La possibile formazione di un governo Draghi ha abbassato notevolmente lo spread Btp Bund. Il differenziale tra il rendimento del BTP a 10 anni italiano e quello tedesco è sceso sotto i 100 punti base e questo viene interpretato dagli analisti come il segnale che gli investitori guardano molto favorevolmente ad un governo guidato dall’ex presidente della BCE. Un esecutivo simile viene ritenuto più affidabile dai mercati rispetto a quello precedente.
Lato generale il calo dello spread Btp Bund è da interpretare positivamente. Il discorso, però, cambia se si adotta il punto di vista dell’investitore.
Proprio mentre lo spread scendeva sotto i 100 punti base, non pochi risparmiatori iniziavano a chiedersi come investire in BTP se i rendimenti dei titoli di stato sono sempre più bassi. Come comportarsi dinanzi ad una situazione simile per non veder erodere i propri risparmi?
Ha senso continuare ad indicare nei BTP un porto interessante per far fruttare i risparmi oppure è meglio depennare i titoli di stato italiani dalle soluzioni che spesso abbiamo dato per investire piccole somme online?
Cercheremo di vederci più chiaro nei prossimi paragrafi di questa guida.
Investire in BTP con approccio da cassettista?
Per molti risparmiatori investire in BTP significa comprare titoli di stato e tenerli in portafoglio fino alla scadenza per poi passare all’incasso finale. Obiettivo di una simile strategia è quello di crearsi una rendita. Chi assume un approccio di questo tipo, che viene definito, non a caso, da cassettista, ha un solo punto di riferimento: la cedola. Da ciò ne consegue che si tende a comprare i BTP con la cedola più interessante sperando che l’incasso basti per garantire una rendita.
Con lo spread BTP Bund in calo sotto i 100 punti base, investire in BTP con approccio da cassettista non è propriamente la strada ideale da seguire. Il rendimento che i titoli di stato offrono in un contesto di spread basso è esiguo e questa per un risparmiatore non è una buona notizia. Come comportarsi quindi? Cosa si deve fare per continuare a guadagnare con i BTP?
Investire in BTP sfruttando i movimenti di prezzo?
Se l’approccio da cassettista non è proprio l’ideale per investire in BTP in questi tempi di euforia, allora occorre trovare una strada alternativa per riuscire a strappare un qualche rendimento.
Una soluzione percorribile potrebbe essere quella di puntare sui movimenti di prezzo. Oggi lo spread è sotto ai 100 punti ma chi dice che anche tra un mese sarà su questo livello? Non è più facile ipotizzare che lo spread sia destinato a salire nel momento in cui il futuro governo Draghi non si troverà ad affrontare problemi di tenuta (che ci saranno vista la larga maggioranza) che ha promesso l’appoggio all’ex presidente BCE?
Forse i risparmiatori cassettisti non lo sanno ma oltre la cedola…c’è vita.
Per investire in BTP con rendimenti all’osso si può seguire una strategia in più tempi:
- comprare BTP a saldo ovvero quando c’è più sfiducia
- vendere nel momento in cui la quotazione dei titoli di stato sale
Con queste due semplici mosse è possibile mettere in tasca una plusvalenza che può essere variabile.
Ma non è finita qui. Successivamente è possibile operare ancora laddove le condizioni di mercato offrissero dei margini in tal senso. In che modo? Tenendo il ricavato sul conto titoli (qui la guida con i costi per l’apertura) e, se il prezzo del BTP dovesse calare di una stessa percentuale, ricomprandolo.
Proprio questa strategia potrebbe essere implementata in questi giorni di transizione. Il governo Draghi è dato per scontato ma ancora non esiste. E’ logico ipotizzare che nel momento in cui arriverà l’annuncio, lo spread BTP Bund calerà ancora. Una flessione potrebbe essere proprio quella fase di saldo di cui approfittare per comprare BTP.
Investire in BTP con i rendimenti bassi: un esempio
Non c’è nulla di meglio che un esempio per capire come investire in BTP sfruttando i movimenti di prezzo. Meglio ancora è un esempio real time.
Nei giorni scorsi la quotazione di mercato dell’ultimo BTP a 10 anni emesso dal Tesoro, il titolo con scadenza primo aprile 2031 e cedola annua dello 0,90%, ha evidenziato segnali di nervosismo a causa della crescente instabilità politica.
Questa situazione poteva essere sfruttata per comprare il titolo visto che il suo valore di scambio aveva registrato un ribasso di un punto mentre il rendimento prima risaliva a 0,72%, ma successivamente scendeva di 10 centesimi allineandosi allo stesso livello a cui era stato nella precedente asta di fine gennaio (sui dettagli si può fare riferimento al post sulle nuove emissioni di BTP). Ma cosa era questa se non un’ulteriore occasione per vendere e mettere da parte il guadagno?
Ecco quindi un esempio pratico per investire in BTP nonostante i bassi rendimenti facendo leva non sulla cedola ma sulle fluttuazioni dei prezzi.
Se invece il chiodo fisso resta la cedola e solo quella, allora è consigliabile leggere questi due pezzi interessanti: