Ne avrai certamente sentito parlare anche soprattutto negli ultimi mesi ma cosa sono i green bond? Come funzionano? L’argomento centrale di questa guida sono proprio le obbligazioni verdi. Prima di scendere però nel dettaglio una premessa molto utile per meglio inquadrare l’argomento.

L’attenzione alle problematiche ambientali e l’interesse da parte dei consumatori verso realtà sostenibili e che salvaguardano il benessere dl Pianeta, hanno determinato enormi cambiamenti e innovazioni anche nel campo economico. Sono sempre di più le aziende che si propongono di rispettare determinati principi di etica e proporre prodotti finanziari specifici che hanno come base e finalità proprio la salvaguardia verso l’ambiente: un esempio sono appunto i green bond. Ma cosa vuol dire questo termine? E quali sono le loro caratteristiche? In questa guida andremo a considerare i singoli aspetti al fine di permettere di valutare il vantaggio di investire in queste realtà o quantomeno di destinare alle obbligazioni verdi parte del proprio capitale (ad esempio se ti stai chiedendo dove e come investire 10.000 euro, i green bond sono da tenere in considerazione).


Green bond cosa sono

I green bond sono particolari obbligazioni sostenibili (qui la guida) emessi da società o enti sovranazionali il cui obiettivo è quello di impiegare i fondi che sono stati raccolti, per finanziare e sviluppare attività che sono legate alla tutela dell’ambiente e alla riduzione della produzione di agenti inquinanti.

L’elemento di base che accomuna l’emissione di questo prodotto finanziario è quindi un investimento che vada a vantaggio del pianeta e che sia utile a dare impulso a progetti che hanno una valenza molto ampia: dalla realizzazione di impianti eolici alle fabbriche eco sostenibili, dallo sviluppo delle energie rinnovabili all’utilizzo dei terreni in rispetto dell’ambiente, dalla depurazione dell’acqua alle nuove tecnologie sullo smaltimento dei rifiuti.

I primi green bond sono emersi nel 2007, con una proposta della Bei, la Banca europea degli investimenti, grazie all’invenzione di un italiano, Aldo Romani. L’idea ha avuto un grande successo basta considerare che oggi sono quasi 895 i miliardi di dollari investiti in diverse obbligazioni green bond, un mercato in pieno sviluppo.


Green bond come funzionano

Ma come funzionano i green bond? L’emissione di un’obbligazione è un’attività che viene eseguita da parte di uno Stato o di un ente finanziario al fine di poter disporre di fondi liquidi. Il prodotto prevede un costo e una durata in anni, con l’applicazione di un tasso di interesse.

Ciò significa che al momento della sottoscrizione si avrà diritto a un titolo di debito che avrà un valore economico, definito rendimento, rapportato agli anni dell’obbligazione e con la restituzione del capitale iniziale alla sua scadenza e la possibilità di eseguire un nuovo investimento.

La particolarità di queste obbligazioni rispetto a quelle ordinarie, sta nel fatto che i bond versi sono tenuti a rispettare determinati requisiti. Infatti non tutte le attività finanziarie legate al benessere del pianeta potranno essere considerate green bond, ma sarà richiesto il rispetto di alcuni parametri che sono stati definiti come Green Bond Principles, e indicati dall’Icma, l’associazione internazionale dei mercati finanziari:

• alla base di un green bond vi deve essere la scelta di un progetto da finanziarie o rifinanziare;
• i proventi dovranno essere vincolati al progetto stesso e non impiegati per altre finalità anche se simili;
• i soldi che vengono recuperati con l’emissione delle obbligazioni dovranno essere vincolati a un conto corrente oppure trasferiti in un portafoglio specifico connesso all’emittente;
• almeno una volta all’anno, i proventi legati al progetto dovranno essere rendicontati;
• il controllo sui documenti e gli investimenti acquisiti dovrà essere seguito da un revisore esterno alla società emittente in modo da certificare il rispetto delle indicazioni precedenti e il raggiungimenti degli obiettivi.

L’ente che emette un green bond sarà tenuto a rispettare le caratteristiche indicate per tutti gli anni di durata dei titoli. È importante considerare che non vi è un organo di controllo che emette sanzioni: saranno gli stessi investitori ad allontanarsi da un prodotto finanziario rispetto a un altro nel caso in cui non si seguiranno questi parametri con un danno economico sostanziale da parte dell’azienda emittente.

Quali sono i numeri del settore green bond

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Dopo le prime obbligazioni verdi emesse da parte della Bei, sono stati numerosi gli Stati e gli enti che hanno deciso di proporre tale prodotto finanziario. In Italia è comparso il primo green bond nel 2014. All’epoca fu l’utility Hera ad emettere un bond da 500 milioni di euro. Successivamente anche altre società hanno emesso green bond. E’ stato questo il caso di Enel, Ferrovie dello Stato e alcune banche come Intesa San Paolo. Nel 2016 è entrata in questo settore la Polonia con un’obbligazione verde da 750 milioni a 5 anni, seguita dalla Francia nel 2017 con una maxi emissione di 7,5 miliardi di euro e scadenza nel 2032. Ma anche Irlanda e i Paesi Bassi non sono stati da meno. Un mercato in pieno sviluppo dato che si prospettano nuovi green bond anche da parte di paesi africani e dall’Asia.

I vantaggi di investire in un green bond

Ma quali sono i vantaggi di investire in vestire nelle obbligazioni verdi? I green bond hanno rendimenti migliori superiori alla media rispetto alle altre obbligazioni. Se si prende per esempio l’offerta Francese si ricaverà una percentuale del 1,75% rispetto al 1,60% di altri prodotti a scadenza ventennale. Inoltre partecipare a un green bond può essere considerato un valido investimento anche dal punto di vista sociale, dato che oltre a un guadagno si partecipa a stimolare la diffusione delle energie rinnovabili e a uno sviluppo sostenibile.

A prescindere dall’aspetto etico non va mai dimenticato che i green bond sono in primo luogo dei prestiti obbligazionari societari e quindi, prima di decidere se convengono o meno, è sempre consigliabile analizzare le condizioni dell’emittente. Una alternativa alle obbligazioni societarie sono i BTP come emerge da questo confronto tra corporate bond VS BTP.