La tua banca o il tuo consulente finanziario ti hanno proposto di sottoscrivere dei certificati di investimento cash collect e proprio non hai idea di come funziona questo strumenti finanziario? Ti rassicuro dicendoti subito due cose: non sei il solo visto che ultimamente questa tipologia di certificati fa molta tendenza facendo leva sulla presenza di premi alla scadenza e in secondo luogo sei nel posto giusto perchè nei prossimi paragrafi ti spiegherò, in modo semplice e senza tecnicismi, come funzionano i cash collect e soprattutto quali sono i rischi di questo prodotto.
Indice
Che tipo di certificati sono i cash collect
Inquadriamo subito la tipologia di certificato di investimento in cui rientrano i cash collect. Essi sono lontano anni luce dai certificates a capitale garantito ossia quei certificati che garantiscono sempre il rimborso del capitale alla scadenza. Nei cash collect il rimborso dipenderà dal verificarsi di un certo evento alla scadenza. Se non c’è l’evento, non c’è rimborso della somma investita (perlomeno nella sua interezza).
Questo meccanismo identifica la specificità dei cash collect: si tratta di certificati di investimento a capitale condizionatamente protetto.
Ovviamente non c’è niente di male in tutto questo ma dovresti essere consapevole del meccanismo e soprattutto del fatto che il cash collect nulla centrano con i certificati a capitale garantito.
Come funzionano i cash collect certificati
Visto che il rimborso del capitale investito è soggetto a condizioni non deve stupirti il fatto che il funzionamento dei cash collect sia più complesso.
Il principio alla base del prodotto è sempre lo stesso dei certificati ossia la possibilità di investire su un certo sottostante che può essere un titolo azionario, un indice, una certa valuta e così via.
La specificità è invece la distribuzione di premi o cedole periodiche che sono espresse in percentuale rispetto al capitale investito. Tali premi possono essere sia incondizionati che condizionati a seconda se prescindono dal valore del sottostante alla data di valutazione del certificato oppure se sono invece legati al valore del sottostante. In questo secondo caso, il premio scatta se il valore è almeno pari o superiore al livello rappresentato dalla barriera premio.
Nel momento in cui il cash collect scade e l’attività sottostante ha un valore uguale o superiore al livello fissato al momento dell’emissione, riceverai il capitale investito più il premio previsto ma se invece il sottostante alla scadenza dovesse essere ad un livello più basso rispetto a quello pre-fissato, allora subirai una perdita visto che ti verrà rimborsato un importo correlato con l’andamento del sottostante (che ovviamente non è positivo visto che non ha centrato gli obiettivi pre-fissati). Questo livello che già conosci al momento della sottoscrizione è la barriera di protezione del capitale.
Le parole da ricordare per capire il funzionamento dei cash collect sono quindi due: barriera premio e barriera di protezione del capitale. Concettualmente si tratta più o meno della stessa cosa ma la prima riguarda il valore del sottostante alla data di valutazione periodica mentre la seconda il valore del sottostante alla scadenza. In entrambi i casi i premi che scattano sono condizionati nel senso che al di sotto dei due livelli niente premio (primo caso) e niente protezione del capitale investito (secondo caso).
Attenzione alle caratteristiche della barriera di protezione del capitale
Se fin qui ti è tutto chiaro, allora aggiungo un altro elemento che può fare tanto la differenza: la natura della barriera di protezione. Essa può essere duplice: o continua oppure moderata. Nel primo caso NON sono ammesse discese al di sotto del livello indicato in fase di sottoscrizione durante tutta la vita del certificato (quindi se anche ce ne dovesse essere solo una salterebbe subito la protezione del capitale) mentre nel secondo è fondamentale che SOLO alla scadenza il livello sia pari o superiore a quello indicato per poter godere della protezione più il premio.
Tecnicamente si parla di barriera americana e barriera europea ma a te questa distinzione interessa poco. Quello che devi sapere è che la prima tipologia è un capestro mentre la seconda è molto più gestibile.
E la barriera autocall?
Sui fogli informativi del tuo cash collect potresti aver letto un terzo termine avente a che fare sempre con le barriere: barriera autocall.
Di grazia, di cosa si tratta?
Semplicemente è quel livello del sottostante a cui l’emittente richiamerà il certificato ovviamente rimborsandotelo. Il richiamo significa la fine pagamenti delle cedole e di eventuali premi finali condizionati. Tecnicamente la barriera autocall è espressa come percentuale rispetto allo strike (ossia al prezzo di rilevazione iniziale) ed è compresa tra il 90% e il 100% dello strike stesso. Il momento dell’attivazione della barriera autocall è indicato nei fogli informativi.
Dinanzi alla barriera di autocall non puoi fare praticamente nulla. Essa scatta e te la subisci. Diciamo che è una forma di tutela dell’emittente per evitare che l’evoluzione sia troppo sfavorevole a lui. Altro non ti serve sapere.
I certificati cash collect hanno “memoria”
Cosa è l’effetto memoria dei cash collect? Non è detto che lo trovi sempre. In tanti cash collect non è previsto ma in molti si. E allora devi sapere cosa è e come funziona.
Te lo spiego rapidamente. Si tratta di un meccanismo attraverso il quale puoi accumulare tutti i premi precedentemente non incassati. Ovviamente non perchè tu ti sia dimenticato di farlo ma perchè i premi non sono stati pagati non essendoci le condizioni. L’effetto barriera scatta se, a qualsiasi data di valutazione periodica, sono soddisfatte le condizioni per ricevere il premio. In quel momento il certificato mostra di avere memoria lunga e paga anche i premi vecchi, tutto assieme quindi.
Ti faccio un esempio per aiutarti a capire l’effetto memoria. Se il cash collect prevede che la condizione di scadenza anticipata si verifichi alla terza data di rilevazione intermedia, tu incasseresti ovviamente il premio relativo a quella data ma anche i premi che non sono stati pagati per mancato raggiungimento delle condizioni nelle due rilevazioni intermedie precedenti.
I certificati cash collect con effetto memoria ti possono aiutare a recuperare.
Un esempio semplificato di cash collect per capire meglio
Tra premi, cedole, prezzo barriera, (livello) barriera di protezione, barriera autocall, effetto memoria, i concetti da ricordare su come funzionano i cash collect sono troppi?
A parte che alla fine di questo articolo troverai un comodo glossario dei certificates autocall, ma per aiutarti a comprendere come funzionano nella pratica, penso non ci sia niente di meglio che un esempio.
Immagina di aver comprato un certificato di investimento cash collect con sottostante azioni Unicredit. Il certificato ha scadenza 1 anno, prezzo di emissione 100€, valore di riferimento iniziale X (è il prezzo delle azioni Unicredit), 5 premi condizionati e 7 incondizionati pari all’1,2%, pagamento dei premi condizionati e non ogni 15 del mese (in tutto i premi sono 12), premio a scadenza dell’1,2% e per finire livello barriera pari all’80% di X ossia del valore iniziale di riferimento.
I dati di partenza sono tantissimi e possono confonderti. Per capire come funziona questo certificato, ti isolo in un elenco le sue principali caratteristiche:
- il tuo certificato di investimento ha durata 1 anno (12 mesi)
- il punto di riferimento del certificato è il prezzo delle azioni Unicredit (sottostante)
- X è il prezzo strike ossia il valore di partenza registrato alla data di emissione del cash collect
- alle date previste (15 di ogni mese) scattano i 5 premi condizionati e i 7 incondizionati. Grazie ai primi riceverai sempre l’1,2% in più e potresti ricevere anche l’1,2% previsto da quelli condizionati se il valore del certificato, alla specifica data di rilevazione, fosse superiore o almeno pari all’80% del prezzo iniziale delle azioni Unicredit (prezzo barriera)
- alla scadenza si aprono due possibilità: se il prezzo delle azioni Unicredit è superiore del livello barriera (ossia almeno l’80% di X) allora riceverai il prezzo di emissione ossia i 100€ + l’1,25% ma se invece il prezzo più basso dell’80% (barriera di protenzione), allora non solo perderesti il premio finale dell’1,2% ma non avresti neppure diretto alla protezione del capitale investito. Senza fare tanti giri in questo secondo caso hai una perdita il cui ammontare è dato dal ribasso registrato dalle azioni Unicredit rispetto al prezzo di partenza.
Per semplificare al massimo, in questo esempio non ho considerato l’effetto memoria e il prezzo barriera coincide con la barriera di protezione del capitale.
Certificati cash collect piccolo glossario riassuntivo
Nell’elenco seguente è riportata la terminologia dei certificati di investimento cash collect. Il glossario non è esaustivo e inoltre alcuni di questi termini potrebbero essere denominati in modo diverso a seconda dell’emittente. Controllare sempre KID e fogli informativi.
- EMITTENTE: la banca o comunque l’istituzione finanziaria che emette il certificato
- SOTTOSTANTE: l’asset reale da cui dipende il valore del certificato. Può essere di varia natura (azioni, indici, materie prime, valute, ect). Ci possono essere più sottostanti nelle stesso certificato (in tal caso il livello di complessità sale)
- ISIN: identificativo alfa-numerico unico del certificato
- STRIKE O VALORE INIZIALE: è il prezzo iniziale dell’attività sottostante alla data di emissione del certificato stesso
- PREZZO BARRIERA: valore del sottostante al di sotto del quale non si incassano i premi condizionati periodici
- BARRIERA DI PROTEZIONE: valore del sottostante al di sotto del quale non c’è la protezione del capitale investito all’inizio (può essere uguale o no al prezzo barriera)
- SCADENZA: data in cui il certificato scade. Fondamentale perchè è il riferimento temporale della barriera di protezione
- PREMI INCONDIZIONATI: l’ammontare è già indicato in termini percentuali nei fogli informativi, scattano periodicamente indipendentemente dall’andamento del prezzo del sottostante
- PREMI CONDIZIONATI: anche essi indicati nei KID scattano periodicamente se l’andamento del sottostante alla data di valutazione è pari o superiore al prezzo barriera. Se non scattano possono essere poi richiamati tutti assieme laddove il certificato preveda l’EFFETTO MEMORIA
- PREMIO A SCADENZA: ossia il premio distribuito a scadenza nel caso in cui il sottostante alla data di valutazione finale sia pari o superiore al Livello Barriera
- BARRIERA AUTOCALL: percentuale rispetto allo stike che fa scattare il richiamo del certificato da parte dell’emittente. Non sempre prevista ma se ci dovesse essere il cash collect scadrebbe prime e il capitale verrebbe rimborsato con i premi maturati fin a quel momento.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa.
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