili sulle piattaforme dei migliori broker ETF. Se il valore dei fondi dovesse essere troppo alto per un acquisto, valuta l’alternativa degli ETF frazionati.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa.
Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’uso delle informazioni riportate.