Monte dei Paschi di Siena ha completato con successo il collocamento di un nuovo bond senior preferred unsecured a 6 anni anni per un ammontare pari a 750 milioni di euro. La domanda è stata pari a 2,4 miliardi di euro e proprio grazie all’ottimo riscontro l’emittente ha potuto abbassare le indicazioni iniziali di spread. La nuova obbligazione MPS è stata emessa a valere del Programma Euro Medium Term Notes e ha evidenziato un costo del funding inferiore rispetto a quello ottenuto da una precedente obbligazione sempre del tipo senior preferred. Una buona notizia per l’emittente che vede così confermato il suo appeal sul mercato reso più solito sia dal miglioramento della situazione finanziaria e patrimoniali che dalle progressive cessioni operate dal Tesoro sulla sua quota di maggioranza nell’ambito del processo di privatizzazione della banca toscana.
Focus però sulle nuove obbligazioni MPS 2030 perchè se è vero che l’emissione era indirizzata solo agli istituzionali, è altrettanto vero che comunque il risultato interessa anche agli investitori retail non fosse altro per saggiare lo stato di salute della banca.
Nuove obbligazioni MPS 2030: le caratteristiche in dettaglio
Il nuovo bond MPS ha scadenza 2030 ma prevede la possibilità per l’emittente di esercitare l’opzione call dopo 5 anni. La cedola riconosciuta agli obbligazionisti è pari al 3,625% mentre il prezzo di re-offer è pari al 99,565%, valore che corrisponde ad uno spread di 145 punti base rispetto al tasso mid-swap di riferimento. In avvio del processo di collocamento, Monte dei Paschi aveva fornito un’indicazione iniziale di spread pari a 180 punti base.
A seguito della forte domanda da parte dei compratori istituzionali c’è stato quindi un significativo abbassamento del prezzo re-offert e di conseguenza della cedola, segnali inequivocabili della disponibilità del mercato ad essere anche meno remunerato pur di aggiudicarsi il nuovo bond MPS.
Il rating della nuova emissione obbligazionaria MPS è:
- Ba2 per Moody’s
- BB+ per Fitch
- BB(High) per Morningstar DBRS
La domanda da parte degli istituzionali è stata così ripartita per area geografica:
- Regno Unito e Irlanda: 49%
- Italia: 30%
- Francia: 9%
- Germania, Austria e Svizzera: 5%.
La borsa di listino dell’obbligazione sarà quella del Lussemburgo.
Il segnale arrivato dalle nuove obbligazioni MPS 2030
Nel mese di marzo la banca toscana aveva collocato con successo un bond sempre del tipo Senior Preferred ma a 5 anni di durata invece che 6. Questa emissione aveva strappato uno spread pari a 205 punti base, praticamente 60 basic point in più rispetto al nuovo bond. Il prezzo re-offer fu ovviamente diverso e la cedola riconosciuta agli obbligazionisti fu più alta. Il fatto che lo spread fosse stato maggiore è il segnale che la banca, a seguito delle ultime vicissitudini che l’hanno vista protagonista e dello stesso andamento in borsa del suo titolo, riesce ora a finanziare il suo debito ad un costo più basso. E’ sempre una buona notizia quando il costo del funding di un emittente intraprende un trend ribassista in quanto segnale di fiducia da parte del mercato.
A proposito di funding, con la nuova emissione 2030 i target previsti nel Piano Industriale 2024-2028 continuano ad essere centrati come da programma. Non solo, ma il fatto che gli ordini per il bond MPS a 6 anni siano arrivati da aree geografiche differenti, è la conferma che la banca toscana non ha più alcuna difficoltà ad accedere a mercati internazionali. Insomma i segnali di fiducia che arrivano da Siena sono molteplici.