Solo nell’ultimo mese le azioni Saipem hanno perso il 14%, rosso che sale al 30% considerando l’andamento da inizio anno. Proprio grazie a questa correzione, il dividendo riconosciuto dal consiglio di amministrazione e in attesa di delibera finale da parte dell’assemblea degli azionisti, è diventato dorato. La cedola di 0,17 euro riconosciuta alle azioni ordinarie, ai prezzi di chiusura prima della lunga pausa pasquale (1,86 euro) corrisponde ad un rendimento da dividendo del 9,14%. La data di stacco della remunerazione è lontana (la società engineering si accoda al Dividend Day del 19 maggio 2025), tuttavia se i valori delle azioni dovessero restare quelli attuali, il ritorno per chi ha diritto alla cedola sarebbe da flusso di reddito passivo.
Ecco perchè da qui al prossimo mese sulle azioni Saipem andrebbe acceso un faro. Come regolarsi?
Saipem tra attese per alto rendimento da dividendo e nuovi ordini
Il rinnovo dell’accordo quadro con la società saudita Saudi Aramco annunciato ieri ha permesso al titolo Saipem di chiudere in rialzo. Il Long Term Agreement (LTA) è stato allungato fino a tutto il 2027 e la notizia permette al management di tirare un sospiro di sollievo anche perchè il rinnovo dell’intesa significa essenzialmente fare parte della lista esclusiva dei contractor che, in futuro, potranno prendere parte ad eventuali gare per l’aggiudicazione di ordini di lavoro denominati CRPO (Contract Release Purchase Order) commissionati dalla stessa Saudi Aramco. L’allungamento dell’accordo non significa nuovi contratti adesso ma possibili commesse nel futuro che, tra le altre cose, sono spesso ad alto valore come si evince dai precedenti degli anni passati.
E’ invece un nuovo ordine reale il contratto da 600 milioni di euro che Saipem si aggiudicato a fine marzo dalla svedese Stockholm Exergi. La commessa riguarda un progetto di cattura della CO2 su larga scala. Peccato che la notizia sia arrivata appena pochi giorni prima del crollo delle borse mondiali di inizio aprile venendo così inevitabilmente annullata dal sell-off.
In questo contesto, e con le preoccupazioni per una recessione globale che avrebbe come conseguenza il ribasso della domanda di greggio e quindi il calo del prezzo del petrolio (scenario molto sfavorevole per i petroliferi come Saipem), gli investitori preferiscono guardare all’alto rendimento del dividendo. Manca giusto un mese allo stacco della cedola che, riguarderà, anche i titolari di azioni di risparmio. Questi ultimi riceveranno una cedola pari a 5€. Lasciando perdere questi privilegiati, è un dato di fatto che da quando il dividendo Saipem 2025 venne deliberato, il 12 marzo, il dividend yield per effetto del calo dei prezzi del titolo, ha preso mezzo punto percentuale pieno.
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Come operare sulle azioni Saipem in attesa del dividendo
Pausa pasquale a parte, c’è ancora tempo per lo stacco del dividendo Saipem. Cosa fare fino ad allora? Tanto per iniziare il prossimo 23 aprile verranno approvati i conti del primo trimestre e già da essi si può avere un quadro sulla possibile evoluzione del titolo (conference call prevista per il giorno dopo).
Gli analisti sembrano essere divisi sulle prospettive della società. Morgan Stanley ha tagliato il target price a 3,2 euro senza esprimersi sul rating ma giorni prima Mediobanca ha alzato a outperform (farà meglio del settore di riferimento) pur riducendo il prezzo obiettivo a 2,3 euro. Nonostante il doppio taglio di target, resta un discreto potenziale di upside anche esso “merito” della correzione avviata da inizio anno.
Tecnicamente siamo lontani dai massimi relativi di fine febbraio quando i prezzi arrivarono a 2,5380 euro; lontanissimi dai 2,73 euro di metà gennaio. Una resistenza significativa si può collocare attorno all’area dei 2 euro. Essa può essere il target di eventuali strategie rialziste al momento della riapertura dei mercati il 22 aprile (quando saranno staccati 9 dividendi di cui 7 di quotate del Ftse Mib, un primo assaggio del lato più dolce – o consolatorio – del ritraciamento di Piazza Affari.
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