Il caro carburante continua a piegare le ginocchia alle famiglie italiane, su cui piovono rincari da ogni parte. Non solo benzina e diesel, ma anche spesa alimentare, senza dimenticare le bollette luce e gas, per le quali è in arrivo una nuova stangata nel terzo trimestre 2022. Per aiutare gli automobilisti, il governo ha deciso di prorogare fino al 2 agosto 2022 il taglio alle accise sui carburanti, ma mentre molti si aspettavano un nuovo sconto di ulteriori 5 centesimi, per un totale di 35 centesimi, la dura realtà è che lo sconto resta a 30 centesimi al litro e riguarda la benzina, il diesel, il gpl e il metano. Senza la proroga, dall’8 luglio in poi ai prezzi che vediamo oggi presso le stazioni di rifornimento avremmo dovuto aggiungere ulteriori 30 centesimi di euro. Così, in quelle stazioni dove la benzina è arrivata addirittura a 2,50 euro al litro, senza proroga dall’8 luglio si sarebbe dovuto pagare 2,8 euro al litro.
Sconto “inadeguato e insufficiente”
Le associazioni dei consumatori non ci stanno e hanno espresso il proprio disappunto e grande delusione, tutelando le condizioni economiche già precarie e molto indebolite delle famiglie medie italiane. Sul piede di guerra è l’Unione Nazionale Consumatori, rappresentata dal suo presidente Massimiliano Dona, che ritiene lo sconto “inadeguato”. Si tratta infatti di un taglio di soli 25 centesimi (+ Iva), che di certo non andrà a calmare la situazione, ma contribuirà a far durare l’agonia per un altro mese.
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Meglio di niente, certo, ma la proroga del governo tramite apposito decreto è vista più come un cerotto che come una soluzione che possa dare sollievo a lungo termine, soprattutto considerando che la misura, a parte un primo breve periodo, non ha portato grandi miglioramenti ai prezzi sul carburante, che si sono subito rialzati, di fatto vanificando quasi l’intervento.
Caro carburante: continuano le speculazioni, la denuncia di Dona (Unione Nazionale Consumatori)
“Non c’è pace per gli automobilisti”, esclama Dona. “Le speculazioni proseguono indisturbate, senza che nessuno intervenga. Anche se il rialzo settimanale non è da record, in soli 7 giorni un pieno di benzina da 50 litri sale di oltre 50 centesimi (0,53), uno di gasolio di 1,39 euro”. Praticamente, da quando è iniziata la guerra e nonostante il taglio del governo sulle accise, “un litro di benzina costa oltre 22 cent in più, con un rialzo del 12,1% pari a 11 euro e balzo del 18,1%, pari a 15 euro e 57 cent a rifornimento”.
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Da inizio 2022 l’incremento del costo della benzina è stato del 20,6% (17,72 euro per un pieno di 50 litri) per un totale di 425 euro su base annua. Per quanto riguarda il gasolio, l’aumento è stato del 28,3%, ovvero 22,43 euro a rifornimento, per una spesa annua di 538 euro. Per il presidente di Unione Nazionale Consumatori è un vero e proprio disastro. “È evidente che la proroga del Governo fino al 2 agosto è come cercare di svuotare il mare con un secchiello, se non si ferma prima questa pericolosa escalation dei prezzi, che ormai sono fuori controllo”. La soluzione? “Tornare ai prezzi amministrati”, oppure “ridurre l’Iva dal 22 al 10%, alzando anche il taglio delle accise di altri 10 centesimi”.