BTP Più cedole e put
Convenienza BTP Più sotto esame (www.risparmioggi.it)

La cedola del BTP Più è stata svelata venerdì dal MEF e ora ci sono tutti gli elementi necessari per capire se e quanto è conveniente il nuovo titolo retail. Come oramai arcinoto, i tassi minimi garantiti del BTP Più saranno pari al 2,8% lordo per i primi 4 anni di durata del titolo per poi salire al 3,6% a partire dal 2029 e fino alla scadenza del 2033. Resta “salva” la possibilità che il MEF incrementi le cedole in chiusura del collocamento anche se, precedenti del BTP Valore alla mano, lo scenario prevalente non è questo ma quello della conferma.

Le ipotesi basi su cui proveremo a capire se il Btp Più conviene (e quanto nel caso) sono due:

  • i tassi cedolari finali sono coincidenti con quelli minimi garantiti (2,8% + 3,6%)
  • dopo 4 anni può essere richiesto il rimborso anticipato esercitando la put (e quindi rinunciando alla componente +3,6%)

E per quello che riguarda la dinamica dei tassi di interesse BCE? Fosse stato un paio di mesi fa era impensabile non inserire tra le ipotesi base quella sull’evoluzione del costo del denaro. Oggi non è più pensabile farlo. E’ vero la BCE ha come tracciato un solco di ribasso sui tassi ed è altrettanto vero che con tutta probabilità nel corso del 2025 ci saranno altre sforbiciate a suon di 25 punti base ma poi, quindi già nel 2026, tutto diventa un grande punto interrogativo perchè che la guerra dei dazi potrebbe far schizzare anche l’inflazione dell’Eurozona e in tal caso addio taglio.

Per farla breve: l’irruzione sulla scena della variabile Trump e la guerra commerciale hanno reso complicatissimo delineare stime sull’andamento del costo del denaro anche da qui a un paio di anni.

Detto molto chiaramente: non è possibile delineare ciò che accadrà ai tassi tra 8 anni ma neppure tra 4 forse neanche tra 2!

In questo contesto, la possibilità di uscire prima con il capitale nominale è forse il più grande asso nella manica del BTP Più.

Cedola BTP Più conviene? La comparazione con il BTP ordinario

Quanto conviene la cedola del BTP Più? Sui gruppi social dedicati agli investitori c’è una marcata divisione tra chi si attendeva di più nei primi 4 anni e chi invece pensava ad un tasso più alto negli ultimi 4. Minoritaria la componente di chi, tutto sommato, è rimasto soddisfatto. In generale quindi il 2,8% + 3,6% (3,2% medio) annunciato dal Tesoro non ha soddisfatto più di tanto.

Questo è un pò la reazione di pancia perchè analizzando l’andamento dei BTP pari durata sul secondario si può subito notare come, in fin dei conti, tutto sia andato come doveva.

Allo stato attuale dei fatti, il rendimento dei BTP quotati sul MOT e in scadenza a inizio 2033 è pari pari quello medio del BTP Più. Senza girarci attorno ad ora la cedola totale del BTP Più è del tutto neutra, nè a premio e e nè a sconto rispetto a quella del BTP ordinario in scadenza nel 2033. Ovviamente sarà poi necessario vedere cosa accadrà nel corso della quotazione del titolo retail sul MOT ma in fase di emissione tasso cedolare (medio) e rendimento sono la stessa cosa e quindi la comparazione è molto semplice da fare.

Il discorso cambia se come cedola si considera solo quella dei primi 4 anni ossia il 2,6%. In tal caso la comparazione andremo a farla con il BTP ordinario che scade nel 2029. Qui c’è uno scostamento per quanto frazionale. Attualmente un BTP a 4 anni in scadenza nello stesso periodo della put del BTP Più ha un rendimento più basso dello 0,1%. La prima cedola del BTP Più è a premio e questa è una buona notizia.

Anche noi ci attendevamo qualcosina in più per i primi 4 anni (nelle previsioni di un mese fa avevamo indicato il 3%) ma alla fine è andato così. In un mese tanto è cambiato e il 3% sarebbe stato troppo a premio visto il calo dei rendimenti dei BTP ordinari in scadenza nel 2029.

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Quando conviene la put dopo 4 anni?

Se il BTP Più al termine dei primi 4 anni quoterà attorno alla pari, allora la possibilità di richiamare il titolo sarà del tutto inutile. C’è appunto quel “se” a fare la differenza perchè nel caso opposto, ossia quotazione sotto la pari, allora la put sarà un grande asso nella manica per chi vuole disinvestire.

Senza dilungarci a lungo, il pricing sotto la pari sarà possibile solo con l’aumento dei rendimenti che, a sua volta, sarebbe un effetto del rialzo dei tassi BCE.

Detto questo e ragionando nell’arco dei 4 anni, se il BTP Più sul secondario dovesse valere sopra 100, la put sarebbe una zavorra e quindi meglio vendere sul secondario perchè ci sarebbe più guadagno e quindi il solo recupero del capitale nominale sarebbe una castrazione. Ma se il prezzo dovesse essere sotto 100 allora la put tornerebbe molto utile. Sotto questo punto di vista, quindi, l’opzione di rimborso del capitale nominale dopo 4 anni si configura semplicemente come una carta in più da giocare.

Insomma la put dopo 4 anni va contestualizzata e non è affatto semplice farlo.

Una cosa però è certa: ad oggi sul secondario non c’è di meglio tra i BTP in scadenza tra 4 anni e questa è una carta a favore del BTP Più (forse solo il BTP Valore)

E dopo 4 anni?

Non esercitando la put si entra in un terreno completamente minato. Impossibile ad oggi farsi un’idea sull’andamento dei tassi in un futuro così lontano. Ecco perchè l’orizzonte di investimento per tutti dovrebbe essere quello dei 4 anni, quello che accadrà dopo si vedrà dopo il 2029.

Approfondisci meglio ➡ BTP Più: conviene il rimborso anticipato dopo 4 anni?

Cosa puoi fare adesso?

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