Specifiche asta 30 gennaio 2025
Pioggia di emissione nell'asta BTP - CCTeu del 30 gennaio 2025 (www.risparmioggi.it)

Sul fronte aste titoli di stato il mese di gennaio si chiuderà con una emissione bella pesante sia per quello che riguarda il numero dei titoli partecipanti che per quello che riguarda l’ammontare.

In asta il 30 gennaio andranno infatti tre titoli a medio e lungo termine di varia lunghezza più un CCTeu. I tre BTP staccano ovviamente una cedola mentre il CCTeu ne è privo essendo legato all’andamento dei tassi. In tutti e quattro i casi si tratterà di tranche di titoli già in corso di negoziazione. Non è quindi prevista alcuna nuova emissione. Ciò ha anche un risvolto positivo della medaglia: essendo i BTP (e il CCTeu) quotati sul secondario, si possono già avere precisi scenari di rendimento. Perchè a conti fatti è sempre quello che interessa gli investitori quando si parla di aste di titoli di stato: i possibili rendimenti.

Parleremo di questo nella seconda parte dell’articolo, prima presentiamo rapidamente le caratteristiche dell’asta BTP del 30 gennaio 2025.

Le caratteristiche dell’asta BTP del 30 gennaio 2025

Muovendosi nella curva della scadenza, il BTP più corto tra quelli in asta il 30 gennaio è quello in scadenza l’1 ottobre 2029 identificato dall’ISIN IT0005611055. Quella in emissione sarà la nona trance ma attenzione a considerare “anziano” questo titolo. In realtà l’emissione originaria risale allo scorso mese di settembre. Parliamo quindi di un titolo che è stato una sorta di presenza fissa nelle aste dei mesi scorsi. Questo BTP a 5 anni stacca una cedola del 3% e verrà collocato per un ammontare compreso tra 2,5 e 2,75 miliardi di euro. Se a ciò si aggiunge anche il 20% dell’asta supplementare e immaginando (come sarà) che tutto l’importo offerto verrà allocato, se ne deduce che alla fine il Tesoro tra asta e supplementare collocherà 3,3 miliardi del BTP a 5 anni scadenza 1 ottobre 2029.

Salendo di scalino, ci sarà poi l’11esima tranche del BTP a 10 anni scadenza 01 febbraio 2035 ISIN IT0005607970. Anche in questo caso parliamo di un titolo giovane con emissione originaria che risale all’agosto 2024. La cedola staccata del 3,85% è significativa ma è anche espressione dell’avvio del taglio dei tassi BCE. Per farla breve lo stesso titolo piazzato nell’anno precedente, quando il costo del denaro era più alto, avrebbe avuto ben altra componente fissa. Ad ogni modo di questo BTP il Tesoro punta a collocare tra 1,5 e 2 miliardi di euro più sempre l’ammontare supplementare in questo caso pari 300 milioni di euro.

Ha più o meno la stessa scadenza del BTP a 10 ma è stato emesso molto prima, terzo titolo a medio e lungo termine protagonista dell’asta del 30 gennaio: il BTP scadenza 01/03/2035 ISIN IT0005358806. Si tratta di un titolo con una vita residua di 10 anni che venne collocato per la prima volta nel settembre 2018. Si tratta quindi di un BTP che nasce come a 15 anni. Arrivato alla sua 14esima tranche stacca una cedola annua del 3,35%. Il range di emissione è stretto (tra 1 e 1,5 miliardi massimo) ma c’è da aggiungere i 300 milioni dell’asta supplementare.

Considerando i tre BTP nel loro insieme, l’ammontare totale di emissione è pari a 6,25 miliardi a cui ci aggiunge un 20% di asta supplementare. Il Tesoro intende partire in quinta nel progetto di soddisfacimento del fabbisogno di debito pubblico per il 2025.

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Impatto riunione BCE sugli scenari di rendimento?

E adesso veniamo ai rendimenti attesi. Tutti e tre i BTP in asta il 30 gennaio sono sul MOT e quindi abbiamo indicazioni di prezzo ben precise.

Il BTP a 5 anni nel giorno della vigilia dell’emissione prezza a 100,29, appena sopra la pari e corrisponde un rendimento effettivo a scadenza lordo del 3% ossia il valore della cedola medesima. Non è male (anche se ovviamente un anno fa questa percentuale sarebbe stata di più). Investitori con orizzonte temporale stretto possono comprarlo in asta garantendosi una cedola fissa fino al 2029. Dando per scontato il ribasso dei tassi, il prezzo di questo BTP ora disponibile alla pari dovrebbe salire nei prossimi anni con conseguente calo del rendimento effettivo. Ciò significa che potrebbe essere venduto in anticipo rispetto alla scadenza realizzando un guadagno. Essendo la duration modificata del 4,23, il prezzo di questo BTP può salire fino a 104,2 nel giro di un anno. Già in quel momento ci potrebbe essere un discreto guadagno.

Il BTP a 10 anni quando mancano 24 ore all’asta prezza a 102 con un rendimento effettivo a scadenza lordo del 3,64% che scende ad un netto del 3,16%. La duration modificata è pari a 8. Anche in questo caso lo scenario è quello di un ribasso dei rendimenti come effetto del rialzo del prezzo. Alla scadenza del benchmark manca tantissimo e quindi comprare questo titolo significa impegnarsi per un bel pò a meno che non si opti per l’uscita anticipata.

Per finire c’è il BTP a 15 anni che oramai ha una residua di 10 anni. Sul secondario il BTP IT0005358806 scambia sotto la pari a 98 centesimi circa per un rendimento effettivo a scadenza del 3,61% e duration dell’8,2. Da inizio anno questo titolo è sempre stato sotto la pari fino a scendere anche fino a 96,52. Nonostante sia stato emesso nel 2018, la vita residua è piuttosto lunga ed è poco adatto all’investitore medio italiano.

Considerando gli senario di rendimento su tutti e tre i BTP in asta, viene spontaneo tenere conto nella valutazione anche dalla quasi concomitante riunione BCE. Proprio giovedì, infatti, l’EuroTower riunisce il board. L’ipotesi condivisa da tutti gli analisti è quella di un taglio del tasso di deposito di 25 punti base al 2,75% con ulteriore stima di ulteriore riduzione di 25 punti a trimestre.

Strumenti e risorse specifiche:

Anche il CCTeu 2030 nell’asta del 30 gennaio 2025

Il quarto protagonista dell’asta del 30 gennaio sarà il CCTeu scadenza 15/04/2033 e IT0005620460. Questa tipologia di titoli di stato non paga cedola e quindi il rendimento è legato al movimento dei tassi di mercato. Emesso per la prima volta lo scorso ottobre, il CCTeu è arrivato alla sua terza tranche e sarà collocato per un ammontare tra 2,25 e 2,75 miliardi di euro.

Attualmente sul secondario il titolo scambia alla pari con rendimento del 3,77% lordo da cui però va detratto il tasso di riferimento ossia lo spread dell’1,1% sul 3,064% di Euribor a 6 mesi (tasso annualizzato 4,164%). Si scende quindi all’1,1%, nettamente sotto al rendimento del corrispondente BTP classico. Questa situazione è tipica dei CCTeu in generale e nel caso specifico dell’ISIN IT0005620460, quella differenza tra i due rendimenti è semplicemente la stima di andamento dell’Euribor a sei mesi per la durata del titolo ossia fino al 2033.

Per il CCTeu in oggetto il MEF offrirà un ammontare compreso tra 2,25 e 2,75 miliardi più il 15% aggiuntivo dell’asta supplementare ossia 412,5 milioni aggiuntivi.