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Da aprile 2025 entrano in vigore nuove regole operative per il calcolo dell’ISEE che interessano in modo particolare le famiglie titolari di buoni fruttiferi postali, libretti postali e titoli di Stato. La novità più importante è l’esclusione di questi strumenti finanziari dal patrimonio ISEE fino a un massimo di 50 mila euro, introdotta con la Legge di Bilancio 2024 e resa operativa con il decreto attuativo approvato dal governo il 14 gennaio 2025. Questa modifica avrà effetti diretti sull’accesso a molte agevolazioni sociali, come l’assegno unico, il bonus bollette e il bonus nido.

Vediamo dunque nel dettaglio cosa cambia, chi è coinvolto e quali sono i passi operativi da compiere per adeguarsi alle nuove disposizioni e calcolare la nuova giacenza media annua.

Cosa cambia nel calcolo ISEE dal 2025

A partire da aprile 2025, titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti postali non concorreranno più alla determinazione del patrimonio mobiliare ai fini ISEE, fino al limite massimo di 50 mila euro per nucleo familiare. L’obiettivo è facilitare l’accesso alle prestazioni sociali agevolate per coloro che hanno scelto di investire i risparmi in strumenti finanziari sicuri garantiti dallo Stato.

Con questa modifica, molte famiglie vedranno una diminuzione del proprio indicatore ISEE, migliorando quindi il diritto alle prestazioni sociali che richiedono soglie reddituali precise.

Chi deve rifare l’ISEE da aprile 2025?

La misura riguarda tutte le famiglie che hanno già presentato una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) nel corso del 2025 e che possiedono investimenti in titoli di Stato come BOT e BTP, buoni o libretti postali. Sebbene le DSU già presentate mantengano validità fino alla scadenza, è consigliabile richiedere una nuova DSU aggiornata per beneficiare immediatamente dell’esclusione patrimoniale introdotta.

Secondo le stime della Consulta nazionale dei CAF, quasi il 40% delle DSU presentate quest’anno contengono almeno uno di questi strumenti finanziari. Si parla quindi di circa 3 milioni di famiglie italiane chiamate a rifare la dichiarazione per ottenere un ISEE più favorevole.

Chi invece non ha tali investimenti o non supera comunque il limite di 50 mila euro, non deve presentare una nuova dichiarazione.

Come e quando richiedere la nuova DSU

Il nuovo modulo DSU e le relative istruzioni operative saranno disponibili dal mese di aprile 2025, secondo quanto confermato dall’INPS e dal Ministero del Lavoro. Pertanto, da quella data, le famiglie potranno recarsi presso un CAF o inoltrare autonomamente una nuova dichiarazione aggiornata tramite il portale online INPS.

Tuttavia, resta ancora in sospeso la questione della gratuità dell’operazione: normalmente, dal 1° ottobre 2023, una seconda DSU presentata nello stesso anno comporta un costo medio di circa 25 euro presso i CAF. Tuttavia, poiché la necessità di rifare l’ISEE è determinata da una nuova disposizione legislativa introdotta a metà anno, è molto probabile che questo ricalcolo venga reso gratuito.

Punti ancora da chiarire

Permangono alcuni dubbi interpretativi che attendono ulteriori chiarimenti ufficiali dall’INPS:

  • Limite di 50 mila euro: nonostante l’interpretazione più comune a oggi riguardi l’applicazione di questa soglia all’intero nucleo familiare, non è ancora stato chiarito in via definitiva se questo tetto debba invece intendersi riferito individualmente a ciascun componente del nucleo familiare.
  • Prestazioni già richieste: rimane aperta la questione relativa ai benefici, come l’assegno unico universale, richiesti entro il termine di febbraio 2025 con un ISEE precedente. È necessario comprendere se si potrà presentare una nuova DSU per aggiornare l’accesso a tali prestazioni già in corso.

Questi aspetti verranno chiariti dall’INPS nelle prossime settimane, prima della disponibilità del nuovo modulo DSU ad aprile.

Quali documenti servono per il ricalcolo ISEE

Chi sceglie di rifare l’ISEE dovrà munirsi dei documenti relativi a:

  • Valore e tipologia degli investimenti in titoli di Stato, buoni postali e libretti postali alla data del 31 dicembre 2023.
  • Documentazione bancaria o postale aggiornata per attestare l’importo detenuto da ciascun componente del nucleo familiare.

Si consiglia di iniziare a raccogliere e organizzare questa documentazione già prima della disponibilità del nuovo modulo, così da rendere più rapido e agevole il ricalcolo.