Il 2024 segna un momento chiave per i fornitori di servizi di crowdfunding in Italia, con l’introduzione di nuovi contributi di vigilanza stabiliti dalla CONSOB. La delibera n. 23293 del 23 ottobre 2024 definisce le regole per il finanziamento delle attività di controllo, in linea con la normativa europea e le esigenze di adeguamento nazionale.
Contributo di vigilanza 2024 per i fornitori di servizi di crowdfunding: cosa dice la Delibera CONSOB
La delibera n. 23293, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10 dicembre 2024, stabilisce che i fornitori autorizzati di servizi di crowdfunding devono versare un contributo annuale di vigilanza. Per i servizi di investment based crowdfunding e lending based crowdfunding, l’importo fissato è di 10.000 euro ciascuno. Tuttavia, per i fornitori autorizzati anche alla gestione individuale di portafogli di prestiti, l’importo è incrementato di ulteriori 10.000 euro, portando il totale a 20.000 euro.
Questa misura si applica a tutti i fornitori registrati al 1° settembre 2024, con un termine di pagamento fissato per il 15 novembre 2024. La delibera richiama il Regolamento adottato nel 2023, che aveva già introdotto criteri specifici per l’adeguamento delle piattaforme italiane alla normativa europea, con particolare riferimento al Regolamento UE 2020/1503.
L’Impatto delle nuove regole sul settore del crowdfunding
Le nuove disposizioni rappresentano un passo importante nell’armonizzazione del mercato italiano con gli standard europei. Il contributo di vigilanza ha come obiettivo quello di garantire un monitoraggio efficace delle piattaforme, rafforzando la trasparenza e la sicurezza per gli investitori. Tuttavia, questo provvedimento risponde anche alla necessità di sostenere i costi delle attività di controllo da parte della CONSOB, in linea con l’articolo 40 della legge n. 724/1994.
Nonostante l’aggravio economico per i fornitori, queste misure si attivano in un settore in rapida crescita e sempre più competitivo, capace di attrarre anche i piccoli investitori, i quali partecipano attivamente agli investimenti nel crowdfunding immobiliare e sulle piattaforme di lending, che hanno segnato dati incoraggianti nel 2024.
L’introduzione del contributo di vigilanza rappresenta una svolta per i fornitori di servizi di crowdfunding, ma potrebbe anche stimolare una maggiore professionalizzazione del settore. L’adeguamento alla normativa europea e l’applicazione di standard uniformi offrono opportunità per attrarre nuovi capitali e promuovere l’innovazione. Alla luce di queste nuove misure, viene però da chiedersi: la competitività sarà a lungo termine?