La fluttuazione dei tassi di interesse è tema centrale in questi giorni: lo ha fatto la BCE, promettendo a settembre una pausa, oppure un nuovo rialzo, ma non certo una discesa. E questo influenza il settore dei mutui, bastonando soprattutto chi ha acceso un mutuo a tasso variabile, che si troverà a pagare una rata più alta.
Le dinamiche dei tassi Euribor ed Eurirs
Euribor è un parametro di riferimento utilizzato per l’indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile dal 2006. Sia che siate un investitore o un mutuatario, è importante monitorare i cambiamenti di questo tasso per comprendere le implicazioni sulla vostra strategia finanziaria.
Il 26 luglio 2023, l’Euribor ha mostrato una dinamica diversificata. L’Euribor 1 Mese ha registrato un aumento, passando dal 3,521% al 3,545%. L’Euribor 3 Mesi ha visto un modesto incremento, passando dal 3,705% al 3,714%. L’Euribor 6 Mesi, invece, è diminuito, passando dal 3,966% al 3,952%. Infine, l’Euribor 1 Anno è rimasto invariato al 4,114%.
Come l’Euribor, anche l’Eurirs è un parametro di riferimento chiave nel settore dei mutui, ma viene utilizzato per i mutui ipotecari a tasso fisso dal 2006.
Il 26 luglio 2023, l’Eurirs ha mostrato una tendenza al rialzo in tutti i suoi termini. L’Eurirs 10 anni è passato dal 3,07% al 3,1%. L’Eurirs 15 anni ha registrato un leggero aumento dal 3,05% al 3,08%. L’Eurirs 20 anni è salito dal 2,93% al 2,94%. L’Eurirs 25 anni ha registrato un aumento dal 2,77% al 2,8%. Infine, l’Eurirs 30 anni è aumentato dal 2,65% al 2,67%.
Mutuo a tasso variabile oggi: a chi conviene?
In base al rapporto “Bussola mutui” di MutuiSupermarket.it e Crif, il 97% degli individui in cerca di un finanziamento ipotecario opta per un tasso fisso. Questa tendenza è attribuita alla prevedibilità e alla stabilità offerta dai tassi fissi, che permettono ai mutuatari di evitare rischi derivanti da eventuali aumenti futuri dei tassi di interesse.
Per chi sta acquistando casa e deve assumere un debito al limite delle proprie capacità reddituali, il tasso fisso rappresenta una necessità. Tuttavia, la scelta del tasso variabile potrebbe presentare opportunità di risparmio nel tempo, specialmente per chi ha un certo margine di manovra e potrebbe sostenere un aumento temporaneo della rata del mutuo. Ovviamente, accendere un mutuo scegliendo il tasso variabile oggi, potrebbe sembrare un suicidio, e in effetti la rata, a parità di importo e durata del finanziamento, sarebbe più elevata di quella di un tasso fisso, e questo non cambierà se ci saranno nuovi rialzi dei tassi nel prossimo semestre.
Tuttavia, bisogna ragionare a lungo termine: nel caso in cui da qui a 2 o 3 anni (per un mutuo di lunga durata sono poco) l’Euribor scendesse, allora la rata sarebbe molto più conveniente di quella prevista dal tasso fisso oggi. Certo, oggi il tasso variabile rappresenta praticamente una scommessa, un’opzione adatta solo a chi ha un certo budget e può permettersi di “rischiare” per un po’ di tempo, senza ovviamente alcuna certezza.
Strategie per chi ha già un mutuo a tasso variabile
Se sei tra chi ha già un mutuo a tasso variabile e sei interessato a ridurre l’importo della tua rata, esistono diverse strategie che potresti considerare.
Surroga del mutuo
Una possibilità è la surroga del mutuo verso uno a tasso fisso, che offre un tasso più contenuto. Tuttavia, è importante considerare che la nuova banca potrebbe richiedere la stipula di una polizza assicurativa a protezione del capitale, nonché l’apertura di un conto corrente per la domiciliazione delle rate.
Rinegoziazione del mutuo
Un’altra opzione è la rinegoziazione del mutuo, che permette di concordare con la banca nuovi termini più convenienti. Questo processo può includere il passaggio da un tasso di interesse variabile a uno fisso. Non ci sono costi notarili, ma la banca potrebbe richiedere dei costi di istruttoria.
Sostituzione del mutuo
Una terza opzione è la sostituzione del mutuo. In questo caso, il debito residuo del vecchio mutuo viene estinto con i soldi ricevuti da un nuovo finanziamento ottenuto presso un’altra banca. In questo caso potrebbero esserci dei costi notarili, e la banca potrebbe richiedere dei costi di istruttoria.