Certificati turbo e Contratti per Differenza (CFD) sono due prodotti derivati a leva che presentano alcune caratteristiche in comune a partire dalla possibilità di andare sia long che short ma anche tutta una serie di differenze. I primi sono forse meno popolari rispetto ai secondi ma solo perchè questi ultimi sono maggiormente trattati dai tanti broker online presenti sul mercato italiano. I turbo, invece, sono negoziabili solo su piattaforme selezionate e questo perchè richiedono un profilo tecnico di un certo livello che, nella maggior parte dei casi, i comuni broker non sono in grado di offrire. Fortunatamente c’è anche qualche broker che permette di fare trading sia con i CFD che con i certificati turbo e in entrambi i casi su una gamma molto vasta di asset sottostanti. Proprio grazie a questi broker è possibile confrontare direttamente turbo e CFD cogliendo sul campo le più importanti differenze tra i due prodotti.
Possiamo già anticipare che proprio grazie al confronto turbo VS CFD potrai capire perchè i due prodotti sono in realtà due diverse alternative per fare trading a leva. Ma quale è meglio preferire? Logicamente tutto dipende dallo stile di trading e dagli obiettivi dell’investitore. La buona notizia è che scegliendo il broker IG, uno dei pochissimi consentire la negoziazione su entrambi i prodotti, sei libero di usare gratuitamente un conto demo che mai come in questo caso costituisce davvero un valore aggiunto. Con il conto simulato, infatti, puoi capire se sei più un tipo da certificati turbo o da CFD. Tutto senza correre il rischio di perdere un solo euro.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo di differenza tra certificati turbo e CFD, spiegheremo quali sono i rischi di uno e dell’altro e per finire proveremo a capire quando è meglio investire con i turbo e quando con i Contratti per Differenza.
Cosa puoi fare subito per facilitare le lettura e la comprensione di questa breve guida? Aprire il conto virtuale IG (ecco la pagina ufficiale – registrazione gratuita). Con il simulatore potrai così procedere di pari passo affiancando teoria e pratica.
E ora possiamo iniziare.
Indice
Certificati turbo e CFD spiegati rapidamente
I certificati turbo sono un tipo di certificati di investimento contraddistinti della presenza della leva e per questo altamente speculativi. I turbo sono strumenti finanziari derivati che consentono agli investitori di amplificare i rendimenti (sia positivi che negativi) derivanti dalle variazioni di prezzo di un’attività sottostante, come un’azione, un indice, una materia prima, o una valuta. La leva finanziaria e il livello di knock-out o barriera sono le due caratteristiche essenziali dei turbo. La distanza tra il prezzo attuale del sottostante e il livello di knock-out influisce sulla leva del certificato: più vicina è la barriera, maggiore è la leva. La stragrande maggioranza dei turbo non presenta una data di scadenza specifica: la loro vita termina in modo automatico in caso di knock-out.
Anche i Contratti per Differenza (CFD, dall’inglese Contracts for Difference) sono strumenti finanziari derivati che consentono agli investitori di speculare sui movimenti di prezzo di un’ampia gamma di asset sottostanti, come azioni, indici, materie prime, valute o criptovalute, senza dover acquistare effettivamente il bene sottostante. Anche nel caso dei CFD la presenza della leva finanziaria è elemento caratterizzante. A prescindere dal sottostante, ogni CFD altro non è che contratto stipulato tra due parti (l’investitore e il broker) che prevede lo scambio della differenza di prezzo di un asset sottostante tra il momento in cui il contratto viene aperto e il momento in cui viene chiuso. Gli investitori guadagnano o perdono in base alla variazione di prezzo dell’asset sottostante. Per aprire una posizione è necessario depositare un margine iniziale, una percentuale del valore totale dell’operazione. Durante la durata del contratto, è necessario mantenere un margine di mantenimento: se il conto scende sotto questa soglia, il broker potrebbe richiedere un deposito aggiuntivo (chiamato margin call) o chiudere automaticamente la posizione. I CFD non hanno una data di scadenza e per effetto delle leva potrebbero anche causare una perdita superiore al margine stesso.
Condizioni, costi e commissioni dei turbo e dei CFD dipendono dal broker. Proprio per questo motivo, se il tuo intento è fare un confronto tra i due prodotti derivati dovresti fare un test con lo stesso broker. Su IG (ex IG Markets) trovi i Turbo24 per quello che riguarda i certificati turbo e migliaia di CFD.
Due curiosità che la dicono lunga sull’affidabilità di questo broker.
- IG è stato tra i primi in Italia a lanciare i CFD oramai oltre 30 anni fa
- IG ha replicato con i certificati: i suoi Turbo 24 sono stati tra i primi certificati di questo tipo in Italia
Differenze tra Certificati Turbo e CFD
Premesso che i certificati turbo e i contratti per differenza (CFD) sono strumenti derivati che permettono di speculare sui movimenti di prezzo di un asset sottostante senza possederlo realmente, ci sono almeno differenze in almeno 5 ambiti tra i due prodotti:
- struttura
- funzionamento
- costi
- rischi
- modalità di utilizzo
1 – Struttura del prodotto
La prima differenza tra turbo e CFD riguarda la struttura stessa del prodotto. I certificati Turbo:
- sono strumenti finanziari emessi da un intermediario (spesso una banca) e hanno caratteristiche predeterminate, come una leva fissa e un livello di knock-out.
- hanno un meccanismo di “barriera” o “knock-out”: se il sottostante tocca la barriera, il certificato scade anticipatamente e l’investitore può perdere tutto il capitale investito.
- la leva dipende dalla distanza tra il prezzo del sottostante e il livello di knock-out.
- presentano sempre un ISIN (numero internazionale di identificazione dei titoli) essendo quotati su mercati regolamentati
I Contratti per Differenza invece:
- sono stipulati direttamente tra l’investitore e il broker, senza scadenze predefinite.
- non hanno una barriera knock-out: l’investitore può chiudere la posizione in qualsiasi momento, a meno che il broker non intervenga per chiusura automatica dovuta al margine insufficiente.
- la leva è flessibile e può essere scelta dall’investitore (entro i limiti stabiliti dal regolatore e dal broker).
- non hanno alcun ISIN nè nessun altro identificativo anche perchè sono scambiati over the counter (OTC)
💡E per quello riguarda la direzione del trading? Non ci sono differenze tra i due prodotti derivati: tanto i turbo quanto i CFD permettono di andare long e short e quindi speculare sul rialzo o sul ribasso del valore del sottostante.
2. Leva finanziaria
Sia i turbo che i CFD sono prodotti finanziaria a leva. C’è però una sostanziale differenza tra l’uso della leva nei primi e nei secondi. Nei certificati turbo:
- la leva è implicita e flessibile, viene determinata dalla distanza tra il prezzo del sottostante e il livello di knock-out.
- più la barriera è vicina al prezzo attuale del sottostante, maggiore è la leva.
Viceversa nei CFD la leva:
- esplicita e fissa spetta a te configurarla al momento dell’apertura della posizione
- può essere di diverso livello (entro i limiti dell’ESMA) con le diverse opzioni che andranno ad influenzare i requisiti di margine iniziale
3. Rischio di perdita
Anche in relazione al rischio di perdita turbo e CFD funzionano in modo diverso. Nel caso dei certificati turbo:
- se il prezzo del sottostante raggiunge o supera il livello di knock-out, il certificato scade immediatamente e avrai perso l’intero capitale investito.
- il rischio è comunque sempre limitato all’importo investito nel certificato.
Viceversa con i CFD:
- le perdite possono superare il capitale che hai investito inizialmente se la posizione non è gestita correttamente (ciò a causa proprio della leva). Questo in teoria perchè in pratica i broker attivi in Europa sono tenuti dall’ESMA ad offrire sempre la protezione contro il saldo negativo per evitare l’ulteriore rifinanziamento del conto
4. Costi e commissioni
Capitolo costi e commissioni (ovviamente a tuo carico). Anche in questo caso la differenza originaria implicita nella struttura dei due prodotti (turbo quotati su mercati regolamentati e CFD no), pesa e neppure poco. Nei certificati turbo:
- i costi sono sempre incorporati nel prezzo del certificato e possono includere spread, commissioni implicite e costi di finanziamento della leva.
- non ci sono costi di finanziamento overnight espliciti
I CFD, a prescindere dal sottostante, presentano diversi tipi di costi:
- spread: differenza tra prezzo di acquisto e vendita.
- commissioni (su alcuni strumenti, come azioni).
- costi di finanziamento overnight: applicati sulle posizioni a leva mantenute oltre la chiusura del mercato.
5. Flessibilità
E concludiamo l’analisi delle differenze tra i certificati turbo e i CFD con un’aspetto più generare rispetto ai primi quattro citati: il rapporto con la flessibilità. I certificati turbo sono:
- meno flessibili: il livello di knock-out e la leva sono prestabiliti
- richiedono una scelta più oculata da parte tua nel senso che dovrai selezionare attentamente il certificato più adatto a quelle che sono le tue previsioni di mercato.
I CFD invece sono:
- molto flessibili: sempre restando nei limiti ESMA puoi scegliere la leva che vuoi, aprire e chiudere posizioni in qualsiasi momento e regolare il margine a tuo piacimento.
Come ti sarai reso conto da solo, le differenze tra i turbo e i CFD non sono poche. Visto che c’è un bel pò di roba da ricordare, abbiamo pensato ad un breve recap con tabella:
Riassunto delle differenze principali
Caratteristica | Certificati Turbo | CFD |
---|---|---|
Leva | Implicita e flessibile | Esplicita e configurabile |
Rischio massimo | Limitato al capitale investito | Può superare il capitale (se non protetto) |
Costi | Integrati nel prezzo | Spread + finanziamento overnight |
Barriera knock-out | Sì | No |
Flessibilità | Limitata | Alta |
Il concetto che dovresti fissare al di là delle differenze te lo possiamo riassumere in questo modo:
🙋🏻♂️sia i turbo che i CFD ti offrono opportunità di guadagno in mercati in salita o discesa, ma hanno profili di rischio e complessità diversi.
Rischi del trading con i certificati turbo e i CFD
Trattandosi di strumenti derivati a leva, il trading con certificati turbo e CFD comporta rischi significativi. La maggior parte di questi è comune sia ai certificati turbo che ai CFD, tuttavia ve ne sono alcuni che sono specifici dei singoli prodotti.
I rischi comuni ai certificati turbo e ai CFD sono:
- rischio di leva finanziaria: la leva amplifica sia i guadagni che le perdite e quindi anche piccoli movimenti sfavorevoli dell’asset sottostante possono causare perdite significative o totali.
- rischio di volatilità: mercati molto volatili possono portare a oscillazioni improvvise nei prezzi, causando perdite rapide. Ne consegue che movimenti di prezzo improvvisi potrebbero innescare barriere knock-out (per i certificati turbo) o margin call (per i CFD)
- rischio di liquidità: in mercati poco liquidi, i certificati o i CFD potrebbero essere difficili da negoziare a prezzi favorevoli.
- rischio psicologico: la leva e le perdite rapide possono indurre emozioni forti, come paura o euforia, che possono influenzare negativamente le decisioni di trading.
- rischio di controparte: nel caso dei CFD, il contratto è stipulato con un broker, e il rischio di controparte esiste se il broker non è solvibile. I certificati turbo, invece, sono emessi da istituzioni finanziarie e il rischio in questo caso riguarda la solvibilità dell’emittente.
Questi 5 diversi tipi di rischio che abbiamo elencato sono presenti in diversa misura nel trading con i turbo e nel trading con i CFD. Ci sono poi alcuni rischi specifici che sono propri dei turbo e non riguardano i CFD:
- knock-out: se il prezzo del sottostante raggiunge il livello di knock-out, il certificato scade automaticamente e quindi potresti perdere tutto il capitale investito, anche in caso di brevi movimenti sfavorevoli. Se dovesse essere raggiunta la barriera non avresti la possibilità di recuperare
- costo implicito della leva: come evidenziato in precedenza nei certificati turbo, i costi di finanziamento della leva sono inclusi nel prezzo e potrebbero non essere immediatamente evidenti.
- meno flessibilità: non puoi regolare la leva o il livello di knock-out durante la vita del certificato.
E, sul fronte opposto, rischi che riguardano solo i CFD e non i turbo:
- margin call: se il conto dovesse scendere sotto il margine richiesto, il broker può chiudere automaticamente le posizioni (stop out), spesso in perdita. Questo meccanismo è indipendente dal tuo controllo e può portare a perdite improvvise
- costi di finanziamento overnight: per posizioni a leva mantenute oltre la chiusura del mercato, si applicano interessi giornalieri, che possono diventare significativi per operazioni a lungo termine.
- slippage: durante periodi di elevata volatilità, il prezzo al quale una posizione viene chiusa potrebbe essere molto diverso da quello previsto, aumentando il rischio di perdite.
Per prendere contatto con il rischio implicito nei certificati turbo e nei CFD puoi usare il conto demo gratuito che broker come IG specializzati in entrambi gli strumenti derivati offrono senza impegno. La demo IG ha una dotazione di 30.000€ virtuali e presenta tutte le funzionalità del conto reale.
Con IG trading sia con i certificati Turbo 24 che con i CFD
Nei precedenti paragrafi abbiamo fatto riferimento ad un broker ben preciso che consente di fare trading sia con i certificati turbo che con i CFD. Si tratta di IG. Se ha già una certa esperienza nel trading online probabilmente già lo conoscerai visto che è presente sul mercato da quasi 50 anni (potresti averlo conosciuto come IG Markets che è la sua vecchia denominazione anche se, soprattutto i trader più adulti, continuano a chiamarlo in questo modo anche oggi). Se invece non ne hai mai sentito parlare, dai una lettura alla recensione IG aggiornata che abbiamo realizzato.
Premesso questo, ecco una breve presentazione della doppia proposta trading di questo broker storico.
IG ti consente di fare trading con i Turbo 24 su indici, materie prime, azioni, forex e crypto. Turbo 24 altro non è che la la denominazione commerciale dei certificati turbo di IG. Tutti i Turbo 24 di IG sono quotati su sistemi multilaterali di negoziazione (MTF) ideati per offrire trasparenza e liquidità ai trader al dettaglio.
Quattro i punti di forza dei Turbo 24 di IG:
- sono quotati 24 ore su 24
- puoi scegliere personalmente i livelli di knock-out e stabilire la leva più adatta alla tuia strategia (si parte da 2X ma puoi arrivare anche fino a 80X e oltre eppure scegliere valori intermedi)
- zero rischio di cambio (i Turbo24 sono quotati in euro) e soprattutto zero commissioni per le operazioni con nozionale superiore a 300 €
- conto demo gratuito specifico per i certificati e con dotazione fino a 30.000€ virtuali
Con i CFD, invece, i mercati disponibili si ampliano inglobando anche tassi d’interesse, bond e i cosiddetti settori. L’offerta, però, è molto più ampia rispetto a quella dei turbo 24. Complessivamente il broker mette a disposizione 17.000 mercati al rialzo e al ribasso su cui poter fare trading.
Tre i punti di forza del trading con i CFD di IG:
- efficienza nella gestione del rischio: con il conto protetto, il saldo non può mai scendere sotto lo zero
- trasparenza dei prezzi: spread, commissioni e costi sempre in chiaro
- esposizione maggiorata: il trade può essere aperto solo con una frazione del contratto
- conto demo gratuito per CFD: fino a 30.000€ virtuali per imparare a fare trading senza rischi
Come avrai capito IG offre due diversi tipi di conto a seconda dello strumento scelto fermo restando che, poi, una volta aperto l’account, puoi passare da CFD a Turbo 24 e viceversa.
A prescindere dal tipo di conto, le condizioni accessorie sono le stesse:
- broker sostituto di imposta: IG ha anche una sede in Italia e ciò significa possibilità di optare per il regime amministrato
- IG Academy con tantissime risorse formative gratuite a tua disposizione
- piattaforma e app pluripremiate
- funzioni innovative come calculator e screener
- novità e alert, minuto per minuto
Certificati Turbo VS CFD: quali è meglio scegliere?
E con la lunga parte teorica sul confronto tra certificati turbo e CFD abbiamo concluso. Mettiamo la mano sul fuoco che ti starai già chiedendo quale prodotto ti conviene scegliere. Su RisparmiOggi non diamo consigli di investimento ma facciamo solo informazione. Non conosciamo la tua situazione e quindi dovrai decidere da solo. La sola cosa che ti suggeriamo è di tenere sempre conto di due aspetti: il tuo stile di trading e i tuoi obiettivi di investimento.
Detto questo, è oggettivo che ci siano alcune situazioni in cui è meglio scegliere i turbo e altre in cui preferire i CFD.
I Turbo 24 sono particolarmente adatti ad investitori che preferiscono un prodotto derivato con caratteristiche trasparenti e un rischio più contenuto ma anche per chi cerca un’esposizione a breve termine senza preoccuparsi di gestire margini e leva dinamica.
I CFD, invece, sono più adatti a trader molto esperti che comprendono i rischi della leva e sono disposti a monitorare attivamente le loro posizioni. Vero è che i Contratti per Differenza sono in grado di offrire maggiore controllo ma al tempo stesso sono prodotti che richiedono competenze ancora più avanzate di quello dei certificati turbo. Giusto per fare un esempio, la presenza del knock-out nei turbo determina l’automatica chiusura dell’operazione nel momento in cui il sottostante arriva ad un certo livello prestabilito; con i CFD, invece, per tutelarsi da un rischio che altrimenti sarebbe fuori controllo è necessario impostare degli stop loss. Il punto è che per farlo serve saper gestire gli ordini di stop (come pure gli altri strumenti di protezione del capitale) e ciò è possibile solo con una certa esperienza.
Tirando quindi le somme, se sei un trader che ti stai affacciando per la prima volta al mondo degli strumenti derivati, forse è il caso di partire da un profilo più basso con i certificati turbo, mentre se hai già una certa dimestichezza con strumenti più avanzati come gli ordini di stop, puoi provare ad investire con i CFD.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa.
Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’uso delle informazioni riportate.