In riferimento al conto corrente cointestato, è sempre opportuno avere una panoramica ben chiara sull’argomento, al fine di far valere i propri diritti sia verso gli altri intestatari del rapporto che nei confronti del proprio istituto bancario. Dopo aver dato una definizione di questa tipologia di conto corrente, passeremo a vedere tre casi specifici: il conto corrente cointestato a firma congiunta, quello a firma disgiunta e la soluzione a firme miste, presentandone le differenze. Infine, ci soffermeremo sui vantaggi e sugli svantaggi di questo strumento finanziario.
Indice
Conto corrente cointestato: cos’è?
Trattasi di un conto corrente intestato a due o a più persone. Costoro possono operare indipendentemente mediante prelievi allo sportello con il bancomat o tramite bonifici online. La possibilità di staccare assegni, di gestire i titoli e di ricevere bonifici è parte integrante di quanto detto.
Questo tipo di strumento finanziario può essere classificato in due importanti categorie: cointestato a firma congiunta e a firma disgiunta. Vediamo in rapida carrellata quali sono le loro differenze.
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Conto corrente a firme congiunte
Gli atti dispositivi, a partire dai prelievi di denaro, devono essere necessariamente approvati e sottoscritti da tutti i cointestatari.
Conto corrente a firme disgiunte
Nella suddetta casistica, invece, ogni atto dispositivo può essere effettuato anche da un singolo cointestatario. Questo vuol dire in sostanza che non sussiste alcun obbligo di dover coinvolgere anche gli altri intestatari del conto.
Conto corrente a firme miste
Vi è un’ulteriore soluzione che prevede la disgiunzione delle firme, limitata a determinate operazione. Trattasi del conto corrente a firme miste che tra le altre cose si contraddistingue per la differenza dei singoli poteri di cui i cointestatari dispongono.
Si può passare da una tipologia di conto corrente cointestato all’altra?
La risposta a questo quesito risulta affermativa. Tuttavia, è opportuno precisare che il passaggio è fattibile solo nel momento in cui tutti i cointestatari appongono la loro firma alla modifica. Va detto, infatti, la regolazione del conto corrente cointestato, in via predefinita, verte sulle firme disgiunte.
Quanti cointestatari massimo può avere un conto corrente?
Non vi è un numero massimo, come risposta al suddetto quesito. L’articolo 1854 del Codice Civile sottolinea come il deposito bancario possa essere intestato a più persone. I co-titolari, di fatto, possono essere anche più di due e non è detto che debba esservi obbligatoriamente rapporto di parentela. In linea di massima, il conto corrente cointestato viene di frequente impiegato dai coniugi per contenere le spese o per una gestione più pratica. Tuttavia, anche 10 soci di una realtà imprenditoriale, dove non vi sono rapporti parentali, possono aprirne uno senza intoppi.
Chiusura del rapporto C/C cointestato
In relazione a questa tematica, assume una certa importanza la questione relativa alla chiusura del conto corrente a firma disgiunta separata. Cosa specificare in merito? Se il conto cointestato è disciplinato dalla firma congiunta, ne consegue che, ai fini della chiusura, risulta imprescindibile la firma di tutti i cointestatari. L’approvazione deve avvenire per iscritto.
Nella situazione in cui è la firma disgiunta a disciplinare il conto corrente cointestato, è il singolo soggetto a poter disporre, sempre in forma scritta, la chiusura del conto corrente. A fronte di una decisione di questo tipo, il cointestatario firmatario ha il compito di informare gli altri cointestatari circa la chiusura del seguente strumento finanziario. Vi sono, però, dei contratti specifici che prevedono che tocchi alla banca accollarsi questo incarico.
Può anche accadere che sia un altro istituto bancario a disporre la chiusura del conto corrente cointestato: nel suddetto scenario, ai sensi quanto indicato nella Legge 33/2015, sia il trasferimento del saldo che quello dei servizi di pagamento diventerà effettivo, soltanto quando e se tutti i cointestatari sottoscriveranno con la loro firma la richiesta di estinzione. Questo sia in caso di corrente a firme congiunte, disgiunte e miste.
Deleghe conto corrente cointestato: autorizzazione e rilascio
Altro aspetto che vale la pena approfondire riguarda la possibilità che hanno i cointestatari nel rilasciare deleghe a terze parti. Conditio sine qua non, affinché il rilascio sia effettivo risiede nella firma da parte di tutti i cointestatari del C/C. Questo a prescindere dalla tipologia. Sulla stessa falsariga di quanto appena indicato, anche per ciò che concerne la revoca dell’autorizzazione di un terzo soggetto ad operare con il conto corrente cointestato, si richiede la firma di tutti i membri.
Il conto corrente cointestato conviene? Pro e contro a confronto
Se il conto corrente cointestato conviene o meno, dipende dal singolo caso. Mettiamo pertanto a confronto i vantaggi e gli svantaggi dello strumento finanziario qui presentato. Il punto a favore più evidente si manifesta nella gestione di finalità collettive, come ad esempio familiari o lavorative. Far affluire su un unico conto entrambi gli stipendi di moglie e marito o ancora gli stipendi di quattro soci di una realtà imprenditoriale ha i suoi vantaggi nella gestione dei bisogni comuni. Il fatto che sia possibile poi gestire con autonomia il conto, senza bisogno di richiedere la delega di volta in volta, si rivela cosa assai comoda. Idem per quanto riguarda la possibilità di ricevere sul conto cointestato premi aziendali, bonifici e pagamenti a livello individuale ha i suoi vantaggi tutt’ altro che indifferenti. Poi, si risparmiano le spese. Un conto corrente costa meno di due o più. Ottimo il criterio della firma mista: per far fronte a determinate operazioni, dove si supera una data soglia e si richiede la firma di tutti i cointestatari.
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Tra gli svantaggi, spicca di sicuro il controllo periodico delle movimentazioni di denaro: la cosa risiede nella comproprietà degli importi qui depositati. La totale assenza di responsabilità da parte della banca di turno, a fronte di prelievi giudicati inopportuni, è un altro fattore su cui occorre riflettere, prima di decidere se il prodotto finanziario in questione possa essere quello adatto alle proprie esigenze.