record dividendi in Italia
Oltre 28,7 miliardi di euro di dividendi dalle azioni italiane nel 2024 (www.risparmioggi.it)

Mentre su Borsa Italiana prosegue la lunga stagione dei bilanci 2024 con relative decisioni sul dividendo 2025, è tempo di bilanci sull’anno che si è chiuso. Parliamo quindi di dividendi staccati nel 2024 a valere sull’esercizio 2023. Questa stagione è oramai passata agli annali ed è quindi possibile fare due conti sulle cedole complessivamente staccate ed emettere i verdetti definivi. Proprio questa operazione di consuntivo è ciò che hanno fatto gli analisti di Janus Henderson nel consueto report Global Dividend Index. L’analisi che tira le somme sugli stacchi avvenuti nel 2024 riguarda i mercati globali, tuttavia nella sezione dedicata alle borse europee, c’è un riferimento ai dividendi delle azioni italiane.

Giusto per essere chiari sul tema trattato in questo articolo: nei prossimi paragrafi faremo i conti sui dividendi 2024 totali delle azioni italiane ossia sulla remunerazione totale a valere sull’esercizio 2023. Parallelamente focalizzeremo l’attenzione su quali sono state le società quotate che più di tutte hanno incrementato la loro cedola. Per ovvi motivi non parleremo dei dividendi 2025, per intendersi quelli inerenti l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024. Di quelli, nel solco della tradizione, Janus Henderson si occuperà tra un anno esatto nel report Global Dividend Index 2025. Tra l’altro, considerando che oramai la stagione dei bilanci e dei dividendi di Borsa Italiana è spalmata su più mesi, molte società non hanno neppure comunicato l’ammontare delle relative cedole. Work in progress, quindi, e possibilità di seguire gli aggiornamenti consultando la lista dei dividendi 2025 del Ftse Mib.

Dividendi 2024 azioni italiane: come è andata

Record di dividendi in Italia nel 2024. Considerando tutti gli stacchi, le azioni italiane hanno remunerato i rispettivi azionisti con una pioggia di soldi: ben 28,7 miliardi di euro. Numeri da capogiro, quindi, per i dividendi delle azioni italiane. Inutile dire che i possessori di azioni che hanno staccato la cedola, avranno incamerato profitti decisamente consistenti anche su base sottostante il montante totale dei dividendi è salito del 18,5%.

Si possono fare le classifiche su quale società sia stata più generosa e quel meno (lo faremo nel prossimo paragrafo) ma il dato che conta davvero è che tutte le società comprese nel Global Dividend Index di Janus Henderson hanno aumentato la cedola su base annua. Questa tendenza è quella che meglio fotografa la situazione dei dividendi 2024 delle azioni italiane.

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I dividendi Unicredit e Intesa Sanpaolo trascinano il Global Index Dividend

Anche sul punto relativo alle società che hanno maggiormente incrementato le loro cedole, il rapporto di Janus Henderson non fa altro che certificare una situazione ampiamente prevedibile. Le banche Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno pesato di più sulla crescita complessiva dei dividendi italiani. In pratica, come evidenziato da Federico Pons, country head per l’Italia di Janus Henderson, le due big del settore bancario italiano hanno rappresentato, solo loro, ben un terzo dell’aumento complessivo del monte dividendi rispetto al 2023.

Nel complesso la crescita media annua delle cedole è stata del 10%. Un dato a doppia cifra per i dividendi delle azioni italiane che alza, e neppure poco, quelle che ora sono le attese per il 2025.

Dividendi 2025: cosa attendersi?

L’incremento dei dividendi a livello globale avvenuto nel 2024 (di cui sono fortemente corresponsabili le azioni italiane con in testa Unicredit e Intesa Sanpaolo), alza l’asta delle previsioni sull’anno in corso. Per certi versi, però, le aspettative basate unicamente sui precedenti storici, appaiono eccessive anche alla luce della differente situazione dei mercati rispetto a quella della scorso anno. Variabili come la guerra dei dazi o il cambio di passo nella politica monetaria potrebbero rendere molto volatili i mercati.

Ma cosa centrerebbe tutto questo con le previsioni sui dividendi 2025? Il punto è che l’aumento dei tassi frenare gli investimenti e quindi impattare negativamente sulla redditività aziendale. Ciò non significa però che la massa dei dividendi sia destinata a calare ma solo che il trend di crescita potrà essere più contenuto. I dividendi, infatti, sono per loro struttura più resilienti dei profitti nel corso dei vari cicli economici e poichè comunque le società hanno la piena discrezionalità nel decidere l’ammontare delle cedole, è altamente probabile che nel 2025 ci possa essere una forte crescita sia pure non nelle dimensioni di quella del 2024.

I riscontri che arrivano dai dividendi del Ftse Mib sembrano andare proprio in questa direzione. Vero è che ci sono state società che hanno confermato il dividendo staccato nel 2023 (esempio Campari) ma la stragrande maggioranza lo ha aumentato (ad esempio Poste Italiane). E in più ci sono già titoli nella lista che sono tornare al dividendo dopo un lungo periodo di assenza (Iveco).