Si terrà domani 13 marzo 2024 la prima asta medio e lungo termine del nuovo mese. Un appuntamento tanto atteso dagli investitori a caccia di asset sicuri su cui investire i risparmi quanto dal MEF che è alle prese con la continua necessità di rifinanziare il debito. E in effetti il range di emissione è bello corposo. Considerando tutti e 4 i titoli in collocamento, il Tesoro punta a rastrellare un importo compreso tra 7 e 8,5 miliardi di euro. Niente male anche se poi questa forchetta viene divisa in modo non equo tra i quattro titoli in collocamento.
La lunghezza delle 4 emissioni è quella classica a medio e lungo termine. Ci sarà un BTP a 3 anni, ben due titoli a 7 anni e poi l’ex 15 anni (vita residua 14 anni). In particolare la scadenza settennale da tempo si conferma come una delle più apprezzate dalla famiglie italiane. Minimo comun denominatore di tutti e 4 i titoli in asta è che si tratta di nuove tranche di titoli già in circolazione. Nessuna nuova emissione è quindi prevista. Tuttavia potrebbe far piacere il fatto che uno dei due BTP a 7 anni sia green vale a dire legato ad obiettivi di sostenibilità e transizione verde.
Visto che non ci sono nuove emissioni, comprendere se conviene sottoscrivere o no i titoli dell’asta del 13 marzo diventa ancora più semplice. E’ sufficiente infatti avere perlomeno un’idea di massima sull’attuale situazione di mercato e tenere conto di quelli che sono i rendimenti dei 4 titoli sul mercato secondario.
Chi volesse sottoscrivere uno o più BTP in emissione il 13 marzo, ha tempo fino alle ore 11 di domani per presentare la domanda secondo i canali tradizionali. Data di regolamento del titolo è il 15 marzo. I titoli in emissione potranno essere comprati mediante il meccanismo dell’asta marginale, nella quale vengono determinati in maniera discrezionale il prezzo totale di aggiudicazione e il quantitativo di buoni da emettere.
BTP a 3 anni in asta il 13 marzo 2024
La scadenza più corta nell’ambito dell’asta BTP del 13 marzo è quella del triennale. Si tratta precisamente del BTP scadenza 15 febbraio 2027 con cedola 2,95% identificato dall’ISIN IT0005580045. Il titolo è arrivato alla sua quinta tranche. L’indicazione di prezzo e rendimento che emerge dal mercato secondario è la seguente: 99,72 centesimi di quotazione e 3,09% di rendimento lordo a scadenza. Si tratta quindi di un titolo che tratta appena sotto la pari ma non per questo meno interessante.
Doppia BTP a 7 anni nell’asta del 13 marzo 2024 (uno è anche green)
Non capita tutti i giorni che il Tesoro collochi in asta due BTP a 7 anni ma anche questo avverrà nell’asta del 13 marzo. Precisamente andranno in emissione la seconda tranche del BTP 15 febbraio 2031 con cedola 3,50% e codice ISIN IT0005580094 e la seconda tranche del BTP Green scadenza 30 ottobre 2031 con cedola 4% e ISIN IT0005542359. I due titoli a 7 anni in collocamento hanno quindi la stessa scadenza ma uno è tradizionale mentre l’altro è destinato a sostenere la svolta green.
Entrambi sono presenti sul mercato secondario di Borsa Italiana ed è proprio lì che conviene dare un occhio per farsi un’idea sull’opportunità o meno di sottoscrivere. Nel giorno della vigilia dell’asta il BTP classico prezza a 101,15 cent (sopra la pari) e presenta un rendimento effettivo a scadenza lordo del 3,35%. Il BTP green invece prezza molto sopra la pari, precisamente a 104,35 e ha un rendimento effettivo a scadenza lordo del 3,37%. Il rendimento, tenendo conto della cedola alta, è più basso e non potrebbe essere diversamente vista la relazione inversa con la quotazione.
I due BTP a 7 anni si prestano perfettamente ad essere inseriti nei portafogli di investimento delle famiglie medie che hanno sempre mostrato di apprezzare questa lunghezza.
Il BTP a 15 anni ha vita residua di 14 anni
Chi dovesse ritenere che sia la durata a 7 anni che peggio ancora quella a 3 siano troppo brevi, può considerare il quarto titolo protagonista dell’asta del 13 marzo: la 12esima tranche del BTP 1 marzo 2038 con cedola 3,25% e codice ISIN IT0005496770). Diversamente da quello che accade con i due titoli a 7 anni, questo BTP prezza sotto la pari sul mercato secondario. La sua quotazione il giorno della vigilia dell’asta stessa è pari a 93,44 cent. Un prezzo così basso si traduce in un rendimento a scadenza lordo bello alto: ben il 3,92%. Pur considerando la tassazione BTP in vigore, agevolata al 12,5%, si resta sempre su livelli interessanti: il 3,5%.
Nei singoli paragrafi non abbiamo fatto riferimento agli specifici range di collocamento che è possibile trovare nelle scheda individuali alla pagina >>> prossima asta BTP
Asta BTP 13 marzo 2024: sottoscrivere o no?
Decidere se sottoscrivere uno o più BTP in collocamento nell’asta del 13 marzo significa come capire se e quanto i rendimenti attesi convengono. Grossomodo è lecito attendersi yield simili a quelli presenti sul secondario. C’è però il contesto da tenere in conto. Le quotazioni attuali di tutti e 4 i titoli scontano l’ipotesi di un taglio dei tassi BCE nel board di giugno (o in quello successivo). Ciò significa che l’esito più plausibile sia quello di un rialzo dei prezzi che porterebbe ad un calo dei livelli attuali di rendimento.
In pratica non è necessario avere la sfera di cristallo per intuire che proprio l’asta del 13 marzo 2024 è una delle ultime occasioni per mettere in sacca rendimenti che non saranno quelli record dei mesi scorsi quando l’EuroTower non dava segnali di ribasso del costo del denaro ma che comunque sono sempre interessanti soprattutto se si tiene conto che in futuro saranno più bassi (sempre se Lagarde & C. dovessero tenere fede all’impegno a tagliare).
Dopo l’asta del 13 marzo, come si può vedere dal calendario BTP 2024, le due altre date calde del mese saranno il 22 (Short Term + BTP€I) e poi il 27 (altra medio e lungo termine).
Altre risorse utili sui BTP e sul loro funzionamento: