BPT Più e previsioni su tassi cedolari e rendimento
Tre fattori da considerare per stilare le previsioni sulle cedole del BTP Più (www.risparmioggi.it)

Che cedola e soprattutto che rendimento attendersi dal nuovo BTP Più annunciato dal MEF la scorsa settimana? Sui forum e sulle pagine social frequentate da investitori in titoli di stato ma anche da semplici risparmiatori, è proprio questa la domanda più dibattuta. Più delle condizioni della nuova famiglia di titoli retail ideata dal Tesoro. Più dello stesso meccanismo di rimborso anticipato che è, a tutti gli effetti, una completa new entry nel panorama dei bond sovrani a medio e lungo termine. Non c’è nulla da fare: come è anche logico che sia, ai potenziali compratori interessano solo cedole e rendimento.

Giustificabilissimo solo che, questa volta, dal particolare meccanismo di funzionamento del titolo proprio non si può prescindere a meno che non si voglia pensare che il Tesoro sia un’associazione umanitaria che regala il diritto al rimborso anticipato del capitale investito a metà percorso di vita del titolo (4 anni sugli 8 totali) senza volere nulla in cambio. Logica vuole che ci debba essere una sorta di contrappasso. E dove può esserci se non sulla cedola e sul rendimento atteso?

Insomma la questione previsioni su cedole e rendimenti della prima emissione del BTP Più si condisce di altri ingredienti oltre al solito raffronto con il rendimento offerto dal BTP tradizionale di pari durata che, a differenza di tutto quello che è fin qui avvenuto con i vari titoli retail, non sarà il solo discriminante.

E allora partiamo proprio dagli elementi da considerare per formulare delle previsioni ragionevoli su cedola e rendimento del prossimo BTP Più.

Cedola e rendimento BTP Più: di cosa tenere conto nelle previsioni

Cedola e rendimento del BTP standard di pari durata, 8 anni, sono il primo elemento da considerare. Il Tesoro nelle passate emissioni dei vari BTP Valore e BTP Italia si è sempre mosso su una direttrice ben precisa: prendere il rendimento a scadenza del pari durata listato sul MOT e aggiungerci un pò di rendimento extra per rendere il collocamento più appetibile. In genere un +0,2% è bastato per fare leva tra i potenziali compratori. A volte anche meno con un +0,15% che ha fatto la differenza.

Come accennavamo però prima c’è poi la questione del rimborso anticipato, il grande asso nella manica calato dal MEF con questa nuova tipologia di titoli retail. Parentesi: chi afferma che non si tratti di una novità perchè c’è già la possibilità di vendere BTP prima della scadenza non ha mai investito in titoli di stato in vita sua! E’ vero è possibile vendere BTP tradizionali in ogni momento ma ciò avviene sempre al prezzo corrente del momento non certo a capitale garantito come invece farà il BTP Più! C’è una bella differenza tra le due modalità di rimborso. Il Tesoro farà un regalo con il meccanismo ideato per il nuovo titolo retail. Logica vuole che lo faccia in qualche modo scontare.

Infine il terzo elemento di cui tenere conto per formulare previsioni su cedola e rendimento del nuovo BTP Più è l’assenza del premio fedeltà extra. A differenza di ciò che avviene con il BTP Valore, l’extra per i fedelissimi non ci sarà. Ciò significa meno appeal e in qualche modo dovrà far scattare una compensazione. Come? Ovviamente su cedola e rendimento.

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Previsioni cedole BTP Più: quali potrebbero essere

Da quanto comunicato dal MEF sappiamo che il meccanismo delle cedole del nuovo BTP Più sarà il solito step-up: un tasso cedolare per i primi 4 anni che poi salirà per gli altri 4.

Prendiamo in considerazione il primo fattore ovvero il tasso attuale del BTP a 8 anni ora pari al 3,4%. Manca un bel pò all’emissione del nuovo BTP Più (dal 17 al 21 febbraio salvo chiusura anticipata) e quindi per forza di cose bisogna dare per scontato che il tasso del BTP che usiamo per il confronto resti fisso al 3,4%. Sulla base di questa ipotesi, il valore medio tra i tassi cedolari della prima fase e quelli della seconda dovrebbe essere attorno al 3,55-3,6%. Ciò significherebbe una cedola attorno al 3% per i primi 4 anni e poi al 4,1% per gli altri 4.

Lo scarto, a differenza di quello che è avvenuto con tutte le ultime emissioni del BTP Valore non sarebbe di poco conto. Il vero “premio extra” quindi potrebbe essere proprio questo: tenere il BTP Più in portafoglio anche dopo i primi 4 anni non esercitando il rimborso a capitale garantito dopo il primo quadriennio, perchè il rendimento poi schizza. In quest’ottica si può anche immaginare qualcosa ancora in più per la seconda parte magari fino anche al 4,2% (il che farebbe salire il valore medio tra i tassi cedolari). Tutto dipenderà da come e quanto il Tesoro deciderà di compensare il premio fedeltà extra che manca.

C’è però la questione del rimborso anticipato di cui tenere conto. Dopo 4 anni i compratori possono recuperare tutto il loro capitale. Questa variabile porta a tenere in considerazione anche l’andamento del BTP tradizionale di pari durata. Sul secondario un BTP classico a 4 anni offre un rendimento lordo del 2,8% annuo. Siamo appena lo 0,2% sotto la previsione dei tassi per i primi 4 anni. Perfettamente in linea con la politica del Tesoro di alzare giusto un pò l’asticella.

Insomma lo scarto è comunque breve e difficilmente si può andare oltre questi numeri. Il 14 febbraio sarà il giorno della verità con le cedole definitive del BTP Più che saranno rese note dal Tesoro. Fino ad allora vai con le previsioni. Si spera non troppo esagerate.

Cosa puoi fare adesso?

Se stai pensando di inserire il nuovo titolo retail in portafoglio, fatti già un’idea di come funziona il BTP Più. Tieni conto che tutte le previsioni che abbiamo fatto sono al lordo perchè poi c’è la tassazione BTP da considerare (è quella di vantaggio al 12,5%).