aste titoli di stato febbraio 2025
Aste BOT BTP BTP Più febbraio 2025 (www.risparmioggi.it)

Febbraio sarà il mese di più corto dell’anno solo per il calendario “civile” ma per quello delle emissioni di titoli di stato sarà un mese lunghissimo e soprattutto molto concentrato. Ai canonici cinque appuntamenti mensili (due con i BOT, due con le emissioni medio e lungo termine e uno con la combo BTP Short Term e BTP€I, infatti, si affiancherà il collocamento del primo BTP Più della storia. In tutto, quindi, i giorni caldi con le aste saranno sei.

Se a ciò si aggiungono però i cinque giorni canonici dedicati alle comunicazioni del MEF e l’atteso annuncio del Tesoro sui tassi cedolari del nuovo BTP Più, è possibile individuare altri sei giorni caldi. In pratica su un mese di 28 che si riduce a 20 lavorativi, ben 12 giorni saranno monopolizzati, in modi e forme diverse, dai titoli di stato. Anzi, a voler essere rigorosi, i giorni diventano ben 16 visto che l’emissione del BTP Più non si terrà in un’unica giornata, come avviene per le aste classiche, ma in ben 5 sedute dal 17 al 21 febbraio 2025.

Insomma tra BOT, BTP, Short Term, BTP indicizzati all’inflazione europea e BTP Più, una vera e propria pioggia di emissioni si prospetta per il mese di febbraio. Dal suo punto di vista, il Tesoro, in appena quattro settimane, punta a dare un bel colpo al suo programma di soddisfacimento del fabbisogno di debito pubblico. L’investitore, però, potrebbe avere difficoltà ad orientarsi con tutti questi appuntamenti e quindi un racap delle date calde diventa di obbligo.

Aste BOT, BTP e BTP Più a febbraio 20215: le date da segnare sul calendario

Per ogni emissione classica, due sono le date da segnare sul calendario: quella di comunicazione dei dettagli dell’emissione (tipologia di titolo, scadenza, ISIN, cedola, range di collocamento) e quella dell’asta vera e propria. Ci sarebbe anche quella di regolamento ma si tratta di un appuntamento di tipo tecnico.

Il programma di febbraio si snoderà in modo simile a quello di tutti gli altri mesi: si apre con la prima asta BOT riservata al titolo annuale, a seguire la prima emissione medio e lungo termine, quindi la combinata BTP Short Term e BTP€I e a chiudere il mese la seconda asta BTP. Questo è ciò che avviene di solito, ma a febbraio in aggiunta a tutto questo ci sarà, come detto, anche la prima emissione del BTP Più che avrà due fasi calde: quella di comunicazione dei tassi cedolari e poi tutto il periodo di asta.

Ecco allora quali saranno le date da segnare sul calendario:

  • 7 febbraio: comunicazione prima asta BOT
  • 10 febbraio: comunicazione prima asta BTP
  • 12 febbraio: prima asta BOT
  • 13 febbraio: prima asta BTP
  • 14 febbraio: comunicazione tassi minimi garantiti BTP Più
  • 17-21 febbraio (emissione nuovo BTP Più, termine ore 13 del 21 febbraio)
  • 20 febbraio: comunicazione Short Term e BTP€I
  • 21 febbraio: comunicazione seconda asta BOT
  • 24 febbraio: comunicazione seconda asta BTP
  • 25 febbraio: asta Short Term e BTP€I
  • 26 febbraio: seconda asta BOT
  • 27 febbraio: seconda asta BTP

Come si può vedere da questo elenco, ci sono ben 16 date calde nel mese di febbraio (cinque più una riguardano il nuovo BTP Più). Il mese è praticamente monopolizzato dalle emissioni del Tesoro. Anzi, a voler essere più precisi, è a partire dalla seconda settimana fino alla quarta che si terranno la quasi totalità degli appuntamenti.

Risorse e strumenti utili sui temi trattati in questo paragrafo:

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BOT, BPT e BTP Più: febbraio congestionato ma per ora tutto confermato

Sul fronte comunicazioni MEF, il mese di gennaio si è chiuso con l’annuncio riguardate Scheda Informativa e FAQ relative al BTP Più. Non ci sono stati avvisi su possibili modifiche riguardanti il calendario di aste BOT, BTP, Short Term e BTP€I. Di conseguenza, almeno per adesso, è da intendersi tutto confermato come da programmi. Febbraio sarà si congestionato (lo si può dedurre dall’elenco del precedente paragrafo) ma il MEF punta a realizzare tutto senza problemi portando a casa il miglior risultato possibile ovvero un’ottima domanda da parte dei risparmiatori.

Il solo problema potrebbe essere quello della visibilità. L’emissione del BTP Più si terrà in una settimana, dal 17 al 21 febbraio (salvo chiusura anticipata) in cui non ci sono aste BOT e BTP in programma. L’unico accavallamento ci può essere il 20 e il 21 quando sono in programma le comunicazioni sull’asta Short Term/BTP€I e quella sull’asta di Buoni Ordinario del Tesoro. Ma si tratta solo di una combinazione parziale con gli annunci e quindi il possibile effetto disturbo è molto basso.

L’impressione è che il MEF si sia voluto ritagliare una settimana-buca espressamente riservata al nuovo titolo retail per garantire al BTP Più il massimo della visibilità possibile. Anche la data in cui saranno annunciati i tassi cedolari minimi (e l’ISIN), il 14 febbraio, è vuota. Si tratta inoltre di un venerdì e ciò garantirà ancora più protagonismo al BTP Più.

Insomma a rimetterci in appeal potrebbero alla fine essere solo i canonici del mese e quindi BOT, BTP e combo Short Term/BTP€I. Questo perchè i rendimenti sono anche in discesa e, soprattutto nel caso dei Buoni Ordinari del Tesoro, oramai la linea è bella tracciata. I BOT semestrali, protagonisti della seconda asta del mese, sono quelli più svantaggiati in assoluto. Il collocamento del BOT scadenza 31 luglio 2025 avvenuto a fine gennaio scorso, infatti, ha evidenziato un forte ribasso dei rendimenti tanto che questa lunghezza è tornata ad essere una soluzione per parcheggiare liquidità e non per investire. E’ plausibile che la discesa possa proseguire anche nell’asta del 26 febbraio e di conseguenza questo appuntamento possa venire per certi versi “snobbato” visto che nei giorni precedenti tutta l’attenzione sarà per il BTP Più.

Come puoi preparati all’emissione del BTP Più

Attendi la comunicazione MEF sui tassi cedolari minimi: sarà rilasciata venerdì 14 febbraio ma già ora puoi farti un’idea con le previsioni su cedola e rendimento del nuovo BTP Più. Il punto forte del titolo retail è il rimborso anticipato garantito del capitale: scopri quanto conviene dopo 4 anni.