asta BOT

Domani 10 novembre si si terrà la penultima asta di BOT annuali dell’anno. L’appuntamento coincide in realtà con una nuova emissione, quella del Buono scadenza 14/11/2023 identificato dal codice ISIN IT0005518516.

Sappiamo già oggi che sarà penultima asta di Buoni Ordinari del Tesoro annuali del 2022 per un motivo molto semplice: ogni mese, il MEF colloca due BOT, uno a 12 mesi e uno a 6 mesi. Dopo il collocamento di domani 10 novembre, resterà solo quello in programma per dicembre.

L’ammontare messo sul piatto dal Tesoro per questa nuova emissione annuale non è indifferente: 5,5 miliardi di euro puntano ad accontentare quanti più risparmiatori possibile. Da tenere conto che la concorrenza non mancherà: la prossima settimana, infatti, è prevista l’emissione del nuovo BTP Italia novembre 2028 i cui tassi cedolari minimi verranno comunicati già questo giovedì.

Non è quindi da escludere che l’asta BOT a 12 mesi in agenda domani 10 novembre possa registrare una flessione dell’appeal in vista proprio dell’appuntamento con l’emissione del titolo indicizzato all’inflazione italiana.

Ciò premesso, quale tipologia di investitore dovrebbe inserire il BOT a 12 mesi in asta domani nel suo portafoglio di investimento? Prima di rispondere a questa domanda, riassumiamo brevemente le caratteristiche del titolo che verrà collocato.

BOT 12 mesi ISIN IT0005518516: la presentazione

Ecco la scheda di presentazione del nuovo BOT annuale in asta domani:

  • Prima tranche
  • Codice ISIN: IT0005518516
  • Data di scadenza: 14 novembre 2023
  • Ammontare del collocamento: 5,5 miliardi di euro

La data di pubblicazione del regolamento è fissata per lunedì 14 novembre (maggiori informazioni nella guida sulle prossime aste BOT).

L’emissione avverrà, come di consueto, mediante il sistema dell’asta competitiva con le richieste da parte degli operatori che verranno formulate in termini di rendimento. I BOT, per loro struttura, non presentano cedola e quindi l’acquirente incamera un rendimento che è dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso alla scadenza (sempre uguale a 100) e il prezzo di acquisto.

LEGGI ANCHE>>>Come calcolare il rendimento dei BOT: esempio pratico

A chi è adatto il BOT a 12 mesi in emissione domani?

Considerando le caratteristiche che abbiamo riportato nel precedente paragrafo, chi non dovrebbe farsi sfuggire il nuovo BOT a 1 anno in asta domani? Partiamo ad alcuni dati: i rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro sono su livelli molto significativi oramai da tempo.

A seguito del rialzo dell’inflazione e delle nuove politiche monetarie seguite dalla BCE, i BOT rendono come i conti deposito di pari durata. L’era dei rendimenti nulli (o addirittura negativi) appartiene al passato.

In questo contesto, gli investitori che, a seguito dei forti ribassi registrati in borsa hanno deciso di disinvestire parte del capitale impegnato, potrebbero trovare nei BOT (e quindi nel nuovo Buono Ordinario annuale in asta domani), un porto sicuro e tranquillo dove mettere i risparmi. Classica situazione di attesa ma con il vantaggio che c’è una remunerazione interessante e che viene applicata una tassazione di solo il 12,5%, nettamente più bassa rispetto a quella dei conti deposito a 12 mesi.

LEGGI ANCHE >>> Conto deposito conviene? Non a prescindere, ecco quando sceglierlo

Inutile però dire che si può parlare di teoria quanto si vuole ma alla fine il successo dell’asta BTP del 10 novembre sarò legato ai prezzi che il collocamento strapperà.

Aste BOT 12 mesi 10 novembre 2022: previsioni sui prezzi

Le previsioni sui prezzi che scaturiranno dall’asta BOT del 10 novembre sono molto incoraggianti. E’ plausibile che l’emissione possa esitare un prezzo di 97,50 centesimi. Un valore simile comporterebbe un rendimento di 25 euro per ogni 1000 euro nominali che sono stati investiti spendendo 975 euro. In termini percentuali il rendimento dovrebbe essere pari al 2,56%. Considerando che attualmente la scadenza a 12 mesi viaggia su un rendimento di circa il 2,6%, si può ipotizzare una leggera flessione nell’emissione di domani.

Chi gira il naso affermando che comunque il 2,6%, il 2,56% sono rese bassissime rispetto all’andamento dell’inflazione, dovrebbe considerare che l’anno scorso come adesso i BOT non rendevano nulla e che comunque investire in BOT oggi significa adottare un approccio attendista per poi tornare sui mercati remunerativi quando le condizioni lo permetteranno.