Deliberata emissione bond ibridi Eni
Le obbligazioni ibride Eni avranno un ammontare non superiore a 1,5 miliardi (www.risparmioggi.it)

Eni pronta a tornare sul mercato obbligazionari con nuovi bond ibridi destinati ad investitori istituzionali. Il consiglio di amministrazione del Cane a Sei Zampe ha dato parere favorevole all’emissione di una o più obbligazioni subordinate ibride da emettere entro il 30 giugno 2026. Lo stesso massimo organo della quotata del settore petrolifero ha anche stabilito quelle che saranno le date di stacco delle varie tranche dei dividendi Eni (la terza e la quarta relative all’esercizio 2025 e la prima e la seconda relative all’esercizio 2026). Vediamo nel dettaglio sia il primo tema (le nuove obbligazioni ibride di Eni) che il secondo (la remunerazione degli azionisti).

Obbligazioni ibride Eni fino a 1,5 miliardi di euro

Eni procederà con l’emissione di uno o più bond subordinati ibridi per un ammontare complessivo non superiore a 1,5 miliardi di euro o equivalente in altra valuta. Le obbligazioni verranno emesse in una o più tranches e saranno rivolve unicamente agli investitori istituzionali. Il consiglio di amministrazione del Cana e Sei Zampe si è limitato ad aggiungere che i bond saranno quotati presso uno o più mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione.

La nuova emissione ha come obiettivo quello di mantenere equilibrata la struttura finanziaria del colosso petrolifero e per sostenere i fabbisogno generali di Eni.

Le obbligazioni subordinate ibride combinano caratteristiche sia delle obbligazioni tradizionali sia delle azioni. Di solito i rendimenti sono più alti rispetto a quelli delle altre obbligazioni corporate, ma anche i rischi sono maggiori. Tanto per iniziare si tratta di obbligazioni subordinate e quindi in caso di insolvenza dell’emittente, i detentori di questi strumenti verranno rimborsati sempre dopo i creditori senior ma prima degli azionisti. In secondo luogo spesso non hanno scadenza e ciò espone gli obbligazionisti al rischio di mercato e, per finire, possono prevedere l’opzione call con l’emittente che si arroga diritto di richiamare i bond in determinate date.

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Date di stacco del dividendo Eni 2025/2026: c’è il via libera

Oltre ad aver deliberato la possibile emissione di uno o più strumenti obbligazionari di tipo ibrido, dal CdA di Eni è arrivato anche il via libera alle date di stacco dei dividendi.

A valere sull’esercizio 2024 dovranno essere staccate ancora la terza e la quarta tranche.

La terza tranche del dividendo Eni 2025 verrà staccata il 24 marzo prossimo e sarà poi pagata il 26 marzo successivo. La quarta tranche del dividendo Eni 2025 sarà invece staccata il 19 maggio e poi sarà messa in pagamento il successivo 21.

A valere sull’esercizio 2025 saranno staccate la prima e la seconda tranche.

La prima tranche del dividendo Eni 2026 verrà staccata il 22 settembre con pagamento dal successivo 24 settembre mentre la seconda tranche sarà staccata il 24 novembre con pagamento dal 26 novembre.

Ovviamente sia la delibera che il pagamento della prima e della seconda tranche del dividendo Eni 2026 (relativo al 2025) restano subordinate all’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti convocata per l’approvazione della relazione finanziaria annuale 2024.