Asta BOT “innovativa” quella in calendario per oggi 29 marzo 2023. Il secondo appuntamento del mese con i Buoni Ordinari del Tesoro va oltre la sola emissione del consueto BOT a 6 mesi (la prima asta BOT mensile è sempre dedicata al BOT annuale mentre la seconda è riservata al titolo semestrale) inglobando anche una riapertura, nello specifico quella di un Buono Ordinario del Tesoro a 12 mesi in scadenza il 14 luglio 2023 (il codice ISIN identificativo di questo BOT è IT0005500027).
Risultato di questa strana accoppiata nuova tranche BOT a 6 mesi + riapertura BOT annuale sono 7 miliardi messi sul piatto dal Tesoro. Un ammontare alto che, tenendo anche conto del ritmo delle emissioni (28 marzo asta Short Term, BTP€i e BTP 10 anni) e il 30 maggio 2 BTP e 2 CCTeu) sta a significare una sola cosa: il Tesoro ha fretta di rifinanziare il debito pubblico.
Questo comunque è un aspetto che interessa i tecnici del MEF e non i risparmiatori i quali sono invece interessati soprattutto alla questione rendimenti. E allora cosa attendersi dall’asta BOT di oggi 29 marzo? Sarà possibile ancora strappare rendimenti alti o la festa sta per finire?
Tanto per iniziare confermiamo le previsioni BOT 2023 (rendimenti) che abbiamo elaborato alcuni mesi fa. La nostra view resta quindi positiva. Vediamo cosa implica questo nel caso specifico dell’asta BOT del 29 marzo 2023.
Subito quindi la carta di identità dei due titoli in emissione domani.
Asta BOT oggi 29 marzo 2023: i rendimenti previsti
Il protagonista dell’asta BOT di oggi sarà il titolo semestrale in scadenza il prossimo 29 settembre 2023. E’ con questa emissione di nuova tranche che il Tesoro punta a fare il pieno visto che l’ammontare sul tavolo dell’offerta è pari a 5 miliardi (considerando che l’ammontare totale nuova tranche + riapertura ammonta a 7 miliardi, sulla seconda si concentrano “solo” 2 miliardi).
Codice ISIN della nuova tranche da attribuire (sarà poi riportato nella pagina del sito prossima asta BOT), per questo titolo ci si può attendere un rendimento lordo annualizzato pari a circa il 3%. Da dove scaturisce questa previsione? Semplicemente dal fatto che il BOT presente sul secondario in scadenza proprio a settembre prezza circa 98,8 centesimi.
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Come già detto accanto alla nuova tranche, c’è poi la riapertura del BOT a 12 mesi scadenza 14 luglio 2023. Qui abbiamo come riferimento la quotazione attuale sul secondario (Bot Zc Lg23 A Eur). Siamo a 2,9% di rendimento lordo che corrisponde ad un prezzo di 99,15. Da evidenziare che la vita residua di questo titolo è molto breve essendo pari a 3 mesi e mezzo appena.
L’immagine in basso riportare l’andamento attuale del BOT che oggi sarà oggetto di riapertura.
Domanda a questo punto canonica: alla luce di quanto detto fin qui, i risparmiatori dovrebbero fare un pensierino all’asta BOT di domani?
La nostra posizione è nota: se l’alternativa è tenere i soldi fermi su conti correnti che non offrono nulla (se non perdere di potere d’acquisto a causa dell’alta inflazione), i BOT sono sempre un porto interessante dove mettere i risparmi senza rischi.
Sono tanti gli amici che ci hanno confidato di inserire BOT in portafoglio in attesa di capire quale sarà la direzione dei mercati e solo allora optare per investimenti più speculativi.
Tra altro quella di oggi sarà una delle ultime occasioni per avere alti rendimenti investendo sui BOT. Tutte le previsioni, infatti, parlano di cambio di rotta monetaria della FED nel periodo a cavallo tra primavera ed estate. A quel punto i prezzi si stabilizzerebbero e i rendimenti rientrerebbero. Chi ha inserito prima BOT e BTP in portafoglio sarà allora favorito.
Concludiamo ricordando che, per loro natura, i BOT non pagano alcuna cedola e il rendimento è dato unicamente dalla differenza che c’è tra il prezzo di rimborso alla scadenza e il prezzo di acquisto.