Nel contesto di forte volatilità che ha caratterizzato la borsa di Milano in queste prime settimane del mese, potrebbe essere passata inosservata la mossa di Unicredit. La banca ha infatti quotato alcuni nuovi certificati di investimento che, logicamente, sono subito finiti sotto la pari diventando ancora più potenziali occasioni di acquisto. Tra i vari prodotti c’è il certificato ISIN DE000UG4VN38 che ha come basket sottostante due sole azioni: BPER Banca e Intesa Sanpaolo. Si tratta di un Cash Collect Worst of con effetto memoria e autocallable che ha come data di regolamento il 14 aprile 2025 e come prima data di osservazione il prossimo 15 maggio. Un certo giovanissimo che si può tranquillamente trovare su EuroTLX dal 10 aprile scorso.
La struttura del certificato è la classica Low Barrier Cash Collect, ma è la tempistica di collocamento a suscitare interesse. Il prodotto viene piazzata sul mercato in un momento in cui tutto le azioni sottostanti Intesa Sanpaolo e BPER Banca provano a risalire dopo il tracollo dei giorni precedenti. A distanza di una settimana dall’emissione siamo in una fase di lateralità del mercato con gli investitori molto incerti su come muoversi. Tutto sembra dipendere dalle decisioni di Trump sui tassi, ma il certificato Unicredit DE000UG4VN38 con le sue cedole che possono arrivare all’11,28% annuo potrebbe offrire una qualche certezza in più.
Certificato ISIN DE000UG4VN38 su basket Intesa Sanpaolo e BPER Banca: le caratteristiche
Con durata pari a tre anni, il certificato Unicredit su BPER e Intesa Sanpaolo presenta una barriera del 50% che condiziona l’effettivo stacco delle cedole mensili dello 0,94% (lordo). Come altri prodotti analoghi, è presente l’effetto memoria con possibilità di recuperare in caso di mancata remunerazione.
Più nello specifico, per ricevere la cedola mensile dello 0,94%, sia le azioni BPER Banca che quelle di Intesa Sanpaolo ogni mese devono prezzare sopra il 50% del fixing iniziale che, per la cronaca, è quello ribassato a seguito del grande sell-off che ha interessato i due titoli nell’ambito del crollo di Borsa Italiana. Ma su questo punto torneremo nel prossimo paragrafo. Ora ci interessa la struttura del prodotto e quindi, tornando a noi, se in uno o più mesi i prezzi di Intesa Sanpaolo e BPER dovessero essere inferiori, la cedola non verrebbe staccata ma non sarebbe comunque persa grazie al meccanismo dell’effetto memoria che di recuperare i premi non pagati non appena i prezzi dei titoli del basket dovessero tornare sopra la sopra la barriera.
La data di scadenza del certificato è il 20 aprile 2028. Se per quella data i prezzi delle azioni BPER e Intesa SP dovessero essere almeno alla barriera del 50% di quelli iniziali, allora il prodotto verrebbe rimborsato al 100% del suo valore nominale (alla pari) a cui si sommerebbero l’ultima cedola dello 0,94% e le cedole eventualmente portate a memoria. Viceversa se i due titoli dovessero essere sotto la barriera, non essendo il certificato a capitale garantito, scatterebbe il meccanismo dei worst of con l’investitore che riceverà la sola performance a scadenza della peggiore delle due azioni.
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Con l’autocall poche probabilità di arrivare a scadenza
A partire da ottobre 2025, il certificato su Intesa SP e BPER prevede il possibile scatto dell’autocall che sarebbe automatico (quindi non dipende dall’emittente). Il richiamo anticipato può avvenire ogni mese dalla data di osservazione di ottobre e scatta se entrambe le azioni del basket sono sopra il loro prezzo strike pari a 5,976 euro per BPER Banca e a 3,995 euro per Intesa Sanpaolo.
In genere, se non alle prime date di possibile autocall, a quelle dei mesi successivi il richiamo diventa molto probabile. Lo storico dice che i certificates con autocall non sempre arrivano alla scadenza naturale.
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Punti di forza del certificato su azioni BPER Banca e Intesa Sanpaolo
Primo punto di forza del certificato è il momento dell’emissione. Il prezzo iniziale delle azioni BPER Banca e Intesa Sanpaolo assieme alle relative barriere è stato fissato all’indomani del forte sell-off che si è abbattuto sull’azionariato italiano. Ad oggi, rispetto a quelli che erano i due valori iniziali, sono già presenti un verde dell’11% per quello che riguarda BPER e dell’9% per quanto riguarda Intesa Sanpaolo. Nonostante il recupero, essendo le prestazioni dei due titoli più contratte rispetto a quelle di un mese fa (la banca guidata da Messina ha perso il 10% nell’ultimo mese, quella modenese addirittura il 12%) le quotazioni si possono ritenere a sconto.
Proprio grazie a questa situazione, c’è subito un potenziale rendimento che si va sommare alla prima cedola dello 0,94% (anche essa potenziale e legata alla condizione sulla barriera).
Almeno nel breve termine, quindi, il certificato ha appeal. Il livello di rischio è alto ma non ai massimi (5 sulla classica scala che arriva a 7) anche perchè il basket è formato solo due titoli sottostanti.
Il guadagno totale potenziale alla scadenza dei tre anni (se non dovesse scattare l’autocall) sarebbe di oltre il 33% sommando l’11,28% annuo. Un flusso considerevole che rende il prodotto ancora più interessante.
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