La cabina di regia del Dipartimento del Tesoro ha fatto sapere che riguardo ai Btp Italia ci saranno nuove emissioni nel 2022. Dopo la pausa dello scorso anno, quindi, un nuovo titolo indicizzato l’inflazione dovrebbe arricchire il panorama dell’offerta di titoli di stato. Il Direttore Generale Alessandro Riviera e il Responsabile del Debito Pubblico Davide Iacovoni hanno evidenziato che, considerando il forte interesse degli investitori al dettaglio verso una nuova tranche di titoli di stato indicizzati all’inflazione, una nuova emissione del Btp Italia nel 2022 non è da escludere.
Di concerto con il MEF i tecnici, decideranno presto la scadenza, in modo che sia consona alle prospettive congiunturali dei prossimi scenari economici. È stata annunciata inoltre una serie di novità sulle caratteristiche del nuovo Btp Italia che lo renderanno ancora più appetibile alla platea di risparmiatori che investono per salvaguardare il patrimonio e non per speculare.
Btp Italia nuova emissione nel 2022?
La direzione del debito pubblico si è pronunciata con un certo riserbo rispetto alla data di un’eventuale nuova emissione nel 2022 di Btp Italia da accostare alle tradizionali emissioni di BTP standard a breve-medio-lungo termine (qui il calendario aste BTP 2022).
L’offerta di questo strumento finanziario molto gradito è certa, ma procrastinata in attesa di rimborsare un Btp Italia in scadenza, ma di piccola portata. Riaprire il collocamento nel 2022 necessita da parte del Tesoro una messa a punto per gestire l’annosa questione dei tassi negativi.
Volendo fare uno screen-shot del panorama finanziario odierno ci si aspetta una politica monetaria meno accomodante da parte delle banche centrali, proprio a causa del ritorno dell’inflazione che si sta paventando. Le manovre degli apparati centrali della finanza hanno fatto si che i tassi reali siano scesi sotto lo zero, toccando i minimi storici.
Per capire il meccanismo dei tassi negativi e dell’inflazione bisogna innanzitutto capire come sono composti i tassi reali. La composizione vede un tasso nominale, ossia il tasso delle obbligazioni non indicizzate all’inflazione al quale si sottrae un tasso break even. Quest’ultimo è la stima di mercato della media dell’inflazione da oggi ad una determinata scadenza.
Quindi se le banche centrali tolgono stimolo dal mercato, i tassi nominali iniziano ad alzarsi mentre il tasso break even diminuisce; è per questo motivo che i tassi reali avranno un’accelerazione verso l’alto rispetto ai tassi nominali. Davanti a questo scenario futuro gli investitori potrebbero prendere in considerazione un eventuale Btp Italia nuova emissione 2022.
Ricordiamo che è possibile mantenere questa tipologia di titolo di Stato fino alla scadenza oppure lo si può vendere prima del termine naturale. Per il risparmiatore che detiene il Btp Italia fino alla scadenza è importante tenere in considerazione letture elevate dell’inflazione, dal collocamento al termine. Per coloro che vogliono vendere prima il titolo di Stato è imprescindibile invece calcolare una probabile perdita di capitale, proprio perché i tassi sono in aumento.
Btp Italia: i precedenti collocamenti
Quando si parla di Btp Italia i precedenti storici non mancano affatto. L’ultimo collocamento del Btp Italia è avvenuto il 18 maggio del 2020 e si è concluso dopo tre giorni. L’emissione precedente che aveva incontrato un grosso favore presso il pubblico di investitori retail fu chiusa in anticipo vista la forte richiesta sul mercato finanziario. Il Direttore Davide Iacovoni decise quindi di non sospendere l’offerta durante i 3 giorni di collocamento del Btp Italia emissione 2020 e lasciare la domanda senza limiti.
L’ultima tranche di Btp Italia è stata un’emissione finalizzata. Il governo dell’epoca chiese al Parlamento l’autorizzazione allo scostamento per incremento di deficit nel Decreto Cura Italia, e un successivo Decreto per un ulteriore scostamento di circa 50 miliardi di Euro. L’emissione del Btp Italia 2020 è quindi andata a coprire le esigenze derivanti da questi scostamenti. Tali finanziamenti da parte degli investitori furono indirizzati al settore sanitario, alla protezione civile, agli ammortizzatori sociali, alla cassa integrazione ordinaria, a quella in deroga, agli emolumenti previsti per gli autonomi e per le aziende.
In quella circostanza, per la prima volta, ci fu un collegamento diretto tra l’emissione del Btp Italia, la raccolta e la sua finalità.
Il lotto minimo di 1.000 Euro è alla portata di qualsiasi investitore: le caratteristiche tecniche dello strumento finanziario si differenziano dalle precedenti edizioni per la scadenza. L’offerta di titoli di Stato precedente si basava su scadenze inferiori o superiori; accurati studi di mercato hanno verificato il maggiore appeal del pubblico retail per una scadenza a 5 anni.
Anche il premio fedeltà erogato ai sottoscrittori che manterranno i Btp Italia fino alla scadenza, ossia maggio 2025, è stato incrementato dal 4 all’8 per mille rispetto alla precedente emissione.
Emissione Btp Italia nel 2022 è problematica?
Le dinamiche inflazionistiche incidono molto quindi sull’appetibilità di un eventuale Btp Italia nuova emissione 2022. Se ad esempio un titolo pagasse un rendimento dell’1,7% vorrebbe dire che l’inflazione da oggi a 5 anni dovrebbe essere oltre l’1,7 % per andare in pareggio con l’investimento. Spetta al Tesoro applicare ai nuovi titoli di Stato aggiustamenti tecnici per risolvere la questione dei tassi negativi e collocare 90 miliardi di nuovi strumenti per finanziare il rilancio dell’economia italiana.
La BCE sta adottando in modo malcelato politiche monetarie atte a sostenere i debiti altissimi degli Stati e delle imprese, comprimendo i costi a scapito della crescita generale. Il costo del debito italiano dovrebbe “figurare” più basso della percentuale di crescita del PIL. Con un rapporto siffatto le banche centrali tollererebbero tassi di inflazione anche superiori al livello di guardia del 2%, e manterrebbero i rendimenti reali bassi e addirittura negativi.
Visti gli attuali livelli d’inflazione prossimi al 4% come sarà possibile offrire una remunerazione succulenta (qui la guida su come calcolare la cedola del Btp Italia) e quindi rendimenti nominali attualizzati con il costo della vita?
L’emissione Btp Italia nel 2022 è problematica sia per lo Stato che ha un ingente fabbisogno di prestiti, sia per il risparmiatore che ha necessità di proteggere il patrimonio dall’erosione inflazionistica. Le agenzie di rating basando le loro analisi tecniche sul rapporto PIL/crescita economica hanno penalizzato le recensioni dei Btp Italia, adducendo una percezione di pericolo che in realtà presso gli investitori non è stata convalidata.
Una volta che il Btp Italia viene collocato sul mercato primario ad un determinato prezzo, lungo la durata dell’emissione può subire variazioni. Aumenta di valore se il rendimento delle emissioni nuove è inferiore al Btp Italia posseduto. Resta stabile se le condizioni dei tassi garantiscono lo stesso profitto del titolo di Stato sottoscritto precedentemente. In caso di rendimenti di nuove emissioni di Btp Italia superiore al bond già in portafoglio il valore di quest’ultimo diminuisce.