Era il sorvegliato speciale dell’asta BTP di oggi 13 settembre 2022 e non ha deluso le aspettative. Parliamo del BTP scadenza 15 settembre 2046 e cedola del 3,25% che, a seguito del collocamento, ha strappato un rendimento superiore al 4%. Un livello che conferma una tendenza in atto da mesi e tendente a rafforzarsi progressivamente: l’aumento dei rendimenti dei titoli di stato italiani a fronte di una progressiva erosione del valore corrente.
Ma prima di fare qualsivoglia valutazione, vediamo quale è stato l’esito del collocamento della 19esima tranche del BTP settembre 2046 avvenuto oggi. I dati seguenti sono quelli contenuti nella comunicazione del MEF:
- richieste pari a 2,18 miliardi di euro a fronte di un ammontare massimo di 1,5 miliardi di euro
- rapporto di copertura pari a 1,45
- prezzo di aggiudicazione: 88,55
- regolamento BTP in pubblicazione il 15 settembre 2022
- ammontare complessivo del BTP 2046 ad oggi circolazione: 17,9 miliardi di euro
Rendimento BTP 2046: a quanto ammonta
Sulla base del prezzo di aggiudicazione riportato nel precedente elenco, il rendimento lordo complessivo del BTP scadenza 15 settembre 2046 è stato fissato al 4,033%. Considerando la tassazione BTP in vigore, tale valore corrisponde ad un rendimento netto del 3,586%. Il dato percentuale è allineato a quelle che erano le stime della vigilia.
Sul secondario, il prezzo ufficiale di questo titolo di stato è di poco superiore ad 88. Consultando il grafico, si può notare come sia la performance da inizio anno che quella su base annua siano molto pensati. I prezzi hanno perso il 30% da inizio anno e oltre il 34% rispetto ad un anno fa. Più tranquilla la performance storica a 3 mesi che evidenzia un calo del 3,5%.
BTP 2046: cosa fare adesso?
Come comportarsi se si ha in portafoglio il BTP 2046? Considerando la scadenza e la durata residua, il BTP 2046 potrebbe essere rivenduto ad un prezzo più alto prima della scadenza. Buona idea ma oggi il titolo è sotto la pari e quindi bisogna attendere tempi migliori.
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Sarebbe necessario un ribasso dei tassi di riferimento della BCE per poter spingere il prezzo del titolo di stato sopra la pari. Ipotesi affascinante ma oggi tutte le previsioni sono per una serie di rialzi del costo del denaro (anche consistenti).
E allora forse la strada migliore è quella di attendere ancora un pò anche perchè l’Italia non è costretta solo a fare i conti con la complicatissima crisi internazionale ma ci sono anche le elezioni politiche del 25 settembre da tenere in considerazione. Per chi investe in titoli di stato è bene tenere un profilo più basso fino a quella data.