Il panorama delle auto aziendali e dei fringe benefit sta attraversando una fase di notevoli cambiamenti con le novità introdotte per il 2025. In questo articolo analizzeremo le principali modifiche, il regime transitorio adottato e le implicazioni per il rinnovo delle flotte aziendali.
Auto aziendali e fringe benefit 2025: nuove regole e regime transitorio
Recentemente, la Camera ha salvato temporaneamente le auto aziendali dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla Manovra 2025. La commissione Attività produttive ha approvato un emendamento che istituisce un regime transitorio valido fino a giugno 2025, che esenta le auto ordinate entro il 31 dicembre 2024 e consegnate entro giugno 2025 dal nuovo onere fiscale. In pratica, per quei veicoli la tassazione continuerà a basarsi sul criterio precedente, che valutava la percentuale del costo chilometrico in funzione delle emissioni di CO₂, anziché sul tipo di alimentazione.
Impatto sul rinnovo delle flotte aziendali
Il nuovo regime fiscale ha avuto un effetto immediato sulle decisioni strategiche delle aziende. Secondo un recente sondaggio presentato durante l’11° edizione del Fleet Motor Day, circa quattro fleet manager su dieci hanno deciso di posticipare il rinnovo del parco auto. In sostanza, le imprese stanno optando per prolungare la vita dei contratti attualmente in essere, in attesa di una maggiore chiarezza normativa o di eventuali ulteriori modifiche nel secondo semestre dell’anno.
Questa scelta si accompagna a una forte pressione sui canoni di noleggio, che sono destinati ad aumentare. Infatti, la nuova disciplina prevede coefficienti differenti in base al tipo di alimentazione:
- Benzina e diesel al 50%;
- Ibride plug-in al 20%;
- Veicoli elettrici solo al 10%.
Quindi, sebbene la misura favorisca l’adozione di soluzioni a basse emissioni, essa penalizza notevolmente il rinnovo delle flotte con veicoli tradizionali e persino alcune full-hybrid, i cui vantaggi ambientali non vengono riconosciuti pienamente.
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Quale visione per il futuro?
L’adozione del nuovo sistema fiscale ha innescato una revisione profonda delle strategie adottate dai fleet manager. Dallo studio “Caro Fisco ti scrivo” emerge che oltre l’11% delle aziende ha già avviato procedure di rinegoziazione con le società di noleggio per modificare la motorizzazione dei veicoli e orientarsi verso soluzioni più vantaggiose sotto il profilo fiscale. Inoltre, circa il 22% ha deciso di prorogare i contratti attuali per sfuggire agli impatti della nuova normativa, mentre un altro 22% intende continuare a mantenere le full-hybrid nonostante la penalizzazione fiscale.
Questo cambio di rotta porta a una ridefinizione della composizione delle flotte aziendali: nel medio termine, ci si aspetta una graduale diminuzione delle vetture a carburante tradizionale, a favore di quelle elettriche e ibride plug-in che offrono maggiori vantaggi fiscali. Tuttavia, si nota una certa cautela anche sul fronte delle soluzioni full-hybrid, considerate ancora una via concreta verso la decarbonizzazione, ma attualmente penalizzate dalle nuove regole.
Alcuni operatori del settore avvertono che per sostenere i maggiori costi, le aziende potrebbero ridurre gli investimenti nel welfare dei dipendenti, trasformando così anche la struttura dei benefici offerti. Questa situazione ha attirato l’attenzione di istituzioni e associazioni, come Aniasa e Unrae, che continuano a monitorare attentamente l’impatto sul mercato automobilistico e fiscale.