L’argomento del riciclaggio è stato recentemente affrontato dalla Suprema Corte di Cassazione italiana. Nel contesto delle frodi informatiche, è emersa una sfumatura legale che riguarda la gestione del conto corrente. Ecco quale reato si potrebbe commettere.
I soldi degli altri sul tuo conto corrente? Potrebbe essere reato
Il 6 luglio 2023, la Sezione Seconda della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29346/2023, ha chiarito con precisione la condotta che rientra nel delitto di riciclaggio. Si sottolinea che chiunque usi il proprio conto corrente per mascherare la provenienza illecita di fondi, derivanti da atti fraudolenti, si rende colpevole di tale reato.
La chiave della sentenza risiede nella nozione di “provenienza delittuosa“. Quando un individuo, senza essere direttamente coinvolto nel delitto originale, facilita il trasferimento di fondi derivanti da frodi informatiche, diventa automaticamente parte di un reato ulteriore: il riciclaggio.
L’azione di far fluire fondi illeciti attraverso conti bancari altrui viene vista quindi come un tentativo di “pulire” quei fondi. Questa condotta si colloca dopo l’atto fraudolento iniziale e ha l’obiettivo di nascondere la vera origine del denaro.
LEGGI ANCHE >>> Attento a questi movimenti sospetti sul conto corrente: cosa rischi
Cos’è il reato di riciclaggio
Il reato di riciclaggio si verifica quando vi è un tentativo di dissimulare la provenienza illecita di denaro o altri beni. L’accettazione di questi fondi, pur sapendo o dovendo sapere della loro origine criminale, è sufficiente per configurare il reato.
Recenti sviluppi legislativi, come l’articolo 4 del Dlgs n. 21/2018, hanno introdotto nuove dimensioni nella materia, come il reato di “trasferimento fraudolento di valori“. Ciò mette in luce la complessità della normativa relativa al riciclaggio e alla frode informatica.
Analizzando sentenze precedenti, come quella n. 38141/2022, emergono dettagli sulla natura del reato di riciclaggio. Una chiara distinzione viene fatta tra il contributo diretto al delitto originale e le azioni successive, che potrebbero rientrare nella definizione di riciclaggio.
Conto corrente usato per altri: il reato di riciclaggio e le conseguenze delle frodi informatiche
Le frodi informatiche, specialmente attraverso tecniche come “man in the middle”, possono generare profitti ingiusti. La Corte ha rilevato che il vero reato si verifica non quando il denaro viene sottratto, ma quando viene “pulito”, rendendo difficile identificare la sua provenienza illecita.
TI POTREBBE INTERESSARE >>> Quanti soldi tenere sul conto corrente oggi: alternative dove parcheggiare la liquidità
Le implicazioni della sentenza
La sentenza n. 29346/2023 stabilisce un precedente importante: chi aiuta, anche indirettamente, a nascondere la provenienza illecita di denaro proveniente da frodi informatiche è colpevole di riciclaggio. Questa decisione rafforza ulteriormente l’importanza della trasparenza nelle transazioni finanziarie e pone una maggiore responsabilità sui titolari di conti correnti.