Con una sottovalutazione stimata al 25% e un rendimento da dividendo del 7,7%, le azioni Intesa Sanpaolo non possono non essere nel mirino degli investitori alla ricerca di flussi di reddito. Considerando che lo stacco della cedola del saldo sul dividendo 2025 è in programma il 19 maggio prossimo nell’ambito del Dividend Day di Piazza Affari, c’è tutto il tempo per un’attenta valutazione.
D’altra parte le azioni Intesa SP sono anche disponibili a buon prezzo grazie al ritracciamento di oltre l’8% avvenuto nell’ultimo mese. Fermo restando il principio per cui la prestazioni passante non sono mai garanzia di quelle future, proviamo a capire come procedere sulla base proprio dei due elementi citati: l’alto rendimento (ovviamente relativo alla cedola totale) e il potenziale di rialzo dei prezzi.
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Schizza il dividend yield di Intesa Sanpaolo dopo la flessione dell’ultimo mese
Era il 4 febbraio scorso quando, nell’ambito dell’approvazione dei conti dell’esercizio 2024, il consiglio di amministrazione guidato da Messina formulava la sua proposta di dividendo 2025 pari a 0,341 euro con saldo pari a 0,171 euro. Manca il passaggio dall’assemblea degli azionisti per il via libera definitivo ma questa è semplicemente una formalità. Quando venne deliverata la cedola, il rendimento complessivo era dell’8,17% mentre quello relativo al solo saldo era di poco più del 4%.
Da allora di cose ne sono successe. Con l’arrivo dei dazi, le borse mondiali sono crollate. A Piazza Affari proprio i titoli del settore bancario sono stati tra quelli più venduti e così le azioni Intesa Sanpaolo sono scede nella drammatica seduta del 7 aprile fino a un minimo del 3,9 euro. In quella situazione il rendimento da dividendo era schizzato all’8,75%. Dopo il grande crollo, però, è arrivato il rimbalzo (parziale) e alla luce degli attuali prezzi della banca, il dividend yield ritraccia al 7,7%.
La parabola del ritorno degli azionisti è davvero significativa: prima giù i prezzi e impennata del rendimento, successivamente rilancio dei prezzi e assestamento dello yield. Per la cronaca alle attuali quotazioni, il solo saldo del dividendo Intesa SP rende il 3,87% (tutte le percentuali sono al lordo, c’è la tassazione dividendi da considerare).
Chissà cosa potrà accadere nelle prossime settimane considerando la forte volatilità che caratterizza i mercati azionari.
Questo, per ora, non possiamo saperlo ma possiamo valutare il valore attuale di Intesa Sanpaolo.
Goldman Sachs alza il prezzo target di Intesa Sanpaolo
La valutazione del valore target è proprio quello che hanno fatto gli analisti di Goldman Sachs. La banca d’affari Usa confermando la sua indicazione di acquisto sulle azioni Intesa Sanpaolo (rating buy) ha infatti alzato il prezzo obiettivo a 5,6 euro. Adottando questo valore come punto di riferimento e sulla base del prezzo attuale del titolo emerge una sottovalutazione nell’ordine del 25%. E’ come se gli analisti americani avessero detto che Intesa Sanpaolo, banca solida e con prospettive ottimistiche, manca un terzo del suo valore.
La view di Goldman Sachs è eccessivamente positiva? Può essere soprattutto se rapportata al giudizio espresso da altri due analisti, Barclays e Kepler Cheuvreux. Entrambi vantano un target price di 4,9 euro che implica una sottovalutazione potenziale limata al 10%. Comunque non è poco anche perchè rispetto a un anno fa le azioni Intesa SP restano apprezzate del 28%. I prezzi, quindi, sono già saliti e potrebbero proseguire ancora almeno prendendo alla lettera il buy su cui alla fine tutte e tre le fonti che abbiamo citato convergono.
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Come procedere sulle azioni Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo è forse una delle pochissime banche escluse dal maxi risiko del settore bancario italiano che si sta andando a profilare. La banca guidata da Messina ha già dato con la coraggiosa OPA su UBI Banca tenutasi in piena emergenza lockdown. Non c’è quindi visibilità su questo fronte (se non per effetto domino). Intesa Sanpaolo dovrà quindi fare le le sue forze. Le valutazioni degli analisti sono ottimistiche e il dividend yield comunque alto può favorire l’attrattività del titolo. Anche perchè i tassi BCE, dopo la raffica di aumenti a suon di 25 punti base, andranno verso una stabilizzazione e il reddito passivo da rendimento può fare la differenza.
Detto questo il quadro tecnico presenta una resistenza significativa a 4,51 euro. Non è distantissima dalle quotazioni attuali trattandosi del prezzo prima del crollo del 7 aprile. Il livello di supporto più immediato a 3,66 euro è tenuto lontano. Catalizzatore più immediato, come si può vedere dal calendario degli eventi societari 2025, è il 6 maggio con l’approvazione dei conti del primo trimestre 2024.
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