Il consueto appuntamento di fine mese con l’asta BTP riserverà una sorpresa sicuramente gradita ai risparmiatori italiani: l’emissione di un nuovo BTP a 10 anni. Il collocamento del nuovo decennale si andrà ad affiancare a quello della nona tranche di un BTP a 5 anni e della 15esima tanche di un CCTeu sempre quinquennale. Sono queste 3 emissioni a costituire il programma delle aste di titoli di stato che si terranno domani 28 ottobre.
Inutile dire che l’attenzione degli operatori è tutta rivolta al nuovo BTP a 10 anni. Il lancio del nuovo decennale era atteso e non atteso dagli operatori. Atteso perchè il programma di emissioni BTP del quarto trimestre 2022 prevedeva il collocamento di un nuovo bond sovrano a 10 anni. Non atteso perchè il titolo poteva tranquillamente essere inserito anche nelle aste dei prossimi mesi visto che nella nota nel MEF non veniva indicato il mese preciso.
In questo articolo analizzeremo proprio le caratteristiche del nuovo decennale. Un’anteprima, prima di passare alla consueta carta di identità dei titoli in asta domani (le cui caratteristiche complete sono nel report sulle prossime aste BTP), possiamo già darla ora: il nuovo BTP a 10 anni offre una cedola del 4,4% che, a memoria, non si vedeva da tempo sul mercato. Segno dei tempi che corrono, dell’aumento dell’inflazione e del rialzo dei tassi di riferimento da parte della BCE (il saggio complessivo è oramai arrivato al 2% e la politica monetaria BCE può essere oramai considerata normalizzata).
Asta BTP a 5 anni ISIN IT0005500068
Il primo titolo di stato tra quelli in asta domani 28 ottobre è il vecchio ISIN IT0005500068 di curata pari a 5 anni. Vecchio perchè questo bond è arrivato alla sua nona tranche essendo stato emesso per la prima volta il 04/07/2022. La data di scadenza del titolo è il 01/12/2027 mentre la cedola annuale riconosciuta è pari al 2,65% (data di pagamento 01/12/2022).
L’ammontare fissato dal Tesoro non è affatto male essendo pari a un minimo di 2,25 miliardi e un massimo di 2,75 miliardi di euro. Di 550 milioni, per finire, l’ammontare dell’asta supplementare.
Considerando quelle che sono le attuali valutazioni di mercato, il BTP a 5 anni dovrebbe avere un rendimento del 3,7% visto che la sua quotazione sul mercato secondario è di circa 95 centesimi. L’acquisto quindi è sotto la pari.
Nel complesso e alla luce della durata, la nuova tranche del quinquennale in asta domani 28 ottobre 2022 non sembra essere affatto male.
Il problema è che il titolo finirà certamente con l’essere oscurato dal vero protagonista indiscusso dell’asta di domani: il nuovo BTP a 10 anni.
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Asta nuovo BTP a 10 anni domani 28 ottobre 2022
Con codice ISIN da attribuire, il nuovo BTP decennale in emissione domani 28 ottobre sembra avere tutte le caratteristiche per intercettare l’appeal dei risparmiatori.
Lo presentiamo brevemente:
- prima tranche
- data di emissione il 01/11/2022
- data di scadenza il 01/05/2033
- data pagamento cedola il 01/05/2023
- ammontare minimo emissione 3,25 miliardi / ammontare massimo 3,75 miliardi
Il pezzo forte è però la cedola che verrà corrisposta che è pari al 4,4%. Siamo su livelli che non si vedevano da tantissimo tempo e che se oggi si vedono è solo alla luce della situazione attuale.
Gli scettici ad ogni costo diranno che stiamo parlando di un lordo e che quindi va tenuta in considerazione la tassazione BTP. Ebbene, pur tenendo conto delle imposte, si viaggia su un netto del 3,85%.
A restare stupiti per l’ammontare del rendimento possono però essere solo coloro i quali non sono allineati con gli attuali trend di mercato. Infatti sul secondario il BTP a 10 anni oggi offre un rendimento del 4,4% proprio come il saggio di riferimento di quello che sarà il nuovo arrivato.
Giusto per avere un metro di valutazione, invitiamo a tenere conto che ad inizio anno il rendimento del titolo a 10 anni era pari all’1,3%. Il contesto del periodo era però molto diverso rispetto a quello attuale. Allora l’inflazione doveva essere un fenomeno transitorio (almeno secondo la BCE) e di rialzi dei tassi si parlava molto poco. Tra l’altro l’interesse verso l’argomento BTP era scarsissimo anche perchè gli strumenti per investire i risparmi erano quelli più speculativi (ETF ad esempio).
Rendimento nuovo BTP a 10 anni protegge dall’inflazione?
Arrivati a questo punto del post, la domanda canonica non può che riguardare il rapporto tra il nuovo BTP e l’inflazione. Il nuovo decennale in emissione domani ha un rendimento sufficiente per proteggere i risparmi dall’inflazione oppure è solo un tampone (come tanti altri)?
Guardiamo sempre ai fondamentali: sicuramente il rendimento offerto è più che sufficiente per tutelare il capitale investito dall’erosione del potere di acquisto causata dall’inflazione. Va poi considerato che il target di inflazione nel medio termine è del 2,5% e ciò implica che alla scadenza il rendimento reale netto dell’investimento dovrebbe essere pari all’1,4% annuo. Tale ipotesi si poggia però su un assunto ben preciso: l’inflazione non deve crescere ulteriormente perchè se ciò dovesse avvenire, allora anche il target di medio termine indicato in precedenza si allontanerebbe. Alta inflazione significherebbe anche ulteriore rialzo dei tassi BCE (oltre a quello già messo in preventivo) ma questa non è l’ipotesi dominante.
In sintesi: non solo il nuovo BTP a 10 anni in asta domani 28 ottobre protegge dalla perdita di potere di acquisto del capitale, ma non è affatto detto che le successive emissione possano esitare rendimenti così alti.
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Qualcuno dice che è meglio prendere in considerazione che l’era delle cedole stellari per i titoli di stato non è che poi possa durare in eterno….