Domani 12 gennaio 2023 si terrà la prima asta BTP del nuovo anno. In collocamento andranno due nuove tranche di titoli in corso regolare. Nessuna nuova emissione quindi con le novità anticipate nel programma del primo trimestre 2023 che per forza di cose sono rimandate almeno al mese di febbraio. Non per questo motivo l’asta BTP di domani 12 gennaio 2023 non rappresenta una finestra interessante per i risparmiatori che sono a caccia di rendimenti senza correre rischi.
Ma vediamo quale è il programma stabilito dal MEF. Come detto i titoli in offerta sono due e nessuno ha lunghezza superiore ai 10 anni anche, perchè, come abbiamo segnalato sulla pagina che raccoglie tutte le prossime emissioni BTP, in occasione dell’annuncio del primo collocamento del nuovo, il Tesoro aveva detto chiaramente che non sarebbe stata alcuna tranche decennale in modo tale da far spazio al collocamento sindacato del nuovo BTP a 20 anni avvenuto ieri.
Insomma il programma della prima asta BTP del nuovo anno, a causa degli spostamenti decisi dal MEF, alla fine appare un tantino rimaneggiato con due titoli a breve e medio termine in collocamento. Nello specifico:
- settima tranche del BTP a 3 anni (scadenza 15/01/2026) identificato dal codice ISIN IT0005514473
- quinta tranche del BTP 7 anni (scadenza 15/12/2029) identificato dal codice ISIN IT0005519787
Programma rimaneggiato perchè invece delle classiche tre medio e lungo termine aste ce ne sono solo due ma non certamente per quello che riguarda l’ammontare dei titoli che il Tesoro offrirà ai risparmiatori. Per la tranche triennale, il MEF metterà sul piatto un importo compreso tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro. Lo stesso dicasi per la tranche a 7 anni e quindi si potrebbero arrivare ad un totale di 7 miliardi di BTP. Non male per festeggiare l’avvio del calendario aste BTP 2023.
Ma cosa attendersi dalle due emissioni? Quali potrebbero essere i rendimenti strappati dai due titoli? Prima di rispondere a questo interrogativo presentiamo, brevemente, i due titoli in asta domani 12 gennaio 2023.
Rendimento atteso BTP scadenza 15 gennaio 2026 ISIN IT0005514473
Il titolo amato dai risparmiatori che non sono disposti ad impegnare a lungo il proprio capitale, presenta numeri molto interessanti a partire dal dato sul rendimento lordo alla scadenza che ieri era pari al 3,35%. Per quello che riguarda i prezzi, la volatilità di questo BTP a 3 anni è sempre stata stretta essendo fin qui compresa tra i 99,40 di fine 2022 (quando i rendimenti dei titoli di stato italiani erano schizzati in scia ai rumors su una possibile prosecuzione di una politica dura da parte della BCE in materia di tassi di riferimento e i 102 di inizio dicembre (quando al contrario primeggiava l’ipotesi di un calo dell’aggressività monetaria dell’EuroTower).
Assumendo come riferimento il rendimento del 3,35%, il titolo risulta essere un discreto scudo per salvare i risparmi dalla pressione dell’inflazione (sempre che le aspettative del governo sull’andamento dei prezzi al consumo per il triennio 2023/2025 vengano rispettate).
Morale: considerando le ultime indicazione arrivate dalla BCE, il BTP a 3 anni in asta domani dovrebbe regalare un rendimento alto (ma non ai livelli dell’autunno) e in grado di ammortizzare la dinamica di inflazione prevista da qui a 3 anni.
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Rendimento atteso BTP scadenza 15 dicembre 2029 ISIN IT0005514473
Se il primo BTP in asta domani è destinato ad offrire un rendimento in grado di reggere l’urto della corsa dell’inflazione, quello del BTP a 7 anni scadenza 15/12/2029 potrebbe offrire ai risparmiatori anche qualcosa in più. A fine dicembre il BTP settennale ISIN IT0005514473 prezzava 97 contro i 103 di inizio mese. Stessa dinamica del triennale e logicamente stesse ragioni alla base di questo movimento. Il rendimento netto del BTP a 7 anni sul secondario non è male: siamo in area 3,5%.
Leggermente più del triennale anche se a fare la differenza è il timing. Da qui a 7 anni l’inflazione dovrebbe scendere e anche di tanto (il target che la BCE ha fissato è del 2%). Sarebbero dolori se restasse sui livelli attuali. Ad ogni modo il risparmiatore che domani compra il BTP a 7 anni in asta e lo tiene in portafoglio (ricordiamo che è sempre possibile vendere BTP prima della scadenza con tutti i pro e i contro) tra un pò di anni con il calo dell’inflazione può far festa.
Morale: il rendimento atteso dal BTP a 7 anni in asta domani sarà molto interessante. L’appuntamento è quindi ideale per chi cerca soluzioni dove mettere i risparmi caricandosi un fattore di rischio praticamente nullo.